Robbie Williams: recensione della docu-serie sulla pop star inglese
La vita del cantautore inglese raccontata attraverso una lunga confessione e le immagini di 30 anni di carriera
Ha quasi 50 anni, ha una famiglia che lo ama ma il passato lo tiene ancora “per il collo” e quel passato gli scorre tutto davanti nella docu-serie in 4 parti disponibile su Netflix intitolata semplicemente Robbie Williams: ricordi impressi nella pellicola che il cantautore inglese ripercorre sotto i nostri occhi.
Da 30 anni, infatti, il cantante viene ripreso dietro le quinte, migliaia di ore di filmati, da quando era nella boy band Take That, nella quale entrò a soli 16 anni, e per tutta la sua brillante carriera da solista che lo ha reso una delle pop star di maggiore successo di tutti i tempi. “Bisognerebbe farlo con San Pietro alle porte del Paradiso, rivedere la propria vita”, dice Robbie Williams, ormai al sicuro nella sua camera da letto nell’enorme villa dove vive con la moglie e i quattro figli, dove si rifugia quando non lavora, come un eremita, il suo posto sicuro è il letto, da dove lo vediamo confessarsi, in canottiera e slip neri, mentre da un portatile rivede i momenti felici e tanti episodi di crisi e di sofferenza, spesso celata dai suoi modi sarcastici, dai suoi atteggiamenti sprezzanti e giocosi.
“Io sono Robbie Williams”
Un flusso di coscienza quello di Robbie Williams che si rivela per lui un carico emotivo pesante, una confessione senza filtri e onesta di quello che è stato il suo percorso di artista e di uomo, interrotto di tanto in tanto da una delle figlie che gli porge qualche domanda e che è curiosa di vedere il passato del padre in quei video ormai non più privati, ma no, per lei è troppo presto vedere tutto questo. Un contrasto tra presente e passato che ci fa vedere il vero volto di questa pop star mondiale che guarda sé stesso da giovane con tenerezza e dispiacere, appunto come un padre che osserva un figlio alle prese con una vita “estrema” che pochi riescono a reggere. Tante sono le star che negli ultimi anni hanno rivelato l’incubo che può essere la fama, tramutati sin da giovani in macchine per fare soldi, in pasto alla stampa e ai fan di tutto il mondo, cancellando per sempre quella patina dorata con la quale li abbiamo visti “vestiti” per anni, invidiandoli per una vita che sembrava da sogno: il caso più eclatante e triste è quello di Britney Spears che recentemente in un libro autobiografico ha rivelato senza filtri l’incubo dietro alla sua carriera sfavillante.
“Nessuno sopravvive al successo giovanile in equilibrio, sono gli anni in cui cerchi te stesso ma ti vengono strappati via”, confessa Williams riflettendo sull’inquietudine e la depressione che lo ha accompagnato da sempre, che ha cercato di soffocare attraverso l’abuso di alcol e droghe, andando incontro a un esaurimento nervoso e finendo due volte in rehab. “Sto cercando di risolvere i disastri del passato”, le cui tracce rimangono indelebili, come i tantissimi tatuaggi sulla sua pelle, simboli di una vita al massimo.
Robbie Williams – Sul tetto del mondo fino al baratro
Gli stadi pieni, fiumi di gente solo per lui a intonare le sue canzoni, Angels, Rock Dj, Feel, Let me enterntain you, Advertising Space, solo per citarne qualcuna, folle adoranti, emozioni che solo pochi al mondo possono provare, ma tutto questo non è la formula per la felicità, tutto questo ha un prezzo e Robbie Williams in questa docu-serie ce lo fa capire senza mezzi termini, come un pugno nello stomaco. La stampa inglese sempre in agguato, alla ricerca di scoop e scandali di cui scrivere, pronta a denigrarlo e a rovinare con la sua invadenza relazioni importanti come quella con Geri Halliwell, la ginger spice delle Spice Girls. È la storia che si ripete, una storia che poteva finire diversamente ma che fortunatamente è lo stesso Robbie Williams a raccontarcela, un sopravvissuto a un vortice di dolore e follia che solo un’esistenza larger than life può portare.
Robbie Williams: valutazione e conclusione
Una seduta di analisi di fronte a milioni di persone, su uno dei colossi delle piattaforme streaming, che racconta non solo i successi e le cadute di una superstar ma le ombre dietro quel sistema musicale che per anni ci ha intrattenuto e continua a farlo. Mentre cantavamo e ballavamo le canzoni di Robbie Williams dietro c’era un mondo a noi sconosciuto, un uomo alle prese con i suoi demoni, un intrattenitore nato, un cantautore brillante che si scontrava con frustrazione, depressione, infelicità mentre era sul tetto del mondo prima di cadere nel baratro. Una docu-serie emotivamente intensa, la parabola di un uomo e di un artista che ha lottato per trovarsi dov’è adesso, dove, citando uno dei suoi successi, Feel, prova il vero amore, e “riempie” la casa in cui vive.
Guarda il trailer ufficiale della docu-serie su Robbie Williams