Lupin – Parte 3: recensione dei primi episodi della serie TV Netflix

Il nuovo colpo di Assane Diop che torna dopo un anno di latitanza per rubare la preziosa perla nera e per amore della sua famiglia, ma lo attendono fantasmi del passato

Le nuove avventure del Lupin interpretato da Omar Sy debuttano il 5 ottobre su Netflix con Lupin – Parte 3, nuova stagione della serie di successo della piattaforma streaming ispirata ai romanzi di Maurice Leblanc e al suo Arsenio Lupin, uno dei ladri più famosi della storia della letteratura.

Lupin è tornato, anzi Assane Diop è tornato, e l’aveva promesso alla fine della seconda parte della serie creata da George Kay. Dopo la spettacolare uscita di scena al concerto dei Pellegrini al Théâtre du Châtelet durante il quale aveva accusato pubblicamente il suo acerrimo nemico Hubert Pellegrini di tutti i suoi crimini e di aver rubato i soldi della sua fondazione destinati alla beneficenza, e dopo un anno di latitanza, l’uomo più ricercato della Francia decide di tornare con una spettacolare e annunciata rapina: quella della perla nera custodita in una blindatissima gioielleria. Un colpo che diventa un vero e proprio evento seguito da tutto il paese, dai media, dalla gente comune accorsa di fronte alla gioielleria per far sentire il suo sostegno ad Assane, “il ladro gentiluomo”, il Robin Hood che vendica i poveri rubando ai ricchi, un simbolo di riscatto sociale. Ma c’è un’altra ragione a spingerlo a tornare: l’amore per la moglie Claire (Ludivine Sagnier) e il figlio Raoul (Etan Simon) ai quali ha sempre causato grandi sofferenze e che da un anno sono tormentati dalla stampa e dall’opinione pubblica che li crede complici di Assane, e lui questo non può più permetterlo.

Lupin – Parte 3 – I fantasmi di Assane

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Continuando a seguire lo schema dei flashback mostrati in parallelo alle vicende del presente, in questo nuovo capitolo della vita di Assane Diop emerge un aspetto inedito del suo passato e della sua infanzia, e nuovi personaggi torneranno alla ribalta per scompaginare i piani perfetti dell’astuto ladro. A complicare le cose sono ancora una volta i sentimenti, la sete di giustizia e di vendetta, come era successo nelle passate stagioni con la voglia di ripulire l’immagine del padre, ingiustamente accusato di omicidio. I suoi travestimenti sono (quasi) sempre impeccabili, i piani ingegnosi e “impossibili”, sempre coadiuvato da fedeli complici, come l’antiquario Benjamin (Antoine Gouy), tormento del tenente Sofia Belkacem (Shirine Boutella) e del poliziotto Youssef Guedira (Soufiane Guerrab), il solo che nota le similitudini tra i furti e i depistaggi di Assane con quelli raccontati nei romanzi su Arsenio Lupin, riuscendo in questo modo a stare sempre un passo indietro a Diop, ma mai capace di catturarlo.

Si sa che Assane/Lupin non sbaglia un colpo, solo uno in realtà nella sua lunga carriera, come si vede proprio in questa terza parte, e quindi i pur sempre avvincenti furti, come quello della perla nera che apre questa stagione, si rivelano presto prevedibili, in cui, almeno a giudicare dai due primi episodi, i colpi di scena lasciano il posto al puro e consolidato intrattenimento accompagnato dalla curiosità di continuare a scoprire il passato di Assane, di aggiungere ulteriori tasselli alla sua vita e avere un quadro completo, le ragioni profonde che lo hanno reso il mitico ladro gentiluomo.

Lupin – Parte 3: valutazione e conclusione

Omar Sy continua a confermarsi il Lupin ideale: ironico, sensibile, brillante, è il cuore della serie che rielabora l’iconico Arsenio Lupin di Maurice Leblanc per darci una convincente versione moderna, al passo con i tempi, in cui il ladro diventa il “rappresentante” del popolo, che colpisce solo i ricchi, chi sfrutta e commette crimini contro innocenti, come era successo con Hubert Pellegrini, e in questo senso il pensiero non può non andare alla banda de La casa di carta, altra serie di punta Netflix, diventata simbolo di resistenza e degli oppressi che si ribellano al potere costituito. Forse a non funzionare in queste prime due puntate sono i costanti rimandi al passato che rallentano il ritmo dell’azione. Vedremo se il seguito di questa avventura si rivelerà per Lupin un colpo a vuoto o il suo ennesimo successo.

Regia - 3
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 4
Recitazione - 3
Sonoro - 3
Emozione - 3

3.2

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