L’enigma di Eirik Jensen – poliziotto o criminale? -recensione della docuserie Netflix
La dialettica e l’abilità di rapportarsi in maniera efficace con le persone privilegiando un metodo umano sono stati i punti di forza nella carriera di Eirik Jensen, l’ex poliziotto (uno dei più fidati di tutta la Norvegia) condannato a ventuno anni nella prigione di Kongsvinger per traffico di droga e per grave corruzione (milioni di corone), la cui storia viene raccontata nella nuova docu-serie crime di Netflix L’enigma di Eirik Jensen – poliziotto o criminale? (Mr Good: Cop or Crook nel titolo originale). Con i suoi quattro episodi della prima stagione, la docuserie cerca di ricostruire la storia di Jensen insieme al livello di efficienza della rete di informatori che nel corso del tempo l’ex agente era riuscito a creare. L’opera seriale mescola il sapore del mistero al genere poliziesco, ponendo la domanda che ha tenuto una nazione col fiato sospeso dal 2013, il momento dell’arresto di Jensen: è stato il miglior agente di polizia della storia norvegese o il più grande narcotrafficante che la Scandinavia abbia mai conosciuto? L’enigma di Eirik Jensen – poliziotto o criminale? è disponibile per la visione in streaming dal 3 giugno 2022 per tutti gli utenti abbonati al servizio.
L’enigma di Eirik Jensen: un poliziotto dai metodi poco ortodossi
L’enigma di Eirik Jensen – poliziotto o criminale? permette un accesso a entrambe le identità di Eirik Jensen, il poliziotto e il criminale, presentando a chi guarda non solo il protagonista in carne ed ossa, ma anche una serie di personaggi centrali per rimpastare la sua storia: l’ex-moglie, i testimoni,gli ex colleghi, ma soprattutto gli informatori di polizia, i “confidenti”, cioè coloro che, agendo, di regola, dietro compenso di denaro o in funzione di altri vantaggi (ad esempio per evitare di scontare una pena) forniscono occasionalmente, ma con sistematicità, notizie da loro apprese. Emerge il profilo di un agente testardo e di poche parole, un tipo simpatico e, per certi versi, timido. Fisicamente affascinante, ma con un’aria trasandata: Jensen ama indossare orecchini, girare in motocicletta in jeans e coda di cavallo. Malgrado il suo comportamento poco convenzionale, riesce ad ottenere ottimi risultati grazie alla sua utile rete di informatori. Nel 2006, quando la Polizia di Oslo annunciava tolleranza zero contro le gang, Eirik lavorava 24 ore su 24, e guidava la squadra dedicata alla questione delle bande. Per risolvere i suoi casi seguiva metodi poco ortodossi. Ne viene raccontata l’incredibile storia, dal primo incontro con il narcotrafficante Gjermund Erik Cappelen alle sue azioni per combattere il narcotraffico, fino alla potenziale disfatta in tribunale nel 2020.
La docuserie su Jensen non suscita interesse
L’enigma di Eirik Jensen – poliziotto o criminale? non riesce in alcun modo a suscitare attenzione, interesse, curiosità, nonostante rappresenti il doppio ritratto del personaggio controverso di Eirik Jensen, e segua di fatto la sua parabola discendente: da elogiato poliziotto dell’antidroga ad agente corrotto. Un’opera che può certamente mancare nella lista dei veri appassionati di crimini, perché non rappresenta niente di rivoluzionario, o di estremamente originale, in più non riesce a coinvolgere attivamente chi guarda a causa di una scrittura che non ce la fa a rivelare le potenzialità narrative della storia rappresentata, di un ritmo narrativo troppo lento, ma soprattutto di un insopportabile doppiaggio che stravolge la voce di Eirik. Presentando alcuni personaggi carismatici ed eclettici, e tentando un’esplorazione del mondo degli informatori di polizia, mondo prezioso nella carriera di Jensen, la docuserie dà sfoggio dell’unica sua nota positiva, investigazione che però non basta per appassionare gli spettatori.