Sugar: recensione della serie noir con Colin Farrell
L’attore candidato agli Oscar interpreta un misterioso investigatore privato alle prese con un caso intricato che farà riemergere ricordi dolorosi del suo passato.
Un nuovo detective si aggiunge alla lunga lista di investigatori protagonisti di avvincenti serie tv thriller: dal 5 aprile su Apple TV+ è disponibile Sugar, serie in otto episodi creata da Mark Protosevich (Io sono leggenda), che ne è anche produttore esecutivo, e diretta da Fernando Meirelles (I due Papi, City of God), anche produttore esecutivo, e Adam Arkin, con protagonista Colin Farrell nei panni dell’investigatore privato John Sugar. Le prime tre puntate, disponibili la prima settimana di messa in onda, saranno seguite da un nuovo episodio ogni venerdì. La serie è interpretata anche da Kirby, Amy Ryan, James Cromwell, Anna Gunn, Dennis Boutsikaris, Nate Corddry, Sydney Chandler e Alex Hernandez.
John Sugar viene ingaggiato da Jonathan Siegel, leggendario produttore di Hollywood, per ritrovare l’amata nipote Olivia Siegel, misteriosamente scomparsa da settimane. L’investigatore si troverà alle prese con i segreti della potente famiglia e con un caso che si rivelerà da subito intricato e che farà riemergere ricordi dolorosi del suo passato.
Sugar – Un omaggio al genere noir
Forte, scaltro, coraggioso, sofisticato, misterioso, cinefilo e profondamente buono: sono tanti gli aggettivi con i quali si può definire John Sugar che sembra uscito da una di quelle pellicole in bianco e nero che lui ama tanto, quelle che vedono protagonisti intramontabili miti del cinema nei panni di intrepidi detective o di assassini spietati come Humprey Bogart, Gleen Ford, Orson Wells e Robert Mitchum. Sugar è un affascinante noir contemporaneo, ma le atmosfere, a cominciare dalla bella sigla dall’inconfondibile gusto retrò, la cura formale, il portamento dello stesso Sugar che sfreccia per Los Angeles con sguardo languido sulla sua Corvette d’epoca, indossando i suoi impeccabili completi sartoriali, ci riportano alla mente quei gialli che hanno consolidato un genere che tutt’ora raccoglie tantissimi appassionati. John Sugar è ossessionato da quei film che cita continuamente e che accompagnano le sue indagini e ogni momento della sua vita: spezzoni di noir come La morte corre sul fiume di Charles Laughton, Il terzo uomo di Carol Reed, Il grande caldo di Fritz Lang, ma anche il fantascientifico La cosa di John Carpenter, per citare solo qualche titolo, cadenzano le vicende di Sugar e degli altri protagonisti in un montaggio puntuale e suggestivo che accosta le sue sensazioni, i suoi sentimenti, le intuizioni, gli scontri corpo a corpo con loschi figuri, a scene significative di capisaldi del noir. Sono tanti gli interrogativi che suscitano la vita di questo personaggio che fa parte con la sua fidata confidente Ruby e altri amici di uno strano gruppo di poliglotti che deve compiere una missione segreta.
Sugar – Colin Farrell è un detective dal cuore d’oro
Colin Farrell, anche produttore esecutivo della serie, è convincente e perfettamente calato nel ruolo di questo detective dal cuore d’oro, dolce, nomen omen, accudente verso chi si trova in difficoltà. Nei suoi casi Sugar ci mette tutto sé stesso, non si tratta mai di soli affari e utilizza la violenza solo quando è strettamente necessaria: “Non mi piace fare del male alle persone”, ci dice la sua voce fuori campo che ci accompagna per tutta la serie, una voce pacata e sensuale che ci racconta le sue sensazioni, i suoi interrogativi, un flusso di coscienza con il quale riflette sul caso da risolvere e sul senso della vita. John Sugar è una sorta di Humprey Bogart meno rude, più umano, ma che come i suoi personaggi in film come Il grande sonno di Howard Hawks o Il mistero del falco di John Huston è affascinante, senza paura, non si scompone mai se non durante le colluttazioni, e riesce sempre a cavarsela. Farrell ne rappresenta al meglio lo spirito, dosando quella malinconia tipica dell’impavido detective alla sensibilità che caratterizza il suo personaggio.
Sugar: valutazione e conclusione
In Sugar ci sono tutti gli stilemi del genere al posto giusto facendone di questa serie un bellissimo omaggio che conferma quanto sia ancora amato e che se rielaborato con intelligenza, come in questo caso, possa ancora sorprendere. Non sveliamo altro di questa ennesima conferma dell’alta qualità delle serie Apple per farvi godere lo spettacolo, come è giusto che sia, e per lasciarvi scoprire da soli chi è davvero John Sugar.
Sugar è prodotta esecutivamente da Audrey Chon e Simon Kinberg per la Genre Films, che è alla sua seconda serie con Apple TV+ dopo Invasion, e da Sam Catlin, Scott Greenberg e Chip Vucelich.