Le terrificanti avventure di Sabrina – Stagione 3: recensione della serie TV
La recensione de Le terrificanti avventure di Sabrina 3, la nuova stagione della serie TV Netflix con Kiernan Shipka, Ross Lynch, Miranda Otto
Sempre più cupo e tenebroso, il terzo volume di Le terrificanti avventure di Sabrina scava ancora di più negli Inferi, regalando nuovi scorci sul mondo che si cela sotto la crosta della quotidianità umana. La congrega delle Spellman viene nuovamente messa in pericolo dai piani dei cacciatori e dei Pagani, che sono pronti a mettere a ferro e fuoco tutto il paese per riportare in vita e dare forza all’Uomo Verde, suprema divinità del loro culto. Nel frattempo, in quanto figlia di Lucifero, Sabrina ha la possibilità di impossessarsi del trono del regno degli Inferi, salvo però essere sfidata da un giovane coetaneo. I due dovranno recuperare alcuni celebri cimeli religiosi, pronti a battagliarsi per superare l’altro nella corsa e ottenere cosí il potere assoluto. Sabrina lungo tutti gli otto episodi di questa terza stagione si trova divisa tra le due lotte, quella per la sopravvivenza della congrega che l’ha cresciuta e quella per il trono del regno di Lucifero. Oltre a dover districarsi tra le varie opzioni, le risorse di Sabrina cono dedicate a trovare un modo per beffare il diavolo e ottenere vittorie su tutti e due i fronti senza dover sacrificare nessuno dei suoi affetti.
Le terrificanti avventure di Sabrina 3 ci porta negli Inferi più profondi
Caliban è il principe delle tenebre con cui Sabrina si contende il trono degli Inferi.
L’ostinazione con cui Le terrificanti avventure di Sabrina continua a percorrere la strada della rappresentazione dark diventa quasi stucchevole nel corso della stagione, perché a latere di questo continuo viaggio quasi da pendolare degli Inferi non si trova un lato complementare che arricchisca il racconto con nuovi spunti. Il finale è totalmente aperto, è vero, ma le continue iterazioni delle situazioni che ci portano verso questo finale non hanno la capacità di inserire nella narrazione elementi di diversione. Sarebbe auspicabile alternare alla cupezza dominante dei momenti di leggerezza e di divertimento, sfruttando magari personaggi più predisposti: per esempio la liaison romantica tra zia Hilda e il Dottor Cerberus avrebbe mille modi per alleggerire il racconto con brevi scambi di battute, ma i tentativi non portano a casa risultati positivi. Sarebbe meglio pensare che Le terrificanti avventure di Sabrina non ci provino nemmeno a creare questa alternanza, ma la verità è che qualche prova c’è, proprio sfruttando i siparietti della coppia Hilda-Cerberus. Peccato però che i risultati non siano evidentemente brillanti.
Le terrificanti avventure di Sabrina 3 sa essere attenta ai dettagli estetici
Le strategie di Sabrina per vincere le sfide percorrono vie talvolta controverse.
Da un punto di vista prettamente estetico, invece, Le terrificanti avventure di Sabrina si conferma molto attenta a tutti i particolari, fornendo un risultato che a livello di fotografie e appeal visivo sa rinforzare decisamente l’identità della serie. In questo senso, basta la sagoma di un caschetto biondo e un cerchietto nero per formare l’univoca immagine topica della serie, che comunque ruota tutta intorno alla figura della protagonista. Alcune occasioni perse sono probabilmente da imputare proprio a questo aspetto, poiché accentrando tutte le inquadrature su Sabrina stessa, non si crea quella sana varietà di punti di vista, che pure poteva essere creato mettendo più in risalto il gruppetto di amici di Sabrina o i compagni di accademia, ma anche la controversa figura di Lilith. La forza vincente più evidente della stagione risiede nel finale che lascia un unico nodo da dirimere, ma essendo questo un punto gigante da analizzare le possibilità di apertura nei confronti della prossima stagione, già confermata, restano pressoché infinite. Il terzo volume di Le terrificanti avventure di Sabrina rientra in quelle stagioni seriali transitorie, che raccontano dei punti di passaggio per i futuri rivolgimenti senza definirsi in modo palese nella visione complessiva della serie.