Marvel Hero Project: recensione della docu-serie Disney+
Su Disney Plus sono disponibili i primi episodi di Marvel Hero Project, la serie documentario che racconta la straordinarietà di ragazzi comuni.
Se vi piacciono i documentari e state cercando qualcosa da vedere durante la quarantena, Marvel Hero Project rappresenta sicuramente il titolo da cerchiare in rosso e da seguire nelle prossime settimane. Una serie, disponibile su Disney+, che sa infondere fiducia per quello che sarà il nostro futuro e trasmettere positività in questo periodo assai complicato per il mondo intero.
“Riusciranno i nostri eroi…?” oppure “Lui sì che è un eroe”: Ci pensate a quante volte utilizziamo questo termine, in maniera più o meno appropriata, nell’arco delle nostre giornate, mentre ci ritroviamo a commentare un fatto di cronaca, un film o discutere riguardo chissà quale diatriba. Se parliamo di ambiti più seri, eroe diventa colui che affronta a testa alta la propria fine, oppure il vigile del fuoco che è sempre l’ultimo ad abbandonare un palazzo in fiamme. In queste settimane, ad essere definiti eroi sono tutti quei medici che rischiano la vita agendo in prima linea contro il Covid-19.
Nel corso degli anni, Marvel ha contribuito a farci conoscere non dei semplici eroi, ma dei supereroi, pronti ad intervenire per salvare la singola persona in difficoltà o addirittura il mondo intero quando necessario. Ma, attraverso Marvel Hero Project, Disney+ ci tiene a ricordarci che i veri eroi sono altri e che, nella maggior parte dei casi, non indossano neanche il mantello.
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Rilasciata nel catalogo statunitense di Disney+ tra i mesi di novembre e marzo, al momento in Italia possiamo goderci soltanto i primi tre episodi di Marvel Hero Project, mentre tutti gli altri 17 saranno rilasciati a cadenza settimanale.
Durante la visione viene spontaneo ricordarsi quante volte ci lamentiamo di cose futili ma sarebbe ipocrita dire che non ci venga spontaneo farlo, durante le nostre giornate caotiche, e che, in fondo, non è sempre facile tenere a mente che c’è chi sta peggio di noi. Disney+ ci permette di ricordarcelo almeno una volta a settimana con gli episodi di Marvel Hero Project e di questo non possiamo che ringraziare. Una docu-serie in perfetto stile disneyano che è quindi adatta a tutta la famiglia.
Marvel Hero Project è la serie documentario con cui Disney+ racconta la straordinarietà della gente comune
Nel primo episodio, intitolato Sensazionale Jordan, conosciamo la storia di Jordan Reeves che, attraverso l’intervento di Marvel Hero Project, ha sostenuto Born Just Right ed ha quindi messo in primo piano il tema dell’accessibilità ma anche delle barriere architettoniche. In questa storia, la giovane protagonista rappresenta un uragano di positività contagiosa che ti travolge sin dai primi attimi dell’episodio. La sua spontaneità ricorda quella della madre che racconta di quando il medico, notando l’assenza dell’arto di Jordan al momento della sua nascita, le ha ricordato con semplicità quale fosse la cosa più importante, di cui gioire, ovvero che la bambina stesse bene.
Jordan non si piange mai addosso e riesce a fare molte più cose della gente normodotata. Con la sua tenacia e voglia di vivere, agendo senza sentirsi svantaggiata rispetto agli altri, trasforma la diversità in un punto di forza. Il suo Progetto Unicorno non è altro che lo specchio del mondo colorato e senza limiti che ha luogo nella sua mente. Il team Marvel la paragona a Shuri, la scienziata protagonista di Black Panther, e ciò che la rende ancora più speciale è il suo altruismo che la spinge a trasmettere il proprio spirito d’inventiva anche agli altri bambini e ragazzi nati con la stessa caratteristica, divenendo inevitabilmente un eroe per loro.
I protagonisti di Marvel Hero Project sono eroi ogni singolo giorno
Nel secondo episodio, intitolato Incredibile Elijah, il protagonista è Elijah Lee che ha invece supportato la prevenzione degli abusi sui minori. Conosciamo così gente, anche più grande di Elijah, che si fida e si affida a lui. Nonostante abbia dovuto affrontare la precoce perdita del padre, è lui che consola la madre dandole coraggio e forza per andare avanti. Un piccolo Martin Luther King, che infatti rappresenta il suo punto di riferimento assoluto, che agisce in un’epoca in cui se un ragazzino o una ragazzina indicano la luna, milioni di incoscienti nel mondo guardano il braccio. Che se il pianeta soffre e qualche ragazzo ricorda loro che non c’è più tempo e che bisogna agire quanto prima, l’unica cosa che viene scaturita è il complottismo o le offese gratuite. Elijah in questo caso viene ascoltato, ma ci sarà comunque qualcuno che guarderà alla forma piuttosto che al contenuto. Se ci pensiamo bene, nei primi mesi di vita di un bambino ascoltiamo e registriamo ogni sua singola sillaba ma poi, non appena crescono un po’, non gli diamo molto ascolto, pensando che in fondo siano solo parole di un bambino.
Il team Marvel paragona Elijah a Johnny Storm, ovvero la Torcia Umana, proprio per la sua capacità di illuminare chi gli sta intorno. Ha anche molto in comune con Mantis, membro dei Guardiani della Galassia, poiché è dotata di poteri empatici proprio come Elijah. Non avrebbe dovuto soffrire così presto la perdita del padre, così come non dovrebbe ritrovarsi così giovane a parlare di abuso sui minori ma, in fondo, è questo quello che fanno gli eroi, ovvero aiutano chi non ha voce ed è in difficoltà, senza pensare al quando, dove e come. Lo fanno e basta. Fare o non fare, non esiste provare, diceva qualcuno più saggio di noi. Nessuno deve rimanere in silenzio, aggiungiamo noi.
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Nel terzo episodio, intitolato Unstoppable Adonis, la storia è quella di Adonis Watt, che ha supportato l’accessibilità per i non vedenti. Il Daredevil di Marvel Project Hero è sicuramente il più malinconico dei protagonisti finora conosciuti. Sono davvero pochi i frangenti in cui lo vediamo ridere o anche solo sorridere, probabilmente perché nel suo caso aumenta il peso della mancanza o perché, essendo più grande d’età, si ritrova a fare i conti una fase più delicata come l’adolescenza. Adonis vede sicuramente più cose rispetto a chi è normodotato e, pur essendo cieco, è lui che indica la strada alla sua famiglia, soprattutto a sua madre che per prima non ha saputo accettare di saperlo non vedente per tutta la vita: ha convinto prima se stesso e poi lei di non essere diverso dagli altri. La vita gli ha fatto lo sgambetto ma lui ha continuato a correre verso la meta e l’ennesimo touchdown, come soltanto un vero eroe sa fare.
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Insomma, dicevamo, di eroi nel mondo ne esistono tanti e tutti sono dotati di poteri e potenzialità differenti. Ma cos’è che rende qualcuno un eroe? Potremmo forse dire che per essere un eroe bisogna possedere soprattutto due elementi: il proprio coraggio e un nemico da sconfiggere. In questo caso, i protagonisti di Marvel Hero Project hanno un nemico in comune, ovvero l’indifferenza e la superficialità della gente ed il loro obiettivo è quello di rendere tutti più consapevoli. Durante la visione della docu-serie riconosciamo il montaggio e la grafica tipica della Marvel, racchiusa nel fumetto donato a ciascun protagonista, nonché il lieto fine che caratterizza da sempre l’universo Disney.
David Bowie, in una delle sue canzoni più celebri, ci ricorda che tutti possiamo essere eroi, anche solo per un giorno. I protagonisti di Marvel Hero Project non lo sono soltanto per un singolo episodio ma sono eroi in ogni singolo giorno della loro esistenza. Ci troviamo di fronte ad una docu-serie che ci ricorda di non porci mai limiti, nonostante adesso ci ritroviamo a vivere un periodo caratterizzato da infinite limitazioni.
Di cosa tratteranno i prossimi episodi di Marvel Hero Project? Non lo sappiamo, ma sicuramente ci offriranno molti altri spunti di riflessione, da sviluppare e condividere con noi stessi ma anche con amici o in famiglia, senza escludere i bambini che, anzi, attraverso la visione della serie potranno crescere senza inutili pregiudizi e con la capacità di riconoscere quali siano i veri eroi, quando gli capiterà di incontrarne uno durante il loro percorso di vita.