Non sono ancora morta – stagione 2: recensione della serie con Gina Rodriguez
Non sono ancora morta 2: recensione dell'ultima stagione della serie TV disponibile su Disney+.
Ha impiegato un po’ per ingranare, ma alla fine Non sono morta 2 ha trovato la carica giusta. Ed è un peccato che la ABC abbia deciso di cancellarla dopo due stagioni. La serie TV, basata sul romanzo Bel pasticcio, Nell Stevens! di Alexandra Potter, vede Gina Rodriguez nei panni di Nell Serrano, una trentenne tornata da poco single e al verde, che trova lavoro nell’unico posto disponibile: scrivere necrologi presso il suo vecchio giornale. Ben presto comincerà a ricevere consigli di vita proprio dai fantasmi delle persone morte di cui lei scrive. La prima stagione di Non sono ancora morta aveva appena introdotto il mondo strambo di Nell Serrano, mentre il secondo capitolo ha permesso di espanderlo, attraverso le complicate relazioni dei suoi amici e colleghi di lavoro. Gina Rodriguez, vincitrice del Golden Globe per Jane the Virgin, è la punta di diamante di una serie TV che rilegge il modo di approcciarsi ai fantasmi con simpatia e sentimento.
Non sono ancora morta 2: Nell Serrano ci ha lasciato troppo presto
Spesso ci vogliono due-tre stagioni affinché una serie TV riesca a decollare e conquistare il cuore degli spettatori. Nella sua semplicità, Non sono ancora morta aveva già catturato l’attenzione nel suo primo ciclo di episodi. La stagione introduttiva della comedy creata da David Windsor e Casey Johnson aveva acceso la miccia, presentandosi come un prodotto fuori dagli schemi. Partendo dal materiale originale, il romanzo di Alexandra Potter, la storia si era evoluta inglobando un semi-fantasy: i fantasmi non fanno paura, non hanno auree o sagome speciali. Sono solo persone morte che Nell è in grado di vedere, e con le quali comunica nella vita di tutti i giorni, anche nelle situazioni più imbarazzanti – nel bagno di casa o nel bel mezzo di un appuntamento galante.
La simpatia di Gina Rodriguez gioca certamente un ruolo cruciale nella serie TV. La sua protagonista è una trentenne in cui tutte le sue coetanee possono ritrovarsi: senza un ragazzo, senza un lavoro decente, e alla disperata ricerca di una prospettiva per il futuro. Giocando sulle insicurezze di Nell, lo show fa una panoramica di tutte le giovani donne che, arrivate a questo traguardo, si trovano a un bivio: far carriera, oppure metter su famiglia? Non sono ancora morta 2 prosegue con questa linea, aggiungendo il tocco fantasy: con i fantasmi attorno, come potrebbe Nell vivere normalmente?
Non sono ancora morta 2 è brillante, ma ha qualche pecca
Non sono ancora morta 2, come già accennato prima, esplora ancora più a fondo il mondo strampalato di Nell Serrano e dei suoi amici. Intorno a lei, l‘amica del cuore Sam (Hannah Simone) ha dei problemi nel suo matrimonio, mentre il collega Dennis (Joshua Banday) è sempre più felice della sua vita familiare. E poi c’è l’algida Lexi (la bravissima Lauren Ash, dotata di un forte sarcasmo), intransigente capo di Nell che in questa stagione cerca di recuperare il rapporto con l’austero padre Duncan (Brad Garrett), proprietario del giornale. Finora è stata una figura solo accennata, mentre nella seconda stagione appare in pianta stabile.
Accanto a Nell non può mancare il coinquilino autistico Edward (Rick Glassman) e le sue manie dell’ordine e della precisione. Da nemici giurati, i due sono lentamente diventati amici, provando mano a mano a conoscersi sempre di più. Visto come si era conclusa la prima stagione, sembrava quasi prevedibile che tra i coinquilini poteva nascere qualcosa di più. Invece, Non sono ancora morta 2 sceglie un’altra strada per Edward, che si ritrova in una relazione con un’improbabile Lexi. La sintonia tra i due non c’è mai, complice anche la pochissima intesa che hanno avuto nella prima stagione. Sembra quindi una forzatura narrativa.
Non sono ancora morta 2: valutazione e conclusione
Non sono ancora morta 2 è una stagione migliore della prima a livello di sceneggiatura, in grado di indagare meglio sui personaggi e non solo sulla protagonista. Gina Rodriguez è ancora la punta di diamante di un prodotto televisivo, originale e brillante, che si è concluso troppo presto. Meritava molto di più.