Non ho mai… 2: recensione della serie Netflix
Nonostante qualche neo e poche novità la seconda stagione della serie riesce a convincere.
Il 15 luglio 2021 torna su Netflix Non ho mai… 2, la nuova stagione della serie creata da Mindy Kaling, comica celebre per The Office e The Mindy Project, che per ideare questa serie si è ispirata alla propria adolescenza. Torniamo a parlare di Devi Vishwakumar (Maitreyi Ramakrishnan), un’adolescente americana di origini indiane che sta crescendo tra dubbi, incertezze e paure. Fra situazioni imbarazzanti e scelte discutibili, Devi tenta di capire qualcosa in quel magma di stranezze, cambi di rotta, angosce e pianti che sono elementi fondamentali dell’adolescenza. Devi si trova ad un punto fondamentale, deve scegliere il bel palestrato e popolare Paxton (Darren Barnet) o l’intelligente e sfigato Ben (Jaren Lewison); o l’uno o l’altro, o una vita o l’altra, la scelta la porterà a modificare la sua vita a scuola. La serie, con la seconda stagione con i suoi 10 episodi, grazie all’ironia che ha contraddistinto la narrazione, ribalta stereotipi proprio cavalcandoli (il bello e stupido, l’intelligente e sfigato), rappresenta una realtà assurda ma che riguarda l’esistenza di molti adolescenti; è facile sentirsi vicino ai personaggi perché la connessione con Devi e le sue amiche è naturale.
Non ho mai… 2: il racconto di formazione di una ragazza speciale
La prima stagione della serie Netflix ha reso possibile la storia di una ragazza sui generis, è capace di portare sullo schermo questioni più o meno difficili, temi profondi e seri, come la ricerca identitaria e l’elaborazione del lutto, sapendo però narrarli in maniera divertente e autoironica, perfino leggera. Non ho mai… 2 continua ad essere un racconto di formazione, narrata nella versione originale dalla voce fuori campo di John McEnroe, icona del tennis, porta al centro problematiche attuali (pensiamo ai problemi alimentari, al rapporto con un maschio tossico), sorridendo ma mai disprezzando le piccole, grandi insicurezze di tanti adolescenti: dalle questioni amorose – il triangolo Ben, Paxton e Devi, la gelosia di Devi nei confronti della nuova arrivata, Aneesa, anche lei indiana ma amata, simpatica, divertente – a quelle che riguardano identità culturale e integrazione, dalle differenze tra uomo e donna (il modo in cui la cugina di Devi viene trattata sul posto di lavoro). In questa seconda stagione, la sensazione è quella di ritrovarsi lì dove la prima ci aveva lasciato: Devi è ancora in dubbio su chi scegliere: Ben o Paxton?. Ci viene mostrata la crescita di Devi, la sua maturazione, ma anche quella degli altri personaggi: Eleanor e Fabiola, amiche che spesso devono aiutare, consigliare, scuotere Devi, la madre Nalini, severa, rigida eppure anche lei ha un cuore. A un anno dalla morte del marito è insicura sulla strada da prendere, prima sembra voler tornare in India ma poi capisce che per lei la scelta migliore è quella di rimanere in America. Capirà anche che non potrà vivere per sempre da sola, lontana dall’amore, la conoscenza con un collega che la metterà di fronte ad altre sue esigenze, quelle di donna. Si entrerà nella sfera emotiva di Paxton, stufo di essere visto solo come un bel ragazzo il cui unico pregio è l’essere “il più figo” della scuola, inizierà a studiare per poter andare al college, senza l’aiuto dello sport, a causa di un incidente che lo terrà lontano dalla piscina. Dopo una prima stagione passata a cercare di “sopravvivere” tra i banchi di scuola grazie all’aiuto della terapista Dr. Jamie Ryan, Devi decide, almeno in un primo momento, che può arrangiarsi da sola, non ha bisogno di aiuti. Invece sarà chiaro che ricadrà negli stessi errori del passato e che quindi dovrà ancora lavorare su di sé. Nei nuovi episodi Devi, visto che non sa chi scegliere tra Ben e Paxton, pensa bene di poter portare avanti una relazione con entrambi – senza però avvertire i due -, e questo ovviamente creerà non pochi problemi. Dalle amiche della protagonista viene coniata l’espressione “fare una Devata” per indicare una persona che fa dei disastri.
Non ho mai… 2: una scrittura ironica e sagace che però sa un po’ di già visto
Non ho mai.. 2 è una narrazione solida, con dialoghi intelligenti. Se però la prima stagione era una vera e propria rivoluzione, un piccolo uragano, la seconda stagione risulta essere un po’ una ripetizione della prima. Quello che può essere un punto di forza, caratterizzato da una scrittura ironica, una costruzione semplice, può diventare debolezza perché ripetere una formula vincente, può apparire una stanca formula che non convince totalmente. Ci sono sì momenti divertenti, battute che rimangono ma la sensazione di già visto c’è ed è un peccato. Questo non toglie però che si tratta di episodi godibili, che la storia si fa vedere con più di qualche sorriso e con qualche stretta al cuore, ci sono varie riflessioni interessanti ed intelligenti – il dolore e il rapporto con esso, la morte e la mancanza della persona che non c’è più, la rabbia e i modi per gestirla.
Quello di Devi è il classico personaggio di un’adolescente impulsiva, spesso irritante, che prima agisce e poi riflette: come ha potuto pensare di frequentare due ragazzi, compagni di scuola, allo stesso tempo? Lei non riflette, è granitica nel suo essere sempre uguale a sé stessa, ma non la si può odiare perché in lei c’è un po’ di ciascuno di noi. Sbaglia, a tratti compie errori quasi imperdonabili, si fa prendere dall’ira, sbatte i piedi a terra come una bambina capricciosa, fa del male agli altri senza volerlo perché al centro c’è il suo volere. Questa seconda stagione mira a indagare, andando più nel profondo sulle motivazioni per cui Devi si comporta così: la morte del padre, il lutto non elaborato completamente gravano su di lei e non sempre riesce a gestirli. Non ho mai… porta una rappresentazione vera, reale di un’adolescente, che nonostante le difficoltà, gli errori cerca di cambiare e di lavorare sulle sue fragilità anche se è difficile; una piccola maturazione nella protagonista c’è, prova a tranquillizzarsi quando la rabbia sale e prova ad accettare ciò che le capita intorno. Il rapporto tra lei e Aneesa ad esempio è un elemento nuovo della stagione, la gelosia di Devi che vede nella nuova compagna tutto ciò che lei non ha, il bisogno di sentirsi abbracciata di Aneesa che vede in Devi una “sorella” con cui condividere alcune questioni. Devi si comporterà male con Aneesa, sarà pungente con lei, e sarà ancora più odiosa quando, diventata sua amica, la pugnalerà alle spalle perché teme che la sua copia, molto più bella, possa rubarle l’ex fidanzato, Ben.
Non ho mai… 2: nonostante qualche neo la stagione resta godibile
Questa seconda stagione fa un buon lavoro ma in parte delude perché da una serie come questa lo spettatore si sarebbe aspettato un lavoro ancora più interessante del precedente. Il finale di stagione fa intendere che potrebbe esserci una terza stagione in cui Devi sarà costretta ancora a riflettere sui poli opposti del suo desiderio, da una parte Ben, dall’altra Paxton. Se sotto molti punti di vista Non ho mai… 2 è ancora interessante e riuscita, sotto altri chiede a gran voce una rivoluzione narrativa e qualche altro volo pindarico. Speriamo nella terza stagione.