Scams: recensione della serie TV Netflix
Ecco la recensione della prima stagione della serie TV Scams, disponibile in streaming su Netflix dal 6 novembre.
Il giovane Kusano (Yosuke Sugino) è il protagonista della serie TV in streaming su Netflix dal 6 novembre. Educato e con alle spalle una cultura universitaria, perde il lavoro a causa del crollo della Lehman Brothers, o almeno questo è ciò che racconta. Alla drammatica situazione finanziaria, si aggiunge una terribile notizia che arriva in famiglia. Suo padre, infatti, è molto malato e ha bisogno di cure costose, se vuole avere la possibilità di sopravvivere.
Scams: truffatori si diventa
Giovane, di buone speranze, ma completamente senza un soldo in tasca e con il debito universitario ancora da ripagare, Kusano riceve da un amico una interessante proposta. Un lavoro in ambito finanziario, con la prospettiva di guadagni stellari: proprio quello di cui avrebbe bisogno. La cosa gli puzza, ma tra varie peripezie e un tentativo di rubare dei soldi da un bancomat, si ritrova prima appeso a una gru e in pericolo di vita, poi conosce Dokugawa, l’uomo che “allenerà” lui e altri malcapitati a diventare truffatori provetti, scegliendo alla fine i più bravi per farli entrare nella squadra e renderli operativi. Kusano si ritrova così in una sorta di ufficio improvvisato, dove tutti sono a telefono e vengono costantemente minacciati da Dokugawa, che si aggira urlando ordini, con una scarpa in mano, con la quale colpisce chi non gli obbedisce.
Kusano è perfettamente consapevole che non c’è niente di legale in tutto ciò, ma prova comunque a fare del suo meglio, e riesce a guadagnarsi un posto nel gruppo dei prescelti. Dogukawa li introduce così a quello che sarà il vero obiettivo del loro lavoro. Li porta in un rinomato club frequentato quasi soltanto da ultrasessantacinquenni, e spiega loro che quella è la parte più ricca della popolazione. Sembrano tutti felici, perché sono pieni di soldi, e molti di loro non li tengono soltanto in banca, ma hanno ricchezze nascoste dentro casa: una vera e propria manna dal cielo per chi è interessata a metterci le mani sopra.
Scams: truffe finanziarie in chiave nipponica
La serie di Daisuke Suzuki e Jun Tsugita si ispira a fatti realmente accaduti: la truffa finanziaria ai danni degli anziani di cui si parla in Scams, infatti, ha causato perdite per più di 55 miliardi di yen nel 2014. Kusano e i suoi compari si recano al lavoro in giacca e cravatta, per poi passare il tempo a scorrere gli elenchi forniti loro da Dakugawa e mettere in atto il diabolico piano: convincere gli anziani dall’altro capo del telefono che un loro parente ha urgente bisogno di soldi. Il fine, in questo caso, giustifica ampiamente i mezzi: nell’universo delle truffe finanziarie non c’è spazio per i deboli di cuore, e i ragazzi devono seguire dei copioni prestabiliti in cui interpretano figli, nipoti, avvocati, poliziotti… tutto per ottenere dall’anziano di turno l’autorizzazione a inviare a casa sua qualcuno che prelevi la somma di denaro concordata.
Le premesse per una serie divertente, seppure politicamente scorretta e irriverente, ci sono. Ma Scams prova a soddisfarle in maniera maldestra, senza riuscire veramente a catturare l’attenzione dello spettatore, perché tutto mantiene una patina di irrealtà e i personaggi non sono tanto approfonditi psicologicamente da spingere ad affezionarsi a loro. Kusano è un bravo ragazzo, in fin dei conti, che come tanti nella sua condizione accetta di entrare in un meccanismo losco e illegale per aiutare la sua famiglia, ma appare più come vittima degli eventi che come consapevole protagonista della sua vicenda personale, nel bene o nel male. Anche il rapporto con gli amici, con la madre, con l’amica di infanzia Misaki (Yamamoto Maika), è lasciato in sospeso, per dare spazio alle giornate che il giovane trascorre impegnato nel losco e a badare agli sfoghi di Dakugawa.
Considerando che si tratta di una stagione con 9 episodi da 24 minuti ciascuno, che regala comunque alcuni momenti divertenti, rimettiamo a voi la decisione se guardare la serie o passare oltre e continuare a sfogliare il catalogo di Netflix. Un consiglio, però, è davvero doveroso: se la guarderete, abbiate cura di skippare sempre l’intro, le vostre orecchie vi ringrazieranno.