Nothing to See Here: recensione della serie TV Netflix
Nothing to See Here è una commedia agrodolce sulla disabilità.
Nel catalogo Netflix da venerdì 17 novembre 2023, Nothing to See Here è una serie tv messicana, caratterizzata da un umorismo tagliente, a tratti nero, creata da Big Drama, Olfa Masmoudi, Sara Pinet e Santiano Limón per la casa di produzione Perro Azul. Composta da 8 episodi, racconta la storia di un ragazzo, Alexis (Alexis Arroyo), nato cieco, che vuole vivere una vita piena di sogni e di libertà. La libertà di agire, fare e disfare, cadere e rialzarsi. C’è un ma, un padre, innamorato del figlio e desideroso che lui non soffra, che non gli succeda nulla di male, tanto da diventare un fastidioso freno che non protegge bensì blocca e costringe. Quello che per Alexis è solo una condizione, per il padre è un neo che lo rende meno capace di stare al mondo. Improvvisamente, Alexis decide, vuole diventare uno stand-up comedian che da un paesino dell’entroterra prova a sfondare nella capitale anche se il padre, il mondo sembrano dirgli che non ce la potrà mai fare. Eppure Alexis, anche grazie all’amico Charly (interpretato da Kike Vazquez, anche lui stand-up comedian nella realtà e qui manager del protagonista), affetto da paralisi celebrale (come il protagonista di Special), decide di partire, di lasciare il suo piccolo mondo per diventare comico.
Nothing to See Here: una commedia che racconta quanto alle volte sia ironico il mondo
“Sei sempre stato cieco? Me lo chiedono sempre. Sono riuscito a guardare il mondo per pochi secondi”
Desideroso di liberarsi dall’abbraccio protettivo di suo padre, Alexis si ritrova nella Metropoli insieme al suo compagno più caro, Charly, la cui paralisi cerebrale non ostacola il suo incrollabile sostegno come fidato manager di Alexis. Se i genitori del protagonista, soprattutto suo padre, intervengono costantemente nella sua vita, Charly lo capisce e lo aiuta. Sono compagni di serate, di risate, di una vita senza troppi limiti e freni mentre la vita con i genitori è piegata da due idee differenti di educazione: da una parte la rigidità e l’amore asfissiante del padre, dall’altra l’apertura della madre che spinge il figlio a correre nel mondo senza nessun tipo di barriere. Entrambi i genitori non aiutano Alexis, se l’uno lo rende diverso dagli altri, un mancante di qualcosa (la vista) e per questo deve vivere sotto una campana di vetro, seguendo le regole, i consigli, i sogni (potrebbe essere il nuovo Beethoven, potrebbe essere un nuotatore provetto) dell’iperprotettivo genitore, l’altra invece finge che il figlio abbia la vista e gli ricorda che può fare tutto, che nulla è impossibile. Due metodi educativi, non utili.
In un luogo nuovo i ragazzi fanno molte cose per la prima volta, perdono e si perdono, litigano, pensano di non valere abbastanza, rapporti si rompono e altri nascono e la paura prende il sopravvento. Alexis si innamora di una voce, fa ridere tutti coloro che incontra, scappa perché quando si teme di fallire, il mondo può sembrare un Mostro anche a chi cerca di prendere il mondo come un gioco a tratti spietato, doloroso ma abbastanza divertente.
La risata è una musica che guida
Alexis vuole allontanarsi da quel nido che è una “prigione”, sa perfettamente che non sarà facile ma vuole provarci. Fin dall’infanzia, è stato deriso a scuola a causa della sua disabilità, ha percepito negli altri un fastidioso sguardo pietistico.
Nothing to see here è una serie che punta a mostrare cosa significhi, per chi è portatore di disabilità, affrontare la vita e inseguire i propri sogni, diventare un comico nasce dall’amore per la risata, ciò che aiuta Alexis a vivere nel mondo ed è per questo che rincorre questo sogno. La risata lo fa sentire bene. La serie è una commedia dolceamara che lavora proprio sul raccontare parti ironiche dell’esistenza di un ragazzo cieco, che analizza ed esplora cosa significhi inseguire ciò che piace mentre chi sta intorno mette steccati. Alexis sul palco ma non solo, mentre fa sorridere e ridere gli altri, pubblico o persone che incrociano la sua strada, fa comprendere perché non è la stessa cosa se a fare le stesse battute sono delle persone che hanno il dono della vista. Alexis è un comico perché conosce ciò di cui parla e da lì ha origine l’ironia.
Nothing to See Here: valutazione e conclusione
La serie fa sorridere, riflettere, mostra in parte come sia la vita di un cieco e come alla fine dubbi, paure, sogni e speranze siano proprio gli stessi di tutti. Fin dal titolo emerge l’idea di normalizzare e ironizzare, quello originale Ojitos de Huevo fa riferimento agli “occhi d’uovo”, come sembrano gli occhi dei ciechi. Proprio gli occhi, intesi come sguardo, come punto di vista, sono il centro della serie, quello di Alexis e di Charly, due amici che amano farsi le canne all’università ma vorrebbero sfondare e avere successo e soprattutto bramano una propria indipendenza. Diventa fondamentale che loro siano disabili perché sembra sempre che non ci sia spazio per storie come tutte le altre in cui Alexis, Charly si innamorino, lavorino, sbaglino, siano ribelli. Sembra che debbano sempre essere eroi, grandi personaggi perfetti, o povere persone trattate con pietismo. Nothing to See Here è una commedia agrodolce sulla disabilità, perfettamente in linea con la piattaforma che punta sulla e all’inclusione, a raccontare l’umanità tutta.