Slow Horses – Stagione 4: recensione della serie Apple TV+
La quarta stagione di Slow Horses debutta su Apple TV+ mercoledì 4 settembre 2024 con il primo episodio, seguito da una nuova puntata settimanale, ogni mercoledì, fino al 9 ottobre. La recitazione di Gary Oldman è come sempre a regola d’arte, ma il cast corale – che comprende Kristin Scott Thomas e James Callis – rende questo show dallo stile davvero distintivo e il tono vagamente bizzarro uno degli spettacoli televisivi più belli. Apple TV+ dal 2022 ha prodotto quattro stagioni eccellenti. Il quarto ciclo di episodi arriva a soli nove mesi dall’ultimo finale di serie; con questo livello di produzione si potrebbe immaginare una qualità più varia, eppure Slow Horses è annoverabile fra le meraviglie: un vero piacere per il pubblico.
Slow Horses – La quarta stagione spiattella il passato dei “ronzini” e presenta un nuovo caso a Lamb e agli altri agenti della Casa del Pantano
La quarta stagione, adattata da Spook Street, il quarto romanzo della serie di spionaggio Slough House di Mick Herron, si apre con un attentato che scuote le precarie fondamenta di Slough House. Dopo la carneficina del finale della stagione terza, c’è un ritorno al territorio “protetto” con vecchie ferite che si riaprono. Al centro del plot c’è “un uomo che sembra palpeggiare le persone sugli bus“, per descriverlo seguendo il nuovo capo Emma Flyte (ruolo interpretato da Ruth Bradley). Inoltre, in ogni nuova stagione di Slow Horses, Gary Oldman appare incrostato da un ulteriore strato di sporcizia (ingaggiato per un ruolo che l’attore de L’ora più buia avrebbe dichiarato di voler interpretare a lungo termine). Perché non dovrebbe, se sporadicamente gli viene affidato il compito di poter fare acrobazie sul set o di consumare incalcolabili snack, mentre raccoglie pure banconote e plausi?
Lo show conta sul prestigio di tutti i reparti della troupe cinematografica, che lavorano all’unisono con l’obiettivo di realizzare una spy story degna di nota
Lowden è maturato nel ruolo, posizionando River tra James Bond e Johnny English. Pryce potrà ricevere elogi per la sua interpretazione ma è la new entry James Callis, nei panni di Claude Whelan, che si dimostra l’aggiunta più efficace della quarta stagione. Un personaggio che gioca su uno dei grandi punti di forza di Slow Horses: la rappresentazione della politica d’ufficio. Queste dinamiche vengono affiancate dall’apparizione di Joanna Scanlon nel suo ruolo (brevettato) d’impicciona in uno spettacolo che fa vedere che ha grande fiducia in se stesso.
Slow Horses – Stagione 4: valutazione e conclusione
Slow Horses possiede un’estetica propria e continua a rappresentare una delle migliori proposte televisive degli ultimi anni. Può contare infatti sul prestigio di tutti i reparti della troupe cinematografica che lavorano all’unisono con lo scopo di realizzare una spy story degna di nota (che consideriamo la migliore serie di Apple TV+); non un frivolo e passeggero intrattenimento ma uno spettacolo sempre più unico ed emozionante che riesce a concludere il finale di ogni singolo episodio con uno straordinario cliffhanger. Un vero gioiellino targato Apple TV+!