The Diplomat – Stagione 2: recensione della serie TV Netflix
Keri Russell continua a rubare la scena anche nella seconda stagione di The Diplomat. La protagonista conferma il suo talento.
I sei episodi della seconda stagione di The Diplomat sbarcano su Netflix il 31 ottobre 2024. Torna disponibile sulla piattaforma streaming l’amato political drama che ha come protagonista l’ambasciatrice degli Stati Uniti nel Regno Unito Kate Wyler, giorno e notte alle prese con cospirazioni internazionali e un possibile divorzio dal marito Hal ma questa volta anche con un attentato che ha colpito il cuore di Londra. Torna quindi Keri Russell con la sua compostezza, il carisma e i suo formidabili tailleur, dopo un finale della prima stagione con un grande cliffhanger. L’attrice di Felicity è affiancata dal premio Oscar Allison Janney.
The Diplomat – Stagione 2: l’ambasciatrice indaga per capire chi è la mente di un attacco avvenuto nel cuore di Londra
Anche in questa seconda stagione la sceneggiatura resta nitida, incalzante e accattivante, tutelando così gli interessi di un prodotto seriale che procede con dialoghi serrati come in Homeland. Il pilot di The Diplomat 2 riprende esattamente dal finale del primo ciclo, senza salti temporali, con Kate Wyler che insieme al ministro degli Esteri britannico Austin Dennison (interpretato da David Gyasi) indaga per capire chi ci sia dietro l’attentato avvenuto nel cuore di Londra. Intanto il marito della protagonista, Hal, fortunatamente sopravvive all’esplosione, quindi l’ambasciatrice continua a fare i conti con l’annunciato divorzio, sempre che la decisione non venga messa da parte alla luce del possibile mandato da vicepresidente! A complicare le cose, arriva la visita della numero due della Casa Bianca Grace Penn (una straordinaria Allison Janney).
Lo show continua a fondere intelligentemente il linguaggio politico con il melodramma d’ufficio
Resta anche la grande chimica tra gli attori, tutto il cast è stato scelto splendidamente come le figure di alto profilo, sempre credibilissime. Personaggi che rubano la scena ogni volta che appaiono e che impreziosiscono le loro interpretazioni con carisma e deliziose performance, ad esempio quella del capo dello staff presidenziale. Ma è soprattutto Keri Russell che continua a imporsi piacevolmente sulla scena. Ci sono poi così tanti dettagli affascinanti e deliziosi, l’informazione continua ad essere condivisa tra i personaggi sfruttando al massimo ogni location (sia attraverso la maestosità e lo splendore delle istituzioni dell’antica Inghilterra sia con le rapide panoramiche sulla natura). The Diplomat 2 fonde intelligentemente il linguaggio politico con il melodramma d’ufficio, e rimane uno show complessivamente convincente.
The Diplomat – Stagione 2: valutazione e conclusione
Nonostante alcune imperfezioni nel lavoro di regia, The Diplomat 2 va avanti, destreggiandosi bene, fra rapimenti, funerali e lotte politiche interne, mantenendo viva l’attenzione con la suspense e i colpi ad effetto nonché dilatando il tempo dedicato ai buoni dialoghi. La protagonista conferma il suo talento di tenerci agganciate allo schermo grazie alle sue battute sempre brillanti e alla caratterizzazione del suo personaggio: una donna tutta d’un pezzo che si fa strada da sola, che agisce con autorevolezza, dimostrando un’impeccabile condotta morale e un alto senso di responsabilità.