Queens – Le regine dell’hip hop: recensione della serie Disney+
Queens - Le regine dell'hip hop gioca un po' sul sentimentalismo per conquistare il pubblico.
Quattro icone dell’hip hop di fine anni ’90 fanno adesso i conti con vite piuttosto anonime, da quando, durante un concerto a San Diego, il gruppo di cui facevano parte si è bruscamente sciolto. Le (ormai ex) componenti delle Nasty Bitches sono le protagoniste di Queens – Le regine dell’hip hop, la serie trasmessa su ABC in Usa e disponibile in Italia su Disney+. Conosciute un tempo come Professor Sex, Butter Pecan, Jill da Thrill e Xplicit Lyrics, le donne ormai cresciute si sono adeguate a essere semplicemente Brianna, Valeria, Jill e Naomi, lasciandosi alle spalle la loro vita da stelle dell’hip hop, quando erano capaci di riempire stadi e palazzetti, e dedicandosi alle loro famiglie e alle loro carriere musicali ormai decisamente diverse. A nessuna di queste forti ragazze, però, la nuova quotidianità riesce a dare soddisfazione e quando, vent’anni dopo la loro rottura definitiva, hanno la possibilità di tornare sul palco e sfoderare tutte le loro armi artistiche, le Nasty Bitches non hanno certo intenzione di farsi sfuggire questa nuova occasione.
Le Nasty Bitches sono pronte a scendere di nuovo in campo in Queens – Le regine dell’hip hop
Queens – Le regine dell’hip hop ha un incipit tra i più furbetti degli ultimi anni: tra il logo di MTV in bella vista e un videoclip in pieno stile hip hop di inizio millennio, l’ingaggio del pubblico è a dir poco immediato. Con questo profluvio di icone ormai storiche, la serie si concerta sul mostrare il passaggio delle protagoniste da cantanti di successo globale ad anonime persone pronte a confondersi nella folla. Nella transizione tra personaggio e persone però è da subito evidente che abbiano tutte messo una maschera sul loro volto, cercando di adeguarsi a una vita che non riesce a coesistere con le loro personalità. A vestire i panni delle componenti del gruppo il cast annovera: Eve (Brianna/Professor Sex), Brandy Norwood (Naomi/Xplicit Lyrics), Naturi Naughton (Jill/da Thrill) e Nadine Velazquez (Valeria/Butter Pecan). Quattro vere cantanti attive soprattutto a cavallo dei primi Anni 2000 che si sono messe a disposizione per interpretare questo racconto di finzione eppure decisamente verosimile. Donne forti, spesso colte alla sprovvista dalla vita, ma sempre pronte a tenere salde le redini delle proprie esistenze verso la realizzazione non solo dedicandosi agli altri, ma anche appagando i loro desideri.
Vere cantanti nel cast della serie Disney+
Immersa in musica rap e hip hop, Queens – Le regine dell’hip hop gioca un po’ sul sentimentalismo per conquistare il pubblico, ma sa proporre tematiche e linguaggi delicati, che spaziano dalla tossicodipendenza all’omosessualità, passando per una breve disamina della dipendenza da social dei contemporanei più giovani. Il messaggio centrale della serie resta imperniato, per tutti gli 11 episodi di questa prima stagione, sulla necessità e sul diritto di affermare la propria identità, senza cedere a compromessi che garantiscono una vita più semplice e lineare ma che non conducono alla realizzazione personale e delle proprie aspirazioni. Accattivante e caratterizzata da un ritmo serrato, Queens – Le regine dell’hip hop procede a passo spedito nelle sue puntate, giocando con stravolgimenti continui e un tono da drama musicale appassionante e giovane. Prodotta e realizzata in pochi mesi a metà del 2021, al momento non è stata confermata la seconda stagione, anche se la storia lascia tutte le porte aperte per ogni possibilità. Curiosità da notare (e che forse rende meglio il tono dell’intera serie) è che l’episodio conclusivo paga omaggio a Britney Spears con il titolo I’m a slave 4 U, chiudendo il cerchio di affettuosi rimandi ai mirabolanti Anni Zero.