Osmosis: recensione della serie Netflix creata da Audrey Fouché

La recensione della serie Netflix Osmosis, creata da Audrey Fouché, con Hugo Becker, Agathe Bonitzer, Stéphane Pitti e Gaël Kamilindi

Osmosis è una serie francese di fantascienza creata da Audrey Fouché. La prima stagione, composta da otto episodi e pubblicata il 29 marzo 2019 su Netflix, vede come protagonisti Hugo Becker, Agathe Bonitzer, Stéphane Pitti e Gaël Kamilindi.

Parigi. In un futuro prossimo la tecnologia gioca un ruolo importante nella ricerca dell’anima gemella e dell’amore. La necessità sempre più diffusa di app per incontri e appuntamenti ha portato tantissime persone ad usare un’applicazione virtuale chiamata Perfect Match che permette all’utente di poter conoscere e incontrare persone in totale libertà. Due fratelli, Esther e Paul, hanno ideato una nuova tecnologia rivoluzionaria che, attraverso l’uso di un impianto tecnologico e di un sistema di intelligenza artificiale chiamato Martin, aiuta a trovare l’anima gemella con una compatibilità al 100%.

Osmosis è l’app che i due fratelli stanno brevettando e che, prima di essere lanciata sul mercato, deve essere sperimentata per poter avere un reale riscontro del suo funzionamento. 12 candidati vengono scelti per testare Osmosis e devono permettere al robot di entrare nel loro cervello per poter analizzare ogni loro pensiero ed emozione. Il prezzo che pagheranno per aver permesso che un computer potesse accedere agli anfratti più intimi della mente sarà decisamente alto.

Osmosis

Osmosis: la serie Netflix creata da Audrey Fouché

Osmosis è un viaggio nella fantascienza davvero entusiasmante. La nuova serie Netflix francese ci trasporta in un futuro molto vicino in cui la tecnologia è al servizio della ricerca ossessiva dell’amore: la moda delle app per appuntamenti è diventata sempre più evidente. L’algoritmo dell’amore sembra essere stato decodificato da due fratelli, neuroscienziati e informatici di grande valore, che hanno ideato una tecnologia davvero sbalorditiva. Osmosis, attraverso dei nanorobot che analizzano il cervello, legge letteralmente le sensazioni e le emozioni dell’utente e, attraverso i social media e altre informazioni disponibili, trovano l’anima gemella con una compatibilità perfetta.
Sembra impossibile che un algoritmo possa scegliere per te, un nanorobot che cammina sotto la pelle e accede al tuo conscio e al tuo subconscio. Le cavie dell’operazione Osmosis però scopriranno il lato oscuro della tecnologia: i sentimenti, spesso, sono difficili da decodificare e la tecnologia non può scegliere una persona che possa renderti felice per sempre. Questo amore analitico, disciplinato, ritrae il volto di una società che non accetta più la sofferenza emotiva, una società che tenta di controllare l’incontrollabile.

Osmosis

Osmosis è un viaggio nella fantascienza davvero entusiasmante

L’intera serie è interessante da questo punto di vista perché apre a diverse questioni e pone diverse domande, come ad esempio quanto sia possibile che un’app di appuntamenti possa davvero essere il futuro della ricerca amorosa e quanto l’essere umano possa davvero sopportare una felicità sempiterna. La vita, e sembra essere un paradigma inflazionato, è fatta di alti e bassi: la domanda più interessante che viene posta all’interno della serie è proprio se l’essere umano possa davvero reggere una felicità inesauribile.

Osmosis cerca di ricreare l’architettura dell’amore offrendo una trama in fin dei conti semplice che oltre al tema fantascientifico è impreziosita anche dal dramma familiare e da un onnipresente spionaggio industriale tra competitor. Stilisticamente la sua estetica è apprezzabile, si percepisce come essa sia volta a farti sentire parte di questo mondo cibernetico e futuristico. La trama non delude le aspettative: nonostante la visibile somiglianza con Hang the DJ di Black Mirror, in cui la tematica dell’algoritmo amoroso è ben presente, e anche con Maniac per l’idea simile dell’analisi mentale attraverso un super computer, la storia brilla di luce propria, creando un universo né utopico né distopico, ma che riesce a bilanciare incubo e sogno, amore e disamore, computer e umanità favorendo una narrazione puntuale, vibrante e profonda.

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 4
Fotografia - 3.5
Recitazione - 3
Sonoro - 3
Emozione - 3.5

3.4

Tags: Netflix