Ozark: stagione 3 – recensione della serie TV Netflix
Un rischio troppo alto da correre. Un'attività ancora più pericolosa nelle mani della famiglia Byrde. Ozark, alla sua terza stagione, lascia davvero il segno.
Ozark, con la terza stagione disponibile su Netflix dal 27 Marzo, espande gli orizzonti e coinvolge la famiglia Byrde, composta da Marty (Jason Bateman), sua moglie Wendy (Laura Linney) e i due figli Charlotte (Sofia Hublitz) e Jonah (Skylar Gaertner), in un circolo vizioso e destabilizzante degno di essere studiato a fondo. Dalle piccole attività imprenditoriali di base nella località turistica di Ozark, i Byrde sono pronti per il grande passo: espandere il flusso di denaro sporco, riciclato dal cartello messicano di Omar Navarro (Felix Solis). Con un Casinò all’attivo e interamente gestito dalla famiglia, la serie verrà compromessa da Wendy, intenta a tracciare un disegno ancora più grande e convinta di mantenere l’intera famiglia al sicuro.
Ozark: attori in stato di grazia nella terza stagione
Ozark: il riassunto completo delle prime 2 stagioni
Ozark si affida ad un cast d’insieme davvero sorprendente, ad ogni nuova stagione. Si riconferma la coppia Jason Bateman e Laura Linney, in grado di dominare sulle riprese e dettare il piazzamento delle inevitabili svolte violente. Ogni passo compiuto può rivelarsi assolutamente vincente o fallimentare; gli stilemi imposti dall’approccio thriller vengono prelevati e distribuiti in maniera organica per tutto il corso delle puntate. La posta in gioco diventa molto alta e in tempi stretti: lo spirito di adattamento e la risoluzione immediata di problemi in bilico fra vita e morte sono le colonne portanti di un’evoluzione della trama avvolta dalla costante tensione.
La direzione, affidata ad un team di registi attenti ai dettagli, non concede respiro ad ogni personaggio portato in scena. Specialmente nella terza stagione qui esaminata, la location dove avviene l’attività di riciclaggio cresce di dimensione e portata: più viene messa sotto i riflettori, da campagne pubblicitarie e opere di beneficenza, maggiore è la presenza di minacce interne ed esterne. Infiltrati, agenti sotto copertura, personalità di spicco nelle precedenti stagioni, come Ruth Langmore (una eccezionale Julia Garner) e Darlene Snell (Lisa Emery), possono in qualsiasi momento compromettere gli equilibri stabiliti dalla famiglia Byrde.
Ozark 3: oltre alle pressioni esercitate dall’esterno, una famiglia protagonista che si mette in discussione
Ottima la scrittura dei protagonisti di punta, che garantiscono un alto livello di coinvolgimento nelle vicende rappresentate: i coniugi Marty e Wendy Byrde continuano a stupire per la riproposizione di una dinamica spinosa e ricca di interessanti sfumature. Due figure genitoriali che si sporcano le mani, intingono il rigore morale in un calderone di potenziali guai in arrivo. La bussola della loro razionalità vacilla, e vengono chiamati in causa i figli che sono pronti a supportare o meno le loro intenzioni. Questo particolare trattamento dei personaggi è sempre stato un elemento di spessore all’interno della produzione Netflix.
Wendy si propone come gestrice di un flusso di reddito che dovrebbe mantenersi stabile, senza ostacoli legali. In alcuni momenti si ha come l’impressione che voglia superare in astuzia il suo compagno di affari, Marty, suo marito; un uomo dedito alla salvaguardia del benessere collettivo, con diversi soci in affari da tenere costantemente sotto osservazione. Da questo nucleo, così compatto e attento a non farsi scoprire dalle autorità, può manifestarsi un nuovo inconveniente che ribalta completamente l’assetto narrativo della terza stagione di Ozark. Anche il pubblico, a sua volta, rimane catturato dall’intreccio volutamente scoordinato con i piani della famiglia Byrde. Non possiamo lasciarci sfuggire una serie così travolgente, sarebbe un vero peccato.