The Agency: recensione della serie TV Paramount+
Spionaggio e realismo quotidiano creano scompiglio in questo show che vi incanterà, con Richard Gere e Michael Fassbender.
Con un’impronta stilistica decisa, The Agency – la serie tv con Richard Gere e Michael Fassbender – è disponibile in streaming su Paramount+ dal 30 novembre 2024, con le prime due puntate. Il remake americano della spy-story francese The Bureau rapisce già dai primi minuti del pilot, in un’altra spy-story in cui l’amore gioca un ruolo essenziale anche se il tema principale dello spettacolo è il “prezzo” da pagare per lavorare sotto copertura in favore del proprio Paese.
The Agency è una storia di spie in cui predomina il realismo
In Africa ha lasciato una donna con la quale aveva una relazione (Naomi, interpretata da Katherine Waterston – Tina della saga di Animali fantastici); Martian (Michael Fassbender) rivede la figlia dopo tanto tempo. Lei sa che lavoro fa, ma sa solo ciò che lui vuole che sappia. Ed è quello che succede anche con i suoi colleghi e i suoi capi. Intanto nella sede CIA di Londra, il direttore Bosko (Richard Gere) è in pensiero per la situazione creatasi in Bielorussia: nonostante le rassicurazioni del suo vice Henry (Jeffrey Wright), aver perso le tracce di un agente sotto copertura (nome in codice: Coyote) è un fatto arduo da risolvere. Mentre l’agenzia cerca di rintracciarlo, Martian continua a nascondere qualcosa ai suoi colleghi e ai superiori, ma non è l’unico uomo a non dare troppe informazioni.
ll ritmo studiatamente lento dello show consente di esplorare un personaggio per volta, mentre sperimentiamo i loro sentimenti
I fatti dello spettacolo seguono fedelmente gli eventi della serie francese con Mathiew Kassovitz, almeno se si considera il personaggio di Martian. Il resto, ovviamente, è stato adattato alla situazione politica internazionale, coinvolgendo la delicata situazione in Ucraina. A fare la differenza in The Agency è sicuramente la caratterizzazione dei personaggi che vediamo sul piccolo schermo, a partire da quello affidato a Richard Gere, la cui personalità emerge già durante la prima riunione. A dispetto di The Day of the Jackal, ad esempio, qui ci troviamo di fronte a una sorta di “saggio sentimentale” sul lavoro degli agenti segreti. E il ritmo narrativo è studiatamente lento per esplorare un personaggio per volta, facendoceli conoscere mentre sperimentiamo i loro sentimenti e le emozioni. Ma non solo le loro psicologie, anche tutti gli eventi esterni sono indirizzati a influire sulle loro scelte di lavoro.
The Agency: valutazione e conclusione
L’umanità è centrale nello spettacolo, nell’era dell’intelligenza artificiale e dei social media. E averla resa ancora più importante è sicuramente la carta vincente di The Agency. Spionaggio e realismo quotidiano creano il “caos accattivante” di questa serie tv che vi intratterrà egregiamente. Lo show che vede tra i suoi produttori anche George Clooney e Grant Heslov, insieme allo stesso protagonista, Fassbender.