Mare fuori – stagione 4: recensione della seconda parte

Si conclude la quarta stagione di Mare fuori con 2 episodi extra a sorpresa e quindi una seconda parte composta da 8 puntate.

Mare fuori conclude la sua quarta stagione e parte del suo viaggio. Tanti cambiamenti e troppi addii, alcuni già noti precedentemente alla messa in onda della prima parte il 1º febbraio 2024, e altri inaspettati, da qualcuno forse ipotizzati, ma che creano uno spartiacque nell’intera narrazione della serie. Ci si aspetta quindi molte new entry per il quinto capitolo che avranno la grande responsabilità di reggere il confronto con quelli che per anni sono stati i protagonisti di Mare fuori. Lo show affronta una crescita, la stessa di alcuni personaggi e sceglie, così come lo fanno anche le più importanti figure della storia, di passare a una nuova fase di racconto. Disponibile su RaiPlay con tutti gli episodi a partire da mezzanotte del 13 febbraio 2024, Mare fuori dovrebbe tornare l’anno prossimo e l’attesa si prospetta, come sempre, difficile.

Mare fuori e un cambiamento di tono e di stile

I nodi vengono al pettine e l’amore sorprende e stupisce, mentre la rivelazione più importante della stagione si fa attendere. L’elemento più sconvolgente di questo quarto capitolo: l’omicidio di Don Salvatore, è l’unico che potrebbe ribaltare ogni cosa. Mentre ci si chiede se Edoardo riuscirà a cambiare vita, se il comandante tornerà ad essere se stesso e se Carmine e Rosa riusciranno a vivere il loro amore, si aprono quei nuovi scenari che troveranno compimento nella prossima stagione, già prevista per febbraio 2025. I cliffangher che hanno contraddistinto Mare fuori nel corso degli anni non sono così preponderanti in questa quarta stagione e in questa seconda parte. Ciò che accade e stravolge ed è davvero capace di cambiare le cose arriva solo alla fine, con qualcosa che si aspettava fin dall’inizio che venisse svelato, e che non poteva non essere scoperto. Mentre altri segreti rimangono sepolti e si può assaporare il momento in cui vedranno la luce, in particolare quelli con risvolti positivi, alcuni personaggi prendono coraggio e preparano sicuramente gli scontri della stagione successiva, che forse non vedrà i Di Salvo e i Ricci a contendersi la città, ma che dà modo alle nuove generazioni di creare quelle famiglie pronte a farsi la guerra. La seconda parte della quarta stagione di Mare fuori non lascia comunque dubbi: raggiungere il livello della terza stagione è impossibile.

Considerando il cambio di registro evidente il terzo capitolo potrebbe rimanere il migliore dell’intera serie, che per ora ha già una quinta e una sesta stagione confermate. Tante le sorprese però di questi ultimi 6 episodi, a cominciare che non sono 6, ma 8, e che quindi il totale di puntate per il 4º anno sale a 14, con questi 2 episodi extra a sorpresa, annunciati da regista e cast solo quando erano già su RaiPlay, dalle 00.00 del 13 febbraio 2024. Nonostante una durata maggiore rispetto quindi ai precedenti capitoli, Mare fuori è una lenta, a volta inesorabile, preparazione a ciò che accade solo alla fine. Le stesse inquadrature insistono notevolmente su ogni personaggio, concentrandosi, non a caso, su chi lascerà la serie. Sono anche molteplici i momenti nei quali si percepisce la rottura della quarta parete, con sguardi in macchina e dichiarati addii a chi si è imparato ad amare fin dal primo episodio della prima stagione. Protagonisti principali che è davvero difficile lasciar andare. L’eredità di Mare fuori sarà tenuta viva tra flashback, ricordi e notizie che andranno comunicate agli altri personaggi, ma sarà sicuramente difficile per la serie riconquistare i fan che dovranno affrontare non poche delusioni.

L’amore che salva e uccide

Dalle storie d’amore che in questa stagione cambiano forma: quindi l’amore vince sì su tutto, ma a volte finisce, altre volte non supera i dolori di una vita e altre ancora trionfa senza eguali. Il tono melodrammatico e leggero che aveva interessato la prima parte torna in questa seconda, anche eccessivo, portando lo spettatore a chiedersi quand’è che succederà veramente qualcosa, e perché si è scelta un’atmosfera più distesa e rilassata, dato che i momenti drammatici non mancano. Ivan Silvestrini prende coraggio e osa ancora nel far uscire di scena alcuni dei pilastri di Mare fuori, nel non optare per il lieto fine e per sorprendere sempre di più con scelte piene di amarezza, a dimostrazione che a volte tornare indietro è impossibile. Indipendentemente da chi nel finale si è macchiato di un crimine, il senso di colpa e il rimorso saranno centrali nella quinta stagione. Soprattutto per quella che si rivela essere la più cruda vendetta mai messa in atto. Una struttura ciclica rende così la quarta stagione un cerchio che tenta di chiudersi, un omicidio che ritorna, con un colpevole inaspettato e una resa dei conti che attendeva solo il momento giusto per esplodere.

Interessanti e anche realistici, aumentandone originalità e verosimiglianza, i nuovi tipi di rapporto che sono nati e che potrebbero ancora nascere tra i personaggi, come il legame che si instaura tra Cardiotrap e Alina e quella forse tregua che coinvolgerà Dobermann e Pino. Ci sarà sicuramente anche un incontro scontro tra Angelo, new entry dell’ultimo minuto, e Silvia, con un nuovo personaggio che porta da subito con sé segreti e rivelazioni che necessitano di risposte e scoperte. A rendere Mare fuori più matura e completa è l’evoluzione dei personaggi che al quarto anno è giusto non solo intraprendere, ma anche accettare. Si deve quindi scendere a patti con ragazzi cresciuti, che si assumono responsabilità diverse, che prendono scelte di vita, andando a volte anche contro se stessi, credendo che il destino abbia già deciso per loro. È un’esistenza e un mondo che è sempre più difficile abbandonare e del quale si sente il richiamo. Ottime come sempre tutte le interpretazioni, sia dei nuovi personaggi che dei veterani della serie, e anche la sceneggiatura non delude. A cambiare davvero e a destabilizzare è infatti lo stile e quindi in parte anche la trama, meno densa di eventi e situazioni, carica di amore e di relazioni interpersonali. Con l’amore sempre motore della storia, capace questa volta però tanto di vincere e unire, quando di perdere e distruggere.

Mare fuori 4: valutazione e conclusione

La quarta stagione di Mare fuori ha quindi dei difetti e non regge il confronto con il precedente capitolo, che era davvero sorprendente, ambizioso, ricco di suspence e dramma. La scelta di alleggerire il clima della stagione si può anche accettare, ma bisogna dire che ci sono puntate che mancano di pathos, soprattutto nell’ambito criminale. A raggiungere intensità e tensione, così come commozione ed empatia, sono i momenti più teen, in particolare quelli sentimentali, seguiti da quelli che riguardano rapporti di amicizia, di alleanza o familiari. Come uno sparo e un omicidio involontario lasciano esterrefatti, le sensazioni e reazioni che Mare fuori riesce provocare si riconducono sempre alle sofferenze d’amore giovanili. Situazioni che risultano perfettamente calibrate, attente al dettaglio, ben scritte e costruite, con una particolare cura per gli sguardi, i gesti, il riconoscersi, per quegli occhi che parlano, nella comunicazione non verbale tra chi si ama e chi si ritrova. Il quarto capitolo di Mare fuori segna così un momento di passaggio, dove melodramma e ironia si mescolano, dove il peso di un’ambiente criminale non abbandona realmente mai nessuno, sia chi riesce a cambiare vita, sia chi rimane invischiato per sempre.

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Regia - 3
Sceneggiatura - 2.5
Fotografia - 3
Recitazione - 4
Sonoro - 2.5
Emozione - 2

2.8

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