Morgane – Detective Geniale: recensione della serie francese in onda su Rai 1

Dove non arriva la polizia, ci pensa la donna delle pulizie con Q.I. di 160. Altro che superpoteri, Morgane - Detective Geniale è un poliziesco, una commedia abbastanza scorretta e anche la storia di una donna speciale.

Lo spunto di Morgane – Detective Geniale, serie francese che dopo il gran successo in patria sbarca su Rai 1 con due puntate a settimana (per quattro settimane) a partire dal 14 settembre 2021, si trova anche su RaiPlay, è roba nota e collaudata. Ma il pubblico sembra non poterne fare a meno. Una volta il prete, una volta la professoressa, o magari il medico, l’avvocato, il dilettante con rendita e un sacco di tempo da perdere. Ce n’è sempre uno/a.

Almeno nell’universo della fiction, le forze dell’ordine hanno sempre potuto contare sull’intervento assolutamente non richiesto di detective improvvisati. Assillanti, pasticcioni ma anche provvidenzialmente acuti. Stavolta la serpe in seno la polizia ce l’ha a due passi, è la donna delle pulizie. La serie, che mescola procedurale, umorismo e vaga scorrettezza, fonda gran parte della sua credibilità sulla capacità dell’attrice protagonista, Audrey Fleurot, di stare contemporaneamente dentro e fuori le righe.

Morgane – Detective Geniale: una donna dall’intelligenza spaziale, qualche problema con l’autorità e un mucchio di indagini da risolvere

Lille, nord della Francia. Morgane Alvaro (Audrey Fleurot) sta facendo le pulizie notturne al commissariato. Le cade l’occhio distrattamente su un fascicolo e non può fare  a meno di dire la sua sul caso, ovviamente azzeccandoci in pieno. L’agente Adam Karedec (Mehdi Nebbou), paladino del rispetto delle procedure, non gradisce affatto. Anche perché che figura ci fa la struttura a farsi risolvere i casi dalla donna delle pulizie? Ma oltre un certo punto non ci si può spingere troppo con i rimproveri. Perché Morgane è un genio. Non è una cosa detta così per dire, sul serio.

Morgane cinematographe.it

Quoziente intellettivo 160, potrebbe costruire razzi per Marte e invece si ritrova con un mestiere nobilissimo ma che a stento paga le bollette, e tre figli a carico avuti da due uomini diversi. Come mai Morgane non ha mai messo a frutto il suo straordinario “talento” in modo, diciamo, più stabile e proficuo? Salta fuori che la donna ha un leggerissimo problema con l’autorità. Questo il grimaldello di cui si servono i creatori Stéphane Carrié, Alice Chegaray-Breugnot e Nicolas Jean per contrabbandare pillole di umorismo scorretto all’interno del quadro. Scelta strategica, per non appesantire la meccanica del procedurale (poliziesco), che ovviamente è roba già vista e sentita. Catturando dunque l’attenzione dello spettatore e portandolo in territori poco battuti dagli equivalenti nostrani.

Non che il focus narrativo sia puntato al massimo grado sul mistero da risolvere. Ovviamente ci troviamo di fronte a un giallo, l’indagine ha il suo peso, ma il punto è che Morgane – Detective Geniale cerca di moltiplicare i piani di lettura. Non c’è dubbio che Morgane e i “colleghi”, che per la verità non ne escono benissimo dal punto di vista della reputazione, troveranno il modo di sbrogliare la matassa. 52 minuti, la durata media di un episodio, è più che sufficiente per questo. La serie va oltre, vuole raccontare una donna, i suoi problemi, il suo universo, e giocare con le armi a sua disposizione.

Morgane – Detective Geniale: è tutta una questione di opposti che si attraggono

Avvolta in un’atmosfera calorosamente invernale, Morgane  – Detective Geniale. Molto della riuscita della serie, come detto, riposa nella capacità della protagonista Audrey Fleurot di gestire l’esuberanza della sua protagonista. Colorata, un look cesellato su un cattivo gusto commovente, tiene poco a freno la lingua e ancor meno le mani, sempre su di giri. Un talento poco esperto avrebbe consegnato il ritratto della donna alla galleria degli orrori, sezione macchiette. Ma la Fleurot, che ha imparato a navigare nelle acque insidiose della commedia che tanto commedia in fondo non è, come dimostra il suo più grande successo, Quasi amici – Intouchables, sa come si fa.

Morgane cinematographe.it

Funzionano bene i siparietti con il collega Mehdi Nobbou, che per carattere, impostazione e stile è quanto di più lontano da Morgane si possa immaginare. Lo scontro è tra due filosofie di vita, due scuole di pensiero: ordine e spontaneità, pudore e assenza di freni inibitori. Troveranno molte cose da imparare e molte altre da insegnare, l’uno e l’altra. Si somigliano più di quanto suggerirebbe uno sguardo superficiale. Da questo accostamento di opposti che si attraggono, viene fuori abbastanza spontaneo l’umorismo corrosivo della serie.

Per il resto, pillole di realismo su fondo giallo. Una madre single con tre figli a carico, e la sua cronaca famigliare che acquisisce importanza man mano che la storia prosegue. Questa la cartina di tornasole di Morgane – Detective Geniale. L’ambizione, la speranza, l’intenzione di raccontare qualcosa in più del solito poliziesco. E soprattutto, mai sottovalutare la donna delle pulizie.

Regia - 2
Sceneggiatura - 2.5
Fotografia - 2.5
Recitazione - 3
Sonoro - 2.5
Emozione - 2.5

2.5

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