Nella mente di un killer: Aaron Hernandez – recensione della docuserie Netflix
La recensione della docuserie Nella mente di un killer: Aaron Hernandez, che racconta il caso di cronaca che ha avuto per protagonista Aaron Hernandez.
I documentari sul crimine non sono mai stati così popolari. Netflix è la piattaforma che sta producendo alcuni dei migliori docu-crime del momento, che coniugano abilmente una vicenda di cronaca nera con la serialità televisiva: non c’è niente di meglio del brivido di provare a decifrare un crimine irrisolto. Per questo gli spettacoli basati su fatti reali sono i più affascinanti da guardare, da Evil Genius al più recente Giù le mani dai gatti: caccia a un killer online.
Questo ci porta a parlare di un’altra docuserie crime che Netflix ha da poco reso disponibile ai suoi abbonati, ovvero Nella mente di un killer: Aaron Hernandez. Questo documentario, diviso in tre parti, diretto da Geno McDermott, racconta la storia dell’ex giocatore Aaron Hernandez, talento del football americano, diventato tristemente celebre per essere stato condannato all’ergastolo per l’omicidio di Odin Lloyd, un giocatore di football.
Nella mente di un killer: Aaron Hernandez – una docuserie Netflix diretta da Geno McDermott
Aaron Hernandez al momento della sua morte aveva solo 27 anni, ma aveva già vissuto molte vite. Nato da una famiglia portoricana a Bristol, quando ha iniziato a giocare a livello agonistico al liceo, tutti i suoi amici e i suoi compagni erano certi che si sarebbe distinto nello sport, essendo un giocatore di grande talento. Dopo aver giocato per i Florida Gators, è stato arruolato dai New England Patriots. Ma nel giugno 2013, dopo appena tre stagioni con i Patriots, è stato arrestato con l’accusa di aver ucciso Odin Lloyd, un ragazzo che stava frequentando la sorella della sua ragazza.
Aaron Hernandez, condannato all’ergastolo nel 2015 per aver ucciso Odin Lloyd e in seguito accusato di aver ucciso altri due uomini, conduceva a tutti gli effetti una doppia vita: padre di famiglia e giocatore di football di giorno e gangster violento di notte. Ma, due anni dopo, pochi giorni dopo essere stato assolto per il doppio omicidio – un caso irrisolto del 2012 – è stato trovato morto nella sua cella in prigione. La sua morte ha lasciato molte domande senza risposta. Chi era il vero Aaron Hernandez e perché conduceva due vite parallele? Ma sopratutto perché ha deciso di togliersi la vita, quando era ancora in grado di fare appello per la sua condanna per omicidio?
La doppia vita di Aaron Hernandez
Nella mente di un killer: Aaron Hernandez ci traghetta in una realtà difficile da esemplificare, soprattutto all’interno di una narrazione documentaristica. La verità è che non esistono risposte semplici a domande come queste; quel che la docuserie cerca di fare è dipingere un quadro il più ampio e chiaro possibile su una tragedia americana. La serie riesce nei suoi intenti incorporando dozzine di interviste a giornalisti, giocatori e persone vicine a Hernandez e Odin, amici, avvocati ed ex compagni di squadra di entrambi.
La discussione dell’ascesa, della caduta e del suicidio del giocatore Aaron Hernandez porta la serie a compiere uno sforzo coraggioso nel cercare di scovare la verità, all’interno di lunghi processi giudiziari, entrando anche nella sfera privata di famiglie che sono state travolte da vicende dolorose e strazianti. La serie offre uno sguardo penetrante e obiettivo su una delle figure più discusse dello sport americano: all’interno della storia si possono ascoltare gli audio originali delle telefonate di Hernandez con i suoi cari dal carcere e anche i momenti durante il processo.
Nella mente di un killer: Aaron Hernandez cerca di scovare la verità
Il documentario da questo punto di vista segue le orme di un’indagine investigativa, diventa acuto e inquisitorio quando si sofferma su un certo tipo di cultura tossica del football americano, attraversando e soffermandosi su alcuni argomenti tabù, come l’omosessualità repressa, la bisessualità e l’encefalopatia traumatica cronica (meglio conosciuta come CTE, una sindrome causata da ripetute commozioni cerebrali) che probabilmente sono stati la causa del declino, del deterioramento dello stato mentale di Hernandez.
Con un buon ritmo e molti dettagli agghiaccianti rivelati nel corso della serie, Nella mente di un killer: Aaron Hernandez racconta un fatto di cronaca nera scegliendo di annodare la narrazione a diverse linee temporali, affidando la storia a voci sempre differenti per permetterci di capire e osservare la vicenda da diverse prospettive. Il documentario ha la capacità di trasformarsi in un vero e proprio thriller con picchi di suspense, momenti di tensione e analisi sconcertanti su un caso che ha ancora molti punti oscuri e che ha lasciato diversi dubbi sulle circostanze della morte di Hernandez.