Proven Innocent: recensione del primo episodio della serie tv
Recensione del pilot del nuovo legal drama ispirato al caso Amanda Knox in onda su Fox Crime.
Arriva su Fox Crime la nuova serie legal drama Proven Innocent, ispirata al caso Amanda Knox, prodotta da 20th Century Fox e Danny Strong (attore veterano e già produttore della serie di successo Empire) e ideata da Danny Elliott.
Proven Innocent, dal 19 febbraio 2019, in prima serata su Fox Crime.
La serie è al momento composta da una stagione, divisa in 13 episodi da 40 minuti. Nel cast troviamo come protagonista Rachelle Lefèvre (Twilight), affianca da Russell Hornsby (Barriere), Nikki M. James (BrainDead – Alieni a Washington), Riley Smith, Kelsey Grammer (Cin Cin, Fraisier), l’ex The Walking Dead Laurie Holden e l’ex Mad Men Vincent Kartheiser.
Proven Innocent: la trama del primo episodio
Madeline Scott (Lefèvre) è un avvocato specializzato nei casi di malagiustizia, con lo scopo di scagionare gli innocenti condannati ingiustamente. La differenza tra lei e il resto del suo team è che la ragazza è stata ella stessa una delle persone che cerca di aiutare, in quanto fu ingiustamente condannata, insieme al fratello, per l’omicidio della sua migliore amica Rosemary Lynch. Il nemico giurato di Madeline è il procuratore Gore Bellows (Grammer), colui che la fece condannare, e tutti i casi della giovane mirano a riaprire le indagini condotte dall’ufficio di lui, per dimostrare al mondo la persona crudele e spietata che in realtà è.
Oltre la vita in mezzo ad aule di tribunale e scartoffie varie, la ragazza e suo fratello cercano di ricominciare a dare un senso alle loro vite nel privato, per loro stessi e anche per la loro famiglia. Purtroppo però sembra che il loro terribile passato non abbia ancora finito di perseguitarli e presto tornerà a galla per far tornare tutti i nodi al pettine.
Proven Innocent: il primo capitolo del nuovo lega drama
Proven Innocent assume da subito dei connotati didascalici, quelli di un legal drama seriale abbastanza sempliciotto. I personaggi sono scritti con lo scalpello: poco profondi e dettagliati, a volte molto plastici e fin troppo superficiali. Le interpretazioni sono scolastiche, piatte e non granché coinvolgenti, soprattutto la protagonista a volte sembra che sia messa lì un po’ per caso, come se quello che le accadesse non la riguardasse sul serio.
La narrazione è veloce, frettolosa e, a volte, insipida. I casi sono strappalacrime il giusto, ma sembrano dei puzzle per bambini molto molto piccoli, al punto che a volte non si capisce neanche come possano verificarsi degli illeciti giudiziari di quelle goffe dimensioni. Nel bilancio dell’episodio non c’è equilibrio tra il racconto dell’ingiustizia di turno e la storia conduttrice della con la serie, quella del passato che torna e della vendetta verso il procuratore cattivo (che così tanto cattivo neanche sembra). Una menzione speciale per i flashback: se hanno il merito di far chiarezza immediata sugli eventi passati, il modo in cui sono inseriti risulta quasi fastidioso tanto è insensato.
La fotografia è quella del classico serial giallo da 10 stagioni, il montaggio si preoccupa solo di rendere chiaro tutto al pubblico nel minutaggio previsto e la regia fa il compitino. Il risultato è una messinscena poco credibile, ma che, se si decide di vederla senza tante pretese, intrattiene e si lascia seguire.
Proven Innocent: una visione generale
Danny Strong ha dichiarato esplicitamente che la serie è parzialmente ispirata al famoso caso Amanda Knox, la studentessa americana accusata e condannata per l’omicidio di Meredith Kercher insieme a Raffaele Sollecito. Un caso diventato sempre più lungo e confuso, rimasto, dopo tutti gli anni di processo, irrisolto.
Proven Innocent parla di una crociata per la giustizia e parte dal presupposto che gli uomini di legge e coloro che fanno cronaca hanno a cuore solo i propri interessi, non curandosi di chi hanno davanti. La Madeline Scott di Rachelle Lefèvre è l’eroina senza macchia e senza paura che, armata del desiderio di redimere se stessa e vendicare l’ingiustizia subita, è disposta a lottare contro tutto e tutti in nome della verità, meglio ancora se a farne le spese è l’odiato procuratore Gore Bellows.
Appare però chiaro come la serie punti sulla vicenda personale della protagonista piuttosto che ai fatti di ingiustizia che segue perché sono trattati con una semplicità disarmante e un’approssimazione incredibile. L’augurio che si può fare a Proven Innocent è che la vicenda di Madeline sia abbastanza potente da reggere tutta la narrazione, dalla prima puntata possiamo dire che i presupposti non sono proprio dei migliori.
Proven Innocent, dal 19 febbraio 2019, in prima serata su Fox Crime.