Reacher – Stagione 3: recensione della serie TV Prime Video
Il terzo ciclo di episodi di Reacher, disponibile dal 20 febbraio 2025 su Prime Video, segna un impressionante ritorno per il detective Jack Reacher, interpretato dall’eccezionale Alan Ritchson. In questa nuova stagione tratta dal settimo romanzo di Lee Child ( Persuader) si porta sul piccolo schermo una storia adrenalinica che esplora altezze emotive finora mai raggiunte. Se la prima e la seconda stagione si contrassegnavano per la capacità di mescolare un’azione travolgente e momenti di leggerezza, fin dalle prime sequenze ambientate nel Maine questa abbraccia un tono decisamente più oscuro. Il protagonista deve infiltrarsi in un articolato e rischioso mondo di intrighi, in un’organizzazione criminale guidata da Zachary Beck, un imprenditore dal fangoso passato interpretato alla perfezione da Anthony Michael Hall (Breakfast Club)! Questa mission però diventa per Jack anche un viaggio verso la redenzione e la riappropriazione di sé.
Reacher – Stagione 3: nel plot un intenso Jack Reacher si ritrova a dover gestire i fantasmi del passato
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La serie tv brilla per la sua capacità di far confluire azione e introspezione, offrendoci non solo scene action e di lotta fisica incredibilmente coreografate, ma anche momenti meno leggeri che ci permettono di conoscere meglio le fragilità del personaggio di Jack Reacher. Il conflitto non è limitato agli antagonisti esterni perché il suo il vero avversario/sabotatore è spesso dentro di lui, e lo spinge ad imparare a gestire i fantasmi del passato che emergono nei densi momenti di flashback. L’attore Alan Ritchson non delude con la sua meravigliosa performance, sia nella rappresentazione della forza fisica straordinaria del suo personaggio sia della sua affilata interiorità. La sua interpretazione aggiunge profondità e stoffa a questo ruolo iconico che richiede momenti di crudele giustizia ma anche una riflessione personale che si esprime attraverso scelte morali complicate per Reacher che ha accanto Sonya Cassidy (l’agente DEA Susan Duffy), un personaggio che con il suo notevole sarcasmo impreziosisce i dialoghi della serie.
Alan Ritchson ci regala la sua migliore performance
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Nel cast di Reacher ci sono anche Olivier Richters nel ruolo della titanica guardia del corpo Paulie e Brian Tee che interpreta il temuto Quinn. E ogni momento di scontro con il protagonista supera le nostre attese, perché lo show riesce a dar vita a scene d’azione memorabili e coinvolgenti. Una delle caratteristiche distintive di Reacher è inoltre il suo tentativo (sempre apprezzato) di rinnovarsi di stagione in stagione. Ad esempio, le nuove relazioni con gli altri personaggi e gli intrecci proposti nella terza stagione compensano con intrighi avvincenti e suspense palpabile. Persino i legami del protagonista con i nuovi personaggi sono stati costruiti con molto impegno e forniscono spunti inediti. Per tutte queste ragioni gli amanti dell’azione e del mistero non potranno perdersi la terza stagione di Reacher. E nonostante emerga qualche diversità dal materiale originale, lo spettacolo mantiene gli elementi che lo caratterizzano sin dalla prima stagione: sequenze di lotta spettacolari, plot avvincente e un protagonista favoloso.
Reacher – Stagione 3: valutazione e conclusione
Reacher rimane un punto di riferimento tra gli spettacoli action moderni. Continua a presentarsi come un adattamento (di qualità superiore) del mondo di Lee Child e riesce a convincerci ancora una volta grazie a una buona pianificazione e all’uso di tecniche narrative appropriate per le scene action che si amalgamano agli intrighi di una storia che sa come stupirci, e ci riesce anche grazie anche al suo ritmo veloce e concitato (che ben si adatta al genere) e all’approfondimento psicologico del protagonista che incoraggia riflessioni significative psicologiche e identitarie.