Patrick Melrose: recensione del pilot della serie con Benedict Cumberbatch
È pronta ad arrivare in Italia, in esclusiva su Sky Atlantic, la nuova minserie con protagonista Benedict Cumberbatch. Abbiamo visto in anteprima il primo episodio.
Il 9 Luglio alle 21.15 su Sky Atlantic debutta in Italia la nuova miniserie televisiva britannico-statunitense con Benedict Cumberbatch: Patrick Melrose, prodotta da Showtime e Sky. La serie ideata da David Nicholls (autore del bestseller Un giorno) e diretta da Edward Berger è liberamente tratta dal ciclo narrativo semi-autobiografico de I Melrose di Edward St Aubyn. Ognuna delle cinque puntate dello sceneggiato corrisponde ad un adattamento dei cinque romanzi che compongono il ciclo letterario: Bad News, Never Mind, Some Hope, Mother’s Milk e At Last.
Patrick Melrose: da Luglio in esclusiva per l’Italia su Sky Atlantic
Patrick Melrose offre uno sguardo satirico, nichilista, cinico e psicotico su una famiglia di alta borghesia londinese attraverso la situazione drammatica in cui il povero Patrick è costretto a combattere a causa della sua infanzia.
Tra dipendenza da alcool e droghe, autodistruzione, isterici atti di ribellione e la fuga all’idea di essere una copia del padre, Patrick è costretto a combattere i suoi demoni interiori e a rivivere un rapporto genitoriale che lo vedeva soccombere ad un sadismo paterno reso possibile della noncuranza di una figura materna praticamente impalpabile.
Oltre al protagonista Patrick Melrose, interpretato egregiamente dal fantastico Benedict Cumberbatch (The Imitation Game, Sherlock, Doctor Strange, Avengers: Infinity War), in veste anche di produttore esecutivo, la miniserie vanta un cast di tutto rispetto, vista la presenza di Hugo Weaving (Matrix, V per Vendetta, Il Signore degli Anelli) e Jennifer Jason Leigh (eXistenZ, The Hateful Height, Anomalisa).
Patrick Melrose va a New York
Nella prima puntata di Patrick Melrose, Patrick riceve la notizia dell’improvvisa morte del padre, motivo per il quale è costretto a recarsi a New York per recuperarne le ceneri. Patrick è un uomo brillante, ma nasconde una parte instabile e depressa. La sua tristezza e il suo cinismo sono sfociati in un vortice di dipendenza da eroina, dalla quale però l’uomo cerca più volte di uscire, svelando un lato di sé lucido e volenteroso. La morte del padre tanto odiato è per lui un ottimo pretesto per cambiare vita e disintossicarsi, dunque, dopo aver buttato via siringhe e quant’altro, parte per l’America ricco di buone intenzioni. Ma New York si trasforma presto in un teatro di orrore, incubi e demoni del passato. La vista del cadavere del padre riaccende in Patrick tutti le emozioni collegate alle terribili esperienze infantili, cause vere e primitive della disperazione in cui si ritrova a vivere ora. Patrick non riesce a resistere neanche una giornata ed è costretto a ributtarsi sulla sua vecchia amica eroina per allontanare i pensieri, i ricordi e la tristezza disperante che cova dentro di lui. La missione di riportare le ceneri del padre a Londra si trasforma presto in una vera e propria via crucis schizoide e allucinogena, in cui Patrick rivive episodi della sua infanzia legati al padre, così come le mancanze di cui si è resa protagonista la madre. La pare chiara in lui però è ugualmente forte e lotta per emergere e per salvarlo dal vortice in cui appare risucchiato. La lotta per la vita è solo all’inizio.
Quando Cumberbatch incontra Trainspotting
Benedict Cumberbatch ci rende spettatori privilegiati di un assolo di 60 minuti degno di Jimi Hendrix sul palco di Woodstock. Il Patrick Melrose che ci restituisce è un uomo complicato, un playboy carismatico, affascinante e sagace. Ma anche un uomo debole, disfunzionale e vittima di un passato che tempo dopo è tornato a bussare alla porta per chiedere il conto. Davanti a noi si compone scena dopo scena un intimo delirio, divertente e straziante, bulimico di emozioni e disperante nelle scelte. Cumberbatch tira fuori tutto il suo repertorio da attore di teatro e ci ricorda come le sue interpretazioni nei film Marvel siano solamente un millesimo del talento che nasconde questo straordinario attore. Il tutto è condito da una una sceneggiatura veloce, divertente e brillante, il cui il famoso black humor inglese la fa da padrone. La prova registica di Berger accompagna benissimo il ritmo schizofrenico dei dialoghi interiori di Patrick e dei suoi trip violenti e disperati, riuscendo a rallentare nei momenti di lucidità, nei quali la bellezza del carattere del personaggio viene fuori. La chiara ispirazione è Trainspotting di Danny Boyle, ma non solo nello stile di regia e montaggio oppure per la presenza dell’eroina. Ma soprattutto nella profondità del personaggio, in quello che prova, in quello che combatte e il modo in cui lo fa. Patrick è un uomo complesso, che rivive la sua infanzia e combatte le sue emozioni, ma anche il modo in cui è stato cresciuto, la filosofia di vita che prima era del padre e che ora è la sua, nonostante tutto.
Si tratta di una prima puntata fantasmagorica di una serie che ha tutte le carte in regola per diventare già un cult. Da non perdere.