New Girl – Stagione 7: recensione della serie TV
Dopo sette stagioni, New Girl ha il suo epilogo all'insegna della crescita e della nostalgia
Dal suo debutto nel 2011, New Girl ha raccolto un numero sempre più grande di fan. Fin dalle prime puntate, in effetti, la sit-com prodotta da 20th Century Fox aveva tutte le carte in regola per il successo: una protagonista a cui è facile affezionarsi (l’astro nascente del cinema indie Zooey Deschanel), la classica dinamica che si instaura in un gruppo affiatato di amici e – soprattutto – una serie di personaggi comprimari irresistibili. Negli anni si sono viste le loro vite complicarsi e risolversi sul piccolo schermo, stagione dopo stagione: si è assistito al lunghissimo corteggiamento tra la protagonista Jessica Day e il suo miglior amico Nick Miller (Jake Johnson), mentre tutti gli altri iniziavano ad assumersi le loro responsabilità e a condividere gioie e dolori dell’età adulta.
Attenzione! Questo articolo potrebbe contenere spoiler
New Girl 7: dove eravamo e dove siamo
Arrivati alla settima stagione, gli autori tirano le somme della storia, mostrandoci i personaggi tre anni dopo il finale della sesta. Già di per sé, in effetti, l’ultima puntata della sesta stagione avrebbe potuto costituire un epilogo soddisfacente con la fine (per quanto rocambolesca e simbolica) dell’inseguimento romantico tra Jess e Nick. Nel frattempo, le vicende dei comprimari avevano trovato una loro quadra, se si considera New Girl come il racconto delle vite di ex-ragazzi che diventano “grandi”. Schmidt (Max Greenfield) e Cece (Hannah Simone), dopo essersi sposati, hanno avuto la loro prima bambina, Ruth, così come anche la coppia Winston (Lamorne Morris) e Aly (Nasim Pedrad) sta aspettando il suo primo figlio. Tutti e quattro hanno lasciato il loft dove si sono conosciuti, sancendo così il loro distacco definitivo dall’età dell’irrequietezza.
Nella prima puntata della settima stagione, intitolata – appunto – Tre anni dopo, si ritrovano Jess e Nick di ritorno da una lunga tournée in Europa, dove Nick ha promosso i suoi romanzi per ragazzi. Nuovamente in patria, partecipano alla festa di compleanno della piccola Ruth, dove ritrovano gli amici di sempre. L’ultimo nodo da sciogliere nella trama di New Girl è il matrimonio tra i protagonisti Jess e Nick, che darebbe un happy ending al loro lungo, lunghissimo flirt per trasformarlo in qualcosa di più adulto e concreto. Per quanto, narrativamente parlando, il matrimonio tra i due sia quasi un passo scontato, l’eterna indecisione di Nick e il carattere inquieto di Jess riusciranno a rendere le cose più complicate del previsto.
Nel frattempo, Cece e Schmidt affrontano il loro nuovo ruolo di genitori, rovesciando il cliché di genere della “mamma a tempo pieno” e del “papà lavoratore”. Come si è visto nel corso delle stagioni, Cece ha aperto una sua agenzia di modelle ed è diventata una donna in carriera. Ma la novità (in linea con l’animo tenero del personaggio) è l’innata vocazione paterna di Schmidt che riversa nell’accudimento della figlia Ruth tutte le sue manie di perfezionismo. Analogamente, l’ingenuo e sconclusionato Winston si mostra nella fase immediatamente precedente, diventando un futuro-papà emotivo ed emozionante, in perfetto contrasto con l’autoritaria e rigida Aly.
Perché New Girl 7 è diversa dalle altre stagioni
Tutto New Girl 7 è un lungo epilogo, che si preoccupa di mettere un punto alle situazioni lasciate in sospeso piuttosto che aprire nuovi cicli narrativi. Anche la durata della stagione comunica esattamente questa intenzione: a differenza delle altre, la settima è composta solo da otto episodi (le altre stagioni hanno una media di 23 episodi ciascuna). I personaggi usciti di scena nel corso della storia restano praticamente tutti fuori dai giochi, fatta eccezione per Russell (Dermot Mulroney), uno degli ex di Jess che torna nuovamente a insinuarsi nella vita della protagonista.
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La sensazione è esattamente questa: un reprise nostalgico studiato per non lasciare nulla incompiuto e per appagare il pubblico. Otto puntate pensate per lo spettatore che detesta i finali aperti, ma che narrativamente vanno solo a mostrare quello che si poteva assolutamente intuire alla fine della sesta stagione. Forse il risultato è prolungare il malinconico distacco dai personaggi, da cui è difficile separarsi. Proprio di questo, infatti, parla l’ultimo episodio, Lo sfratto.
Anche nella scrittura dei dialoghi, che ha sempre funzionato per la caratterizzazione precisa e divertente dei singoli personaggi, New Girl 7 si muove su canali già ben consolidati. Tutti, avendo compiuto il loro arco evolutivo (forse quella che meno cambia nel corso della serie è proprio Jess), restano uguali a loro stessi, nel modo di comportarsi e di parlare. E quando non si riesce ad uscire da questo loop, forse è davvero meglio chiudere.
La nostalgia e il (piccolo) dramma del distacco
Nonostante le complicazioni, alla fine del sesto episodio Jess e Nick riescono finalmente a convolare a nozze. Certo, il modo in cui ci arrivano e la soluzione a cui si adattano riflette perfettamente la natura anticonvenzionale dei personaggi e del loro amore, ma l’epilogo è tutt’altro che inaspettato o sconvolgente.
La curiosità, in effetti, sta proprio nell’ultimo episodio (il già citato Lo sfratto) in cui i personaggi semplicemente sbaraccano il loft in cui hanno vissuto nelle stagioni precedenti, cogliendo l’occasione per rievocare rapporti e ricordi. La maestra di questa cerimonia nostalgica è proprio Jess, la più sentimentale e restia di tutti a mettersi il passato alle spalle. Lo sfratto è il corrispettivo narrativo di quanto gli autori fanno nell’ultima stagione, ovvero dare un’ultima occhiata ai personaggi a cui ci si è tanto affezionati prima di lasciarli per sempre. Insieme, Jess, Nick, Cece, Schmidt e Winston verbalizzano l’ultimo messaggio che lo show vuole dare al pubblico: è stato bello, ma bisogna andare avanti. Oltretutto, chiudere e lasciare l’appartamento dove si sono vissute avventure e costruite amicizie è un finale di serie che ha fatto la Storia con Friends, di cui New Girl è inevitabilmente figlia.
Forse proprio in questo la bizzarra, irrisolta, immatura Jessica Day fa un ultimo scatto verso una nuova versione di sé stessa, quella di una donna pronta ad assumersi le responsabilità di un “per sempre” e – probabilmente – i compromessi di una vita di coppia. Ma questa nuova Jessica Day non la conosceremo mai.