The Deuce – La via del porno – stagione 3: recensione finale della serie TV
Ecco la nostra recensione finale della terza e ultima stagione di The Deuce - La via del porno, serie TV HBO con protagonista James Franco.
Si chiude un percorso iniziato nei primi anni Settanta e che, sorprendentemente, si conclude nel 2019. The Deuce – La via del porno è stata una delle serie rivelazione di HBO degli ultimi anni secondo la critica, anche se, purtroppo, non ha riscosso altrettanto successo a livello di pubblico.
The Deuce – stagione 3: trailer della serie con James Franco
Su tutti sono saliti sugli scudi James Franco e Maggie Gyllenhaal, i quali hanno sfoderato due prove attoriali sontuose e il primo, in particolare, si è distinto per aver interpretato in maniera impeccabile ben due personaggi nella stessa serie, ovvero i gemelli Martino.
Attenzione, seguono SPOILER sul finale di The Deuce!
The Deuce – La via del porno: l’ultimo episodio come appendice alla clamorosa penultima puntata
L’ultimo episodio della terza stagione, e dell’intera serie, chiude un cerchio aperto nei primi anni Settanta, quando la 42esima strada era zeppa di prostitute e “papponi”, e il mondo del porno era ai primordi. Ma con la morte nel penultimo episodio di Rudy Pipilo e di Lori si è chiuso il cerchio. Vincent Martino non ha più accanto il fratello Frankie (morto a causa di un regolamento di conti qualche puntata prima), e si è lasciato con Abby. Sente quindi che è arrivato il momento di andare via da New York. Candy, invece, vuole a tutti costi concludere il suo film d’autore, ed esprimere in una pellicola tutto il disagio delle donne come lei, che hanno vissuto una vita difficile intorno alla 42esima strada.
L’ultimo episodio di The Deuce è una sorta di appendice alla penultima puntata, nella quale si sono consumanti gli eventi più importanti e sconvolgenti della serie. Questo perché la morte (anzi, l’uccisione) di Rudy Pipilo segna la scomparsa della mafia vecchio stampo che ha imperato sulla 42esima strada, e su New York, fin dai primi decenni del Ventesimo Secolo. Il rinnovamento della Grande Mela passa anche per un cambiamento della criminalità stessa, la quale troverà altri interpreti e altri modi di fare affari, discostandosi dai vecchi personaggio della Deuce.
Ma, soprattutto, la tragica scomparsa di Lori ha segnato la vera e propria fine della 42esima strada. Il personaggio interpretato da Emily Meade era l’incarnazione della prostituta redenta dal pappone, libera dalla strada, e pronta ad avventurarsi nel libero mercato della pornografia. Ma, trascorsi gli anni Settanta e arrivati i ruggenti Ottanta, Lory ha dovuto fare i conti con un mercato ancora più selvaggio e competitivo. L’incapacità di Lory di trovare una propria dimensione e degli affetti sinceri, porterà l’attrice a una fine tragica e inaspettata, regalando un finale di puntata scioccante.
Ed è la morte di Lory a segnare la vera fine di The Deuce, anche se la serie è andata avanti per un ultimo episodio, che ha fatto da appendice a una storia che aveva già avuto il suo grande, e tragico, epilogo.
The Deuce – stagione 3: recensione dei primi due episodi
E proprio per questo motivo l’ultimo episodio della serie è risultato un po’ scarno, e non del tutto soddisfacente. La fine del rapporto tra Vincent e Abby si è consumata in un’unica piccola scena, mentre il dissidio tra Candy e il suo compagno è stato troncato a metà senza far capire l’epilogo della loro storia. E lo stesso sviluppo del progetto cinematografico del personaggio della Gyllenhall è stato troncato a metà, per essere spiegato parzialmente solo nel finale. E, soprattutto, le conseguenze della tragica fine di Lory sono passate praticamente inosservate, senza pesare affatto sui personaggi (soprattutto su Candy).
Si ha quindi l’impressione di una serie che HBO voleva comunque portare a termine, ma che, probabilmente per il non pieno successo di pubblico, non ha avuto riservati gli spazi di produzione che meritava.
The Deuce – La via del porno: la spiegazione del finale
Gli ultimi minuti di The Deuce mostrano un Vincent Martino che ritorna a New York nel 2019, dopo aver passato ben trent’anni di vita in Florida, per assistere al matrimonio del nipote. Quella che trova è una città completamente cambiata e una Deuce che ha lasciato spazio a quella che oggi conosciamo come Times Square. In un finale malinconico gli spettatori vengono a conoscenza della fine di Candy, la quale è riuscita a terminare a distanza di anni il suo film d’autore, che, nonostante sia stato un flop iniziale, col tempo ha guadagnato una piccola fama, diventando un cult d’essai.
L’ultimissima parte della puntata vede Vincent ripercorrere la Deuce incontrando simbolicamente tutti i personaggi che ne hanno fatto parte, riabbracciando, infine, il fratello Frankie.
The Deuce – La via del porno: cosa aspettarsi dalla terza stagione
Come già sottolineato, l’ultimo episodio di The Deuce fa notare come un pezzo di racconto, che meritava ancora spazio, sia stato compresso in un’unica puntata, lasciando un che d’inespresso. Ma ciò si va a compensare con una penultima puntata efficace sotto tutti i punti di vista.
Oltre a Franco e alla Gyllenhaal, la stessa Emily Meade, Chris Coy (interprete di Paul) e Margarita Levieva (che ha vestito i panni di Abby) si sono caratterizzati per prove attoriali importanti, capaci di trasmettere il peso dei loro rispettivi personaggi. Anche le parti minori, come quella di Michael Gandolfini, sono state di un certo livello, e hanno reso The Deuce, una delle serie più importanti di HBO degli ultimi anni.
I creatori David Simon e George Pelecanos sono stati quindi attenti a bilanciare e a mettere qualità in ogni singolo pezzo produttivo di The Deuce e si sono affidati a regie capaci di trasmettere e far respirare a pieno l’atmosfera degli anni Settanta (un po’ meno quelle degli anni Ottanta), e di far rivivere con grandi scenari e ambientazioni, un’epoca irripetibile della storia di New York e della nostra contemporaneità.