Non ho mai… stagione 4: recensione della serie TV Netflix
Nella quarta e ultima stagione di Non ho mai... c'è il futuro e fa paura, ma è anche infinitamente bello!
L’ultimo anno di scuola, l’ultima stazione prima di entrare nel mondo dei grandi. Si aprono le porte della Sherman Oaks. Devi Vishwakumar, interpretata da una meravigliosa Maitreyi Ramakrishnan, è cresciuta, ha mostrato tutto di sé al pubblico: le sue fragilità, i suoi (tanti) inciampi, le sue storture. Devi è stata spesso insopportabile, ha tradito, ha ferito, ha fatto errori, tanti ma poi ha saputo anche chiedere scusa, è maturata, molto ed ora si trova nel momento del grande salto. La quarta e ultima stagione di Non ho mai… di Mindy Kaling e Lang Fisher, arrivata sulla piattaforma Netflix l’8 giugno 2023 con i suoi 10 episodi, si apre al punto in cui si è conclusa la terza, ce lo racconta ancora una volta la voce di John McEnroe, la perdita della verginità della protagonista. Si comprende all’istante che quello tra Devi e la sua nemesi, il suo più grande amico e forse unico vero amore, Ben (Jaren Lewison), non è stato la miglior prima volta del mondo. Si torna a scuola dopo l’estate è quello che lei credeva essere il più bello e emozionante ultimo anno della sua vita sarà invece complicato come gli altri, anzi forse di più.
Non ho mai…: devi e l’imparare ad accettare
Devi: “Divinità, sono la Devi Vishwakumar la vostra discepola più fica del quartiere. […] Se aveste tempo di benedire la mia domanda per il college, sarebbe magnifico, è la cosa più importante. […] Princeton ha il primo posto delle priorità quest’anno e anche un cellulare nuovo”
Spesso si pensa che le narrazioni teen siano testi per bambini, storie sciocche e superficiali, invece no, se ben scritte possono diventare metafora di molto altro, questo è sicuramente il caso di Non ho mai…: Devi in queste quattro stagioni e le sue amiche, Eleonor e Fabiola, hanno imparato tanto, hanno lasciato indietro piccoli pezzi di loro stesse che ormai non servono più e hanno invece aggiunto all’equipaggiamento per la vita altri pezzi. La serie ha mostrato il senso di inadeguatezza di cui tutti siamo stati portatori sani nell’adolescenza – e forse ancora fa pare di noi a volte -, quelle piccole creature in formazione, esseri sghembi, speranzosi di assestamento, ed è arrivato il momento di vedere a che punto sono arrivate. Devi ha avuto la sua prima volta con Ben, ma dal risveglio della mattina dopo, non sembra che i due siano così felici della propria performance – fin da qui lo show normalizza l’idea che questa tappa non deve per forza essere da film, che può non essere perfetta -, né l’uno né l’altra sanno cosa fare come comportarsi e va a finire che Ben chiama un Uber per riportare a casa Devi che in imbarazzo scappa da quella situazione spiacevole. Il ragazzo sparisce e, quando ricomincia la scuola la nostra scopre che Ben ha iniziato a frequentare Margot. Come può reagire Devi ad una cosa del genere? Ovviamente, e naturalmente, rovina tutto con il suo carattere tumultuoso e irruento ma lo fa in maniera diversa rispetto al passato.
McEnroe: “Ogni centimetro del suo corpo voleva convincerlo che si sbagliasse ma non era una discussione su un progetto scolastico o una simulazione ONU, qui si parlava d’amore. Disse qualcosa che non aveva praticamente mai detto: lo accetto.”
Accetta che Ben abbia compiuto un’altra scelta, soffre che lui possa essere innamorato di un’altra – sa perfettamente di provare qualcosa per lui – ma non senza fatica, inizia a leggersi dentro e cerca di domare l’istinto capriccioso e addirittura inizia comprendere che anche i desideri degli altri sono importanti non solo i suoi.
Un racconto corale che ci mostra quanto siamo fragili, fallibili ma non è una tragedia
“L’ultimo anno è finalmente arrivato. Tra enigmi universitari, crisi di identità e cotte che non svaniranno, Devi e la banda sono pronti ad affrontare il futuro?”, così si dice nel trailer della quarta stagione ed è questo ciò a cui assistiamo. Devi, Fabiola, Eleanor, Ben e anche Paxton – ormai al college ma è alle prese con un primo anno che non è all’altezza dei suoi sogni – ci mostrano senza troppe reticenze che cosa sono diventati, cosa vorranno essere e il loro percorso per arrivare a quel punto. Non ho mai… è anche un racconto corale, ci ha insegnato che non è mai questione di una singola persona ma che siamo connessi con altri nel mondo, c’è sempre stata molta attenzione nel costruire le amiche e i ragazzi di Devi, capaci di spostare il baricentro da lei, ci sono, nelle scorse stagioni e anche in questa, episodi dedicati a Ben e Paxton, cambiando narratore – torna la coppia Paxton e Gigi Hadid che è la voce narrante del suo episodio per mostrare il futuro del dopo diploma.
Non ho mai… mostra che non si è infallibili, la fragilità e l’errore sono parte integrande della vita. Il bel Paxton, il re del ballo, il più amato da tutti, al college è diventato uno come tanti, anzi anche un po’ “sfigato” tanto da farlo tornare nella sua vecchia scuola e lavorare come assistente di nuoto – il conosciuto fa molta meno paura -, la più brava della scuola a Princeton può cadere e fare la cameriera in un bar, insomma nulla è semplice ma ci deve sempre essere la speranza che un giorno migliore sia possibile. La crisi di Paxton porta quindi a riflettere, prima di tutto Devi e a porsi delle domande su chi si è e su chi si vuole essere.
Mentre Devi pensa a come arrivare a Princeton, Fabiola e Eleanor pensano l’una alla mascolinità tossica del proprio club di robotica e a quale college scegliere per fare ciò che vuole (la domanda per Princeton con la possibilità di “rubare” il posto a Devi) e l’altra al sogno di diventare attrice (il desiderio di entrare alla Juilliard).
C’è spazio anche per le altre donne della famiglia Vishwakumar: la nonna pronta, finalmente, a rinnamorarsi, la madre che incontra un uomo, la cugina, praticamente una sorella, che sta diventando una donna sempre più centrata nella propria vita.
Non ho mai… – stagione 4: crescere e sperimentare, questo è l’ultimo anno di Devi e gli altri
Ben: “Tu sai chi sei Devi”
Devi ha raccontato tutto ciò che non aveva mai fatto, ci racconta quando anche nel momento in cui le cose non vanno come si vorrebbe (la mancata raccomandazione, l’essere messa nella lista d’attesa nel college dei propri sogni, l’abbandono di Ben).
McEnroe: “a volte quando le cose non vanno come vorresti, puoi imparare con eleganza”
Va bene essere feriti, va bene piangere, tutto va bene, non si deve fingere di essere degli automi, e Devi lo impara, sia quando parla con la terapeuta che le ricorda: “non c’è niente che non vada in te, quando ti guardo vedo una ragazza splendida e intelligente. […] Tu sei straordinaria Devi. […] Non fa niente se sei arrabbiata con Ben”.
Ben e Devi parlano in maniera matura, si dicono le cose in faccia, senza troppe paure. Accantona la questione Ben, inizia a guardarsi intorno e il suo sguardo cade sul nuovo studente, Ethan che cattura l’attenzione sia sua che di Eleanor, e pensa a come raggiungere il suo sogno: Princeton.
Non ho mai… consente ai suoi personaggi di crescere, sperimentare il cambiamento e apportare le modifiche necessarie man mano che la vita va avanti. Mentre ci si concentra sulla preparazione dei personaggi per il futuro, ci sono meno momenti di intenso dramma in questa stagione.
Non ho mai… – stagione 4: conclusione e valutazione
Non ho mai… è una serie molto coerente, ogni stagione ha offerto un mix di umorismo, sentimentalismo e angoscia adolescenziale. Questa stagione non è diversa – l’interesse per ogni personaggio dalla famiglia di Devi ai compagni di classe -, lo show continua a rompere i limiti puntando lo sguardo su una ragazza dell’Asia meridionale, complicata e audace, alle prese con la perdita di suo padre, con problemi legati alla giovinezza, gli amici, l’amore, che va in terapia per migliorarsi e lenire le ferite interiori, profonde e dolorose. Ama molto, gli amici, la propria famiglia ma a volte i rapporti sono complicati, si sbaglia e si fa del male, ha molti obiettivi per il suo futuro e quest’ultimo che tanto attendeva ora sembra un mostro a nove code difficile da dominare ma lei ha imparato a domare sé stessa, anche se il lavoro da fare è ancora molto e gli ostacoli, a volte, sembrano infiniti. Gli episodi hanno toccato tante questioni contemporanee con delicatezza, gli adolescenti di oggi, il rapporto con gli adulti, l’immigrazione e l’essere cittadini di seconda generazione, il mondo LGBTQ+ e l’essere giovani donne, senza deludere mai. Per questo si sente la nostalgia lungo tutti i dieci episodi e già la mancanza per questo bel viaggio ormai finito e di cui si porteranno le tracce per molto tempo.
L’arco narrativo di Devi, ma non solo, è stato sempre scritto con attenzione e amorevolezza, dando a lei la possibilità di essere ciò che era diventando chi vuole. La serie ha anche grande profondità emotiva perché la protagonista, come dice lei stessa, è “piena di grazia e dignità” e ci fa anche tanto ridere; questa stagione è un addio agrodolce (il finale stesso ma anche tutte le ultime volte che dovranno affrontare Devi, Eleanor e Fabiola) ad un mondo, a dei personaggi teneri e divertenti, ed è la stessa sensazione che si prova mentre si cresce. I creatori riescono a realizzare un racconto che commuove e accarezza, che fa sorridere e intenerire. C’è tensione perché lasciar andare e partire terrorizza e dolcezza, c’è accettazione ma anche cambiamento e quindi maturazione. C’è il futuro e fa paura, ma è anche infinitamente bello.