The Gifted: i nuovi Mutanti sono tra noi – recensione season premiere

È finalmente sbarcata in Italia la nuova serie Marvel in collaborazione con Fox. Che impressione ci ha fatto il primo episodio? Scopriamolo insieme.

La nuova serie Marvel super attesa è finalmente arrivata anche nel nostro paese. The Gifted ha debuttato nella prima serata di ieri, mercoledì 18 ottobre, sul canale presente sulla piattaforma SKY, FOX Italia, con una season premiere intitolata Un dono, una maledizione. Nei giorni scorsi abbiamo introdotto la nuova serie, seconda nata dalla collaborazione tra Marvel e FOX (dopo Legion), parlando della sua realizzazione e più in particolare della sua collocazione nell’universo degli X-Men. Così come Legion, anche The Gifted appartiene ad un mondo, potremmo dire, alternativo. I Mutanti certamente sono legati ai loro compagni cinematografici, ma fanno parte di una realtà completamente differente.

Un dono, una maledizione: i nuovi Mutanti fanno il loro ingresso nel primo episodio di The Gifted

ATTENZIONE: POTREBBERO ESSERCI SPOILER SULLA TRAMA DELLA PRIMA PUNTATA

In The Gifted i Mutanti sono controllati e schedati dalla società Sentinel Services che monitora, appunto, l’attività mutante nella comunità. Anche il capofamiglia Strucker, Reed (Stephen Moyer), lavora nelle sentinelle e mai avrebbe immaginato che i suoi due figli avessero un DNA alterato grazie al gene-X. Quando il figlio minore Andy (Percy Hynes White) viene attaccato da alcuni bulli a scuola durante un ballo scolastico, le capacità mutanti del ragazzo si rivelano prepotentemente a lui. Anche sua sorella, Lauren (Natalie Alyn Lind), nel tentativo di fuga per riportare suo fratello sano e salvo a casa, svela dei poteri a lungo tenuti nascosti. La vita di una normale famiglia americana – di cui fa parte anche la madre Caitlin (Amy Acker) viene quindi scossa dagli eventi che la portano alla fuga da coloro che vogliono a tutti i costi catturare i due ragazzi mutanti. Il quartetto si unisce presto ad un gruppo di X-Men che vive nascosto in clandestinità. Questo gruppo è guidato da Eclipse (Sean Teale), Thunderbird (Blair Redford), Blink (Jamie Chung) e Polaris (Emma Dumont) che in quello stesso momento si trova imprigionata in una delle celle speciali dei Sentinel Services.

The Gifted

Il primo episodio di questa nuova serie si rivela interessante sia dal punto di vista narrativo che tecnico

Già un’esplosiva scena d’apertura, ci mostra le intenzioni di questa serie: siamo di fronte ad un nuovo modo di raccontare gli X-Men. Diversamente dall’approccio cinematografico, The Gifted vuole spettacolarizzare l’azione, grazie anche a notevoli effetti speciali, distaccandosi dal cinema e realizzando un prodotto del tutto originale adatto alla televisione. Così come Legion, notiamo anche in questi primi minuti della serie, una grande volontà creativa volta all’introduzione di nuovi personaggi del mondo Marvel, più in particolare del mondo dei Mutanti.

Il climax del finale di questa puntata, d’altra parte, ci spinge ancora di più verso una curiosità che sale esponenzialmente. Molto diversa dalla sorella Legion, che pure racconta di X-Men, The Gifted si rivolge ad un pubblico davvero ampio, e per toni ed atmosfere molto si avvicina ad un altro prodotto televisivo Marvel: Agents of S.H.I.E.L.D. Anche i personaggi introdotti sprigionano un grande potenziale che, si spera, verrà approfondito nel corso delle puntate. Oltre ai due giovani protagonisti Strucker, l’attenzione è tangibilmente rivolta a Polaris, personaggio emblematico e chiave, sicuramente uno degli X-Men più conosciuti nella storia fumettistica del franchise cartaceo – potete leggerne di più cliccando QUI.

the gifted vivere in fuga

In conclusione, Un dono, una maledizione è un ottimo punto di partenza. Azione ed effetti speciali si incastrano in una trama ricca di ancora inesplorate diramazioni. Un avvio interessante per una nuova serie che, speriamo, potrà rivelare al mondo televisivo nuovi aspetti dei personaggi nati originariamente da Jack Kirby e Stan Lee. Quest’ultimo è protagonista di un simpatico ed inaspettato cameo nel primo episodio diretto da Bryan Singer.

Regia - 4
Sceneggiatura - 3.5
Fotografia - 4
Recitazione - 3.5
Sonoro - 3.5
Emozione - 3.5

3.7

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