The Followers: recensione della serie Paramount+
La recensione di The Followers, la serie Paramount+ da sei episodi creata da Manuela Cantuária e prodotta da Porta dos Fundos.
Arriva, il 3 febbraio 2023, su Paramount+ The Followers, la serie creata da Manuela Cantuária e prodotta da Porta dos Fundos che porta sul piccolo schermo un’interessante combinazione di suspense e umorismo raccontando la grottesca e macabra storia di Liv (María Bopp), un’influencer digitale che è talmente ossessionata dall’avere seguaci da essere pronta a compiere qualsiasi gesto.
The Followers: un mix di umorismo macabro e dramma
Con i suoi sei episodi The Followers è una serie perfetta per il binge watching, veloce, fresca è capace di ironizzare su chi siamo diventati, sulla cultura del positivismo tossico che esiste in rete e lo fa attraverso la protagonista tanto inquietante quanto normale, almeno, all’apparenza. Liv lo dice, “è più facile uccidere, smembrare, trasportare, imbalsamare e nascondere un cadavere, che essere giudicato su Internet”, su questo si poggia l’intera narrazione. Liv vuole essere famosa, avere tanti fan, essere una divinità pagana di oggi, piena di commenti positivi e like, il suo lavoro da influencer digitale la spinge a infrangere ogni limite. Così quando viene minacciata da un uomo, Liv non solo lo uccide ma poi ne occulta il cadavere. Come in un gorgo ad un gesto ne segue un altro e Liv cade in un mare di sangue e rabbia. Per quanto potrà portare avanti il suo gioco? Forse per sempre, ma tutto cambia quando la titolare di un podcast che si occupa di crime, Antonia (Gabz), inizia ad indagare.
Intano la sua vita da influencer procede e deve scontrarsi con le colleghe con numeri più alti, tra loro c’è Ananda (Raissa Chaddad) con quattro volte i suoi follower, le due sono rivali, ma vendono ai fan un’amicizia che non esiste. La serie, è chiaro, intende prendere una posizione critica nei confronti degli influencer capaci di diffondere temi tossici e fake news, costruire false realtà e identità tutto per la brama di fama e soldi facili. Si fa di tutto per un segui in più, per sembrare felici mentre attorno tutto è sangue e violenza, Liv, come metafora di molti, è in balia dell’approvazione dei suoi seguaci, per costruire l’autostima di cui è mancante.
Una donna, due vite e due identità
The Followers gioca con i generi e la sua protagonista è un mix di dramma e umorismo macabro. Ciò che esiste in rete è vero, ciò che si costruisce a favore di telecamera è reale e così Liv uccide e diventa una serial killer di cui tutti parlano. Perde il centro, ricorda il suo passato, quando era bambina e pensa, incredibilmente, a tutti i passi fatti a costo di vendere sé stessa, la sua immagine e la sua integrità.
Dopo il primo omicidio compiuto da parte di Liv, avvenuto per difendersi, in lei qualcosa si è risvegliato, ha scoperto di avere gusto e talento per l’omicidio e così vivrà due vite, l’influencer ingenua e svampita e una spietata serial killer. Così con un enorme e angosciante paradosso, la serie mostra esasperando quanto sia facile mentire, bluffare: un corpo senza vita giace a terra e Liv intanto fa una diretta su Instagram, fa a pezzi, con le sue stesse mani, quel corpo lo impacchetta e lo tiene nel congelatore e intanto pubblicizza prodotti vegani. Insomma Liv è un vero e proprio gioco di ruolo. Per quanto potrà fingere? Riuscirà a mantenere il personaggio?
Una serie che riesce a coinvolgere anche grazie ai pochi e brevi episodi
The Followers è una serie ben fatta che per brevità e ritmo riesce a colpire il pubblico. Grazie alla storia di Liv si può riflettere sui social, sul rapporto che si ha con quel mondo e sulla tossicità di molti giochi che esistono in rete.