L’ultimo bus del mondo: recensione della serie Netflix

Una nuova avventura per ragazzi arriva su Netflix, L'ultimo bus del mondo racconta un'apocalissi robotica che ripone tutte le speranze in un gruppo di ragazzini in gita scolastica.

Disponibile da inizio aprile 2022 su Netflix, L’ultimo bus del mondo è la nuova serie britannica prodotta dalla piattaforma streaming che esplora il mondo dell’avventura per ragazzi. Una scolaresca arriva in visita di istruzione alla sede dell’azienda di Dalton Monkhouse, un celebre luminare della scienza e robotica contemporanea: in questa occasione, tutti gli astanti dovrebbero assistere all’annunciazione della soluzione definitiva per tutti i problemi del mondo, dalla pace all’inquinamento, fino ai cambiamenti climatici. Quello che tutti ignorano è che la panacea di tutti i mali è estirpare alla radice la loro stessa causa, vale a dire la specie umana: centinaia di piccoli robot volanti si mettono alla ricerca di ogni forma di vita umana con il solo intento di vaporizzarla. A loro riescono a sfuggire, almeno in apparenza, solo un gruppo di sette ragazzini, ognuno alle prese con i propri problemi personali prima ancora di quelli apocalittici. La missione dei giovani protagonisti diventa quella di mettersi in salvo dagli attacchi robotici e trovare una spiegazione a tutto quanto sta accadendo. Al loro fianco, non senza qualche difficoltà, si aggiunge anche uno di questi piccoli marchingegni che proprio Nas, il più smanettone dei protagonisti, è riuscito a rianimare.

L’ultimo bus del mondo: il film apocalittico targato Netflix

Nas e il suo nuovo amico robotico sono tra i protagonisti di L’ultimo bus del mondo.

Dieci sono gli episodi che compongono L’ultimo bus del mondo, la serie creata da Paul Neafcy adesso su Netflix, che ci riporta a gran voce nel mondo dell’avventura per ragazzi, anche se non sempre riesce a farlo in maniera convincente, soprattutto per quanto riguarda il ritmo narrativo piuttosto stracciato. Se infatti i personaggi dei ragazzi protagonisti sono tutti piuttosto diversificati e ben descritti nelle loro diverse sfaccettature, l’andamento degli eventi viene spesso sincopato da lunghe digressioni psicologiche e sociali che, se da un lato esplicitano gli intenti della serie (ecologia e tecnologia tra gli altri), dall’altro lato interrompono continuamente la fuga dei ragazzi. Il risultato è un rallentamento complessivo della storia che non contribuisce affatto a far appassionare il pubblico alla storia. La lunghezza complessiva, cosí come quella dei singoli episodi, ne risulta quindi piuttosto allungata, con un ritmo annacquato che disinnesca la tensione della fuga al centro della diegesi. Peccato, perché l’idea di partenza sarebbe invece ricca di possibilità che non vengono sfruttate, nemmeno in senso estetico e visivo, cosí da appiattire un po’ tutta la serie nel suo complesso.

Bethan, Chelsea e Josh sono trai protagonisti fuggitivi di L’ultimo bus del mondo.

A giocare in suo favore, L’ultimo bus del mondo può comunque contare su un gruppo di attori protagonisti che per quanto acerbi ricoprono bene i rispettivi ruoli, in un mondo ormai privato di ogni soggetto adulto. Insieme a loro, gli spettatori potranno ritrovare (anche se brevemente) Robert Sheehan nei panni del diabolico inventore Monkhouse, un ruolo allucinato eppure geniale, uno di quelli in cui l’attore sa dare il meglio di sé. L’accompagnamento sonoro si rivela all’altezza del vasto mondo immaginifico proposto sullo schermo, anche se non sempre riesce a dare un tocco in più rispetto a quanto già lungamente esplicitato dai dialoghi, spesso verbosi e ingiustificatamente ripetitivi. Al di là della riuscita o meno della composizione della serie, quello che indubbiamente riesce a trasmettere è l’importanza dei suoi temi centrali, come la necessità di azioni drastiche e urgenti per combattere i cambiamenti climatici e preservare cosí l’intera specie umana, anche mettendo in discussione i preconcetti e le convinzioni che separano gli uomini dalle macchine. Mettersi in gioco e rivedere priorità e preconcetti che hanno evidentemente trascinato il mondo sul baratro dell’Apocalisse.

Regia - 2
Sceneggiatura - 1
Fotografia - 1
Recitazione - 3
Sonoro - 1
Emozione - 1

1.5

Tags: Netflix