Legacies – Stagione 2: recensione del pilot della serie TV fantasy
Nel primo episodio di Legacies sembrano emergere tutti i limiti di una serie TV che aveva già detto tutto nella prima stagione.
Con il benaugurante titolo I’ll Never Give Up Hope si è aperta la seconda stagione di Legacies, il cui debutto sugli schermi italiani è andato in scena, dopo quello statunitense dello scorso ottobre su The CW, nel primissimo vagito del 2020 con la messa in onda nel palinsesto serale di Premium Stories (disponibile dal 2 gennaio anche su Infinity e Sky Italia in modalità catch-up).
Legacies 2: una trama che ha il retrogusto inconfondibile del già visto e sentito
Già spin-off di The Originals e The Vampire Diaries, quella creata da Julie Plec è una serie teen-fantasy che presenta nel proprio DNA elementi romance, adventure e horror. Il tutto in un frullato narrativo e drammaturgico che ha il retrogusto inconfondibile del già visto e sentito. In tal senso, Legacies non fa altro che richiamare in causa quanto proposto dai suoi diretti predecessori, a loro volta prodotti audiovisivi a largo consumo fortemente evocativi e derivativi. Di conseguenza già all’epoca del rilascio della stagione inaugurale, l’irritante sensazione di trovarsi al cospetto di un minestrone riscaldato a base di ingredienti vecchi e nuovi, oltre che sottratti qua e là da operazioni analoghe (a cominciare dalla saga di Twilight per finire con quella di Percy Jackson), ha invaso e disturbato le nostre papille gustative. Ciò ha contribuito a ridurre al minimo le aspettative nei confronti del sequel, la cui visione del pilot non ha fatto altro che confermare che lo scetticismo iniziale era più che motivato.
Il primo dei venti episodi della new season dice già moltissimo dei limiti strutturali, di scrittura e anche di messa in quadro di una saga che aveva già sparato tutte le cartucce a sua disposizione nel corpus via via sempre più debole di The Vampire Diaries, al quale nemmeno il rimpasto di The Originals ha giovato. Per cui sulle spalle di Legacies 2 ha finito con il gravare tutto il peso di un progetto che forse non sarebbe nemmeno dovuto venire al mondo, ma la richiesta dei giovani seguaci e fans ha spalancato le porte a una riconferma.
Legacies 2: nel primo episodio della seconda stagione si colgono tutti i limiti della serie TV fantasy
A firmare la regia del pilot ci ha pensato la stessa Julie Plec, che con il compagno di penna Brett Matthews ci catapulta nuovamente nella cittadina immaginaria di Mystic Falls. Qui ritroviamo l’eroina di turno, ossia Hope Andrea Mikaelson (Danielle Rose Russell), un tribrido che in quanto tale possiede i poteri soprannaturali di tre specie (vampiro, lincatropo e strega). Il suo ricordo, che ha annientato Malivore facendosi assorbire al suo interno, è stato cancellato dalla memoria di tutti, i mesi passano, e Lizzie trascorre l’estate in Europa con Caroline, mentre Kaleb passa le vacanze con la sua famiglia in compagnia di MG. Rafael continua a vivere nella sua forma di lupo dato che senza Hope il potere dell’anello non può essere invertito. Landon ha passato l’estate alla scuola Salvatore per prendersi cura di Rafael, e lo stesso vale anche per Josie che ci teneva a stare vicina a suo padre dato che Alaric è stato estromesso dalla carica di preside. Josie e Landon negli ultimi tempi si sono legati sentimentalmente.
Dopo aver trovato l’ascendente Josie e Lizzie hanno chiesto ad Alaric e Caroline qualche informazione sull’oggetto, e quindi scoprono che furono loro a crearlo quando erano piccole insieme a Bonnie per intrappolare Kai nel mondo prigione. Hope è all’interno di una dimensione oscura insieme a Clarke, è proprio lui a spiegarle che sono all’interno di Malivore, infatti Hope non è riuscita a eliminarlo ma solo a indebolirlo, infatti Malivore è stato creato per non rappresentare una minaccia per i vampiri, le streghe e i licantropi, e dato che Hope è l’ibrido delle tre specie dava per scontato che sarebbe riuscita ad annientarlo, ma lei non avendo mai attivato i suoi poteri di vampiro non è mai diventata a tutti gli effetti il tribrido. Si apre un vortice e Hope viene risucchiata tornando nel mondo reale, infatti Malivore non riusciva a tollerare la sua presenza è ha preferito rimandarla via. MG conosce Kym, la sorella di Kaleb, tra i due c’è una certa attrazione reciproca, ma Kaleb impone al suo amico di starle lontano essendo consapevole del fatto che sua sorella non avrà mai un futuro con un vampiro, ma promettendogli che gli darà una mano a conquistare la ragazza che veramente vuole: Lizzie Saltzman. Ora che Hope è tornata a Mystic Falls, va a cercare Landon, ma senza farsi vedere, lo spia di nascosto mentre bacia Josie. Ferita da ciò che ha visto, decide di lasciare Mystic Falls, ma proprio quando stava per prendere l’autobus alla fermata, viene attaccata da un mostro. Clarke chiede a suo padre di liberarlo con la promessa che annienterà Hope. Una figura incappucciata si addentra nel cimitero di Mystic Falls, e con il fuoco crea il simbolo che raffigura tre triangoli sovrapposti, ovvero il simbolo di Malivore.
Legacies 2: l’artigianalità dei VFX basterebbe a smorzare l’entusiasmo dei fruitori più ottimisti
Ovviamente questo è solo il primo passo di una stagione che probabilmente avrà ancora moltissimo da dire e da mostrare dato l’elevato numero di episodi che la compongono, ma se il buongiorno si vede dal mattino abbiamo moltissimi dubbi sul fatto che il meglio debba ancora venire. L’artigianalità dei VFX basterebbe a smorzare l’entusiasmo dei fruitori più ottimisti, tenendo conto che in una serie fantasy come questa l’efficacia nella fattura degli effetti visivi rappresenta un fattore determinante ai fini della riuscita. E invece in Legacies 2 sono il tallone d’Achille di un progetto che mostra falle e crepe piuttosto vistose già alla base, ossia in un racconto che arranca già nella linea verticale del primo atto, figuriamoci in quella orizzontale che dirama le proprie ramificazioni su una distanza così ampia.