Now & Then: recensione della serie Apple TV+
Le prime tre puntate della serie thriller Apple TV+ diretta da Gideon Raff sono in uscita il 20 maggio sulla piattaforma streaming: misteri irrisolti che riemergono nella vita di cinque ragazzi coinvolti in un omicidio venti anni prima.
Un gruppo di adolescenti desiderosi di vivere appieno ogni istante dell’ultima estate prima del college. Lo stesso gruppo (meno uno) immerso in una vita apparentemente perfetta dopo venti anni, che si scopre ancor più vulnerabile a seguito della minaccia rappresentata dal crudo passato che riemerge dalle ombre dell’oblio.
Now & Then è la serie Apple TV+ in uscita dal 20 maggio 2022 sulla piattaforma streaming con i primi tre episodi, per poi continuare il rilascio con un episodio a settimana, per un totale di 8 puntate. Diretta da Gideon Raff, creata e sceneggiata da Ramón Campos e Gema R. Neira, tra gli interpreti della serie thriller figurano Rosie Perez (nominata all’Oscar come Miglior Protagonista nel 1994), Maribel Verdú, José María Yazpik (nel cast di Narcos e Narcos: Messico) e Jorge López (Elite).
Ambientata a Miami, è una co produzione ispanico-americana, con interpretazione quasi esclusivamente in spagnolo, ma intersecata anche da doppiaggio inglese.
Nei primi anni 2000 un gruppo di sei ragazzi decide di festeggiare la fine del college, prima che le loro strade si dividano. La serata termina in tragedia, con la morte violenta di Alejandro, deceduto a seguito di un incidente d’auto. Dopo venti anni e dopo aver deciso di separare le proprie strade per cominciare una nuova vita, i cinque rimanenti si ritrovano perché ricevuto un messaggio da un misterioso anonimo che è a conoscenza dei retroscena della morte violenta di Alejandro: il gruppo di amici è infatti responsabile in varie misure al suo decesso, ma lo ha sempre tenuto nascosto alla polizia, che dopo venti anni riapre il caso sostituendo l’incidente a omicidio colposo.
Un omicidio che ritorna nella trama di Now & Then
Now & Then è una serie thriller dai risvolti non eccessivamente innovativi: un caso di cronaca nera che riemerge dopo anni e che coinvolge un ispettore tenace e perspicace, che non ha mai abbandonato il caso e che ha dovuto interrompere le sue indagini per mancanza di prove certe. Questo ruolo è rappresentato da Flora Neruda, che si pone come occhio scrutante che segue ogni mossa del gruppo. Attraverso il disvelamento parziale e graduale delle psicologie dei protagonisti attraverso l’indagine speculare della polizia, lo spettatore è portato a condividere l’interiorità intenzionale di ogni membro del gruppo amicale, un tempo unito dall’amicizia e dall’amore, ora disgiunto dall’egoismo e dalla propria posizione sociale. Tutta la narrazione è pervasa da quel tipico senso di smarrimento e allarme perenne che ingloba in un loop persistente tutta la struttura della serie, reso attraverso la presenza di cimici, obiettivi e intercettazioni che mirano a far emergere la detective story sia dal punto di vista diegetico che extradiegetico.
Now & Then: passato e presente si intersecano per mostrare una critica sociale al perbenismo
La struttura seriale è altalenante, perché configurata attraverso continui salti temporali che partono dal presente e confluiscono nel tragico passato dei protagonisti: è proprio in questo modo che si riesce a comprendere l’evoluzione dei cinque. Ognuno ha deciso di superare il trauma imponendo la propria soggettività in un gioco di potere e di affermazione sociale disfunzionale, portando lo spettatore nel corso delle 8 puntate a comprendere come i protagonisti, in realtà, siano destinati a soccombere alle loro scelte sbagliate ed egocentriche. La rappresentazione della colpa e della conseguenza delle proprie azioni sembra essere il perno su cui ruota l’intera vicenda, una storia corale che attraverso un montaggio alternato e serrato riesce a rappresentare la vita apparentemente perfetta di ogni membro del gruppo. Un gruppo atipico, disgiunto da una forza e presenze che sovrastano la narrazione imponendosi come essenze metafisiche sia per i personaggi principali che per lo spettatore stesso, portato a dover comprendere la narrazione semplicemente dal punto di vista dei cinque comprimari e i loro continui flashback destabilizzanti.
Una serie che mantiene le proprie premesse di thriller e detective story, anche se manca di quello spirito mordente e che si trasforma ben presto in una critica al perbenismo e al mantenimento dello status quo sociale.