Peaky Blinders – stagione 6: recensione della serie TV con Cillian Murphy
Peaky Blinders 6 è una vera e propria bomba!
Tommy Shelby è tornato e questa volta non ha limiti. A dir la verità un limite lo ha, perché la sua saga familiare termina con Peaky Blinders 6, stagione conclusiva dello show creato da Steven Knight e interpretato da Cillian Murphy. Dopo dieci anni la serie TV BBC è pronta a salutare ai fan con un degno finale che unisce un’evoluzione dei personaggi ragionata, matura e un intreccio narrativo entusiasmante. Dopo la quinta stagione, più introspettiva, con Tommy che si insedia in politica, è arrivato il final countown: il gangster di Birmingham deve fare i conti ancora una volta con il suo passato tormentato, ma soprattutto riprendere in mano gli affari illeciti del presente e pensare a come affrontare il futuro, suo e dei suoi famigliari, su cui aleggia la macchia nera del nazismo europeo. La famiglia Shelby è in pericolo, dovrà confrontarsi con delle tragedie immani, mentre il balletto delle gang rivali si riaccende per un ultimo capitolo di gran classe.
La sesta stagione di Peaky Blinders è su Netflix dal 10 giugno 2022.
Un ultimo intensissimo capitolo di Peaky Blinders 6
Quando una serie TV riuscita e amatissima dal pubblico volge al termine è inevitabile essere assaliti dal magone e anche dalla paura che la chiusura di un ciclo possa rovinare il capolavoro realizzato fino a quel momento, con forzature e decisioni che snaturino i personaggi. In Peaky Blinders 6 il dramma personale ha maggior spazio, al pari di quello familiare e storico, ma anche la linea thriller si accende adagio, con l’organizzazione di un ultimo grandissimo colpo che prevede il trasporto di un ingente quantitativo di oppio dal Canada. Tutto questo ci terrà col fiato sospeso!
Peaky Blinders 6 è ricco di colpi di scena che non vanno svelati per non rovinare la visione, ma quello che può essere detto è che questa stagione chiude molto bene il cerchio, con scelte coraggiose che sono preludio ad un prosieguo del mondo della serie. Peaky Blinders unisce il genere gangster, noir, la ricostruzione storica e il dramma, ed ha costruito personaggi divenuti icone, perciò è comprensibile che questo capitolo finale abbia una grande responsabilità.
Lo show ha ricevuto critiche per non aver delineato in modo esauriente tutti i personaggi che compaiono, ma in fondo sarebbe impossibile ricamare su tutti i personaggi che entrano in campo, soprattutto se si tratta di pedine funzionali alla storia dei personaggi principali. Peaky Blinders 6 ha dalla sua la dote di mantenere in equilibrio il valore culturale da un lato e l’alto grado di intrattenimento dall’altro.
Non c’è dipendenza più grande del potere
Tommy è distrutto, diviso in mille pezzi, alla fine della quinta stagione aveva una pistola puntata alla testa e ancora non sa quanto dolore dovrà affrontare. Sarà ancora lo stratega lucido e spietato che abbiamo conosciuto? Come farà a tenere a bada i suoi lati oscuri per ritrovare la luce? Non c’è sostanza psicoattiva che tenga, perché Tommy è avido di potere, è esattamente questo che ha bisogno di sentire tra le sue mani per andare avanti. La sua integrità non è rotta, al primo posto ci sono la famiglia e l’onore, ma sarà in grado ancora una volta di muovere le pedine sullo scacchiere senza sbagliare un colpo? Anche in questa stagione Tommy rimane il solito indecifrabile enigma, dettaglio che lascia al pubblico il piacere di partecipare ai suoi tormenti interiori.
In Peaky Blinders 6 Tommy è riuscito ad avere un seggio elettorale in parlamento da convinto socialista, con l’obiettivo di utilizzare il suo potere al servizio dei più deboli, ma dovrà scontrarsi con delle forze pericolose per affermare la sua visione, un obiettivo nobile che ha come benzina il suo intimo desiderio di redenzione morale.
Peaky Blinders 6 è visivamente spettacolare, sceneggiata per rimanere nella mente
Peaky Blinders 6 è una vera e propria bomba esplosiva. Lungo le circa 7 ore di show si sente ticchettare la carica della suspense fino ad un grande epilogo. I livelli di questa serie infatti sono molteplici e la maestria degli autori nell’averli sviluppati tutti in modo limpido è il punto forza. Niente è forzato, la sceneggiatura – scegliendo ancora il formato di sei episodi che sforano l’ora di visione – è precisa e non lascia spazio a grossi difetti (o tempi morti, a cui spesso siamo stati abituati in serie di successo che annacquano gli script per poter avere più episodi). Il modo di intrecciare gli avvenimenti storici alla storia personale degli Shelby si conferma essere la mossa vincente della serie. Una regia di pregio rimane il marchio di fabbrica dello show: movimenti di macchina a tutto spiano, giochi di luce che caratterizzano momenti onirici e la contrapposizione tra bene e male, un tocco di stile moderno tra rallenty e accelerazioni e il gioco è fatto! Lo stile di Peaky Blinders è poi arricchito dalle eccellenti ricostruzioni d’epoca e dalla colonna sonora perfetta: da Disorder dei Joy Divison, a Nessun dorma della Turandot, fino a 5:17 di Tom Yorke.
La situazione è fuori controllo e a ripristinarla ci pensano le donne
Tutti gli episodi hanno dialoghi che toccano vette altissime. Oltre a quando apre bocca Tommy – tutti vorremmo essere questo personaggio che sa sempre cosa dire e cosa fare – i dialoghi più affilati sono stati dedstinati alle scene in cui compaiono le donne, figure chiave a cui vengono affidate le redini quando la situazione si imbizzarrisce. In particolare Ada (Sophie Rundle) e Lizzie (Natasha O’Keeffe), che devono raccogliere i cocci di Thomas e ripristinare l’ordine. Questi due personaggi, pur vivendo in un’epoca in cui le donne avevano meno voce in capitolo di oggi, sono avanti e riescono a tenere testa agli uomini con cui si confrontano. Senza urlare, queste donne sono simbolo femminista più di moltissimi altri personaggi caratterizzati da questa prerogativa. Anche le figure femminili negative sono delineate e caratterizzate al meglio tanto che quello di Diana Mitford (Amber Anderson), amante e compare di Oswald Mosley, è uno dei personaggi più riusciti della stagione, riuscendo a entrare sotto la pelle dello spettatore con la sua viscida perfidia che incarna alla perfezione l’orrore nazista.
È vero questa stagione segna la fine di Peaky Blinders, ma come il creatore della serie TV ha più volte dichiarato, rappresenta “la fine dell’inizio, piuttosto che l’inizio della fine”. In cantiere infatti ci sono diversi spin-off!
Peaky Blinders 6, composta da un totale di sei episodi, è disponibile su Netflix dal 10 giugno 2022 e vede nel cast, tra gli altri, Tom Hardy, Paul Anderson, Finn Cole, Anya Taylor-Joy, Sophie Rundle e Stephen Graham.