The Glory – Parte 2: recensione della serie sudcoreana Netflix
Nei nuovi episodi del K-Drama scritto da Kim Eun-sook, la protagonista porterà finalmente a termine la sua machiavellica vendetta? Lo scoprirete vedendo la seconda parte della tesissima serie sudcoreana, disponibile su Netflix dal 10 marzo 2023.
La recensione della seconda parte della serie The Glory, scritta da Kim Eun-sook. Disponibile su Netflix dal 10 marzo 2023
Oculum pro oculo, dentem pro dente o occhio per occhio, dente per dente indica la legge del taglione. Ad un determinato male ingiusto si pone rimedio con un male di pari grado. In questo modo si pensa di ristabilire l’equilibrio tra due situazioni che altrimenti sarebbero rimaste impari. La letteratura revenge, ma ancora prima la cronaca dura e cruda della vita reale, ci hanno più volte mostrato cose è disposto a fare e dove l’essere umano riesce ad arrivare pur di consumare la propria vendetta, trasformandosi da vittima a carnefice. Ma quello che ha architettato nei minimi dettagli Moon Dong-eun, la protagonista di The Glory, ai danni di coloro che diciassette anni fa l’avevano bullizzata con vessazioni, torture atroci e violenze psicologiche di ogni tipo, rendendole l’adolescenza un inferno e costringendola ad abbandonare il liceo e a rinunciare al sogno di diventare architetto, va ben oltre.
Nella seconda parte di The Glory, la protagonista porterà a termine il suo machiavellico piano di vendetta e stringerà nuove e decisive alleanze
L’avevamo lasciata lo scorso dicembre sul più bello, a metà del suo machiavellico piano, mentre mattoncino dopo mattoncino aveva iniziato come una letale goccia cinese a mandare a fondo tutte quelle persone che direttamente e indirettamente le hanno distrutto l’esistenza e segnato in maniera indelebile corpo e mente, arrivando anche a stringere alleanze con altre vittime. La ritroviamo pochi mesi dopo nei nuovi otto episodi (da sessanta minuti circa cadauno) che vanno a comporre la seconda parte della serie K-Drama diretta da An Gil-ho e scritta da Kim Eun-sook, disponibile su Netflix dal 10 marzo 2023, portare finalmente a termine l’opera. Un piano, il suo, studiato nei minimi particolari attraverso un sottile gioco psicologico che spingerà i bersagli stessi a demolirsi a vicenda. Nei restanti capitoli di The Glory, Moon Dong-eun chiuderà una volta per tutte i conti con il suo passato, sbarazzandosi di tutti coloro, a cominciare da sua madre per finire con l’acerrima nemica Yeon-jin e i restanti componenti del gruppo che all’epoca del liceo avevano tormentato lei e tante altre come lei. Vestitasi da giustiziera della notte e sotto le mentite spoglie di un’insegnate, con l’aiuto di coloro che hanno deciso di supportarla e amarla, metterà la parola fine a tutto per poi ritrovare finalmente la pace interiore a lungo inseguita.
Nella seconda parte di The Glory il livello di scontro verbale, psicologico e soprattutto fisico si alza in maniera febbrile
Rispetto alla prima parte, succulento antipasto di tensione e adrenalina per buoni intenditori di thriller, nella seconda il livello di scontro verbale, psicologico e soprattutto fisico si alza in maniera febbrile, con i suddetti elementi che salgono ulteriormente di temperatura. Tutti quei meccanismi innescati dalla protagonisti per compiere la sua tanto sospirata vendetta daranno gli esiti sperati, in una reazione a catena che travolgerà chiunque si troverà a tiro. Si passa dunque dalle parole ai fatti, con il sangue che inizia ad essere versato come in ogni revenge movie che si rispetti. In tal senso, in Corea del Sud sono maestri in materia, con The Glory che si va a inserire con pieno merito nel solco tracciato da noti esponenti del panorama nazionale, su tutti Park Chan-wook con la sua celeberrima trilogia della vendetta. Dal canto suo, la showrunner Kim Eun-sook ha strizzato l’occhio al modello, in particolare a Lady Vendetta, per poi modellarlo a proprio piacimento per dare forma e sostanza a un sofisticato e affascinante gioco al massacro che passa per un intricato intreccio psicologico. E anche in questo l’industria sudcoreana ha dimostrato ampiamente, sia a livello cinematografico che televisivo, di potere fare la voce grossa.
The Glory è un perfetto ingranaggio di suspense destinata a implodere attraverso lampi di violenza e colpi di scena
Non è un caso che The Glory sia un perfetto ingranaggio di suspense destinata a implodere attraverso lampi di violenza e colpi di scena, tutti capaci di andare regolarmente a segno. Ecco perché la riteniamo una serie davvero d’impatto, ottima per chi è alla ricerca di emozioni forti e per chi ama il genere in questione. Personaggi tutti, dal primo all’ultimo, ben delineati e caratterizzati, ciascuno con la propria strada da percorre in salita o in discesa, senza un’uscita d’emergenza o via di fuga a disposizione. Il ché rende le rispettive one-lines imprevedibili, come ogni singola mossa fatta dalla protagonista per arrivare allo scacco matto. Il risultato è una partita tra la vita e la morte, la gioia e la sofferenza, da fruire in apnea e con pochissimi momenti per riprendere fiato. Una serie The Glory in grado di lasciare il segno grazie alla sapiente scrittura, alla regia che via via che scorrono gli episodi sale sempre più di livello, così come la potentissima performance di Song Hye-kyo, che regala al personaggio di Moon Dong-eun e agli spettatori una forza interpretativa inarrestabile e un mix di emozioni cangianti.
The Glory – Parte 2: conclusione e valutazione
Gioiellino di scrittura seriale, The Glory prende il meglio del K-Drama e del revenge movie per dare forma e sostanza al percorso machiavellico di vendetta di una giustiziera del giorno e della notte. Nella seconda parte della serie sudcoreana firmata da Kim Eun-sook, il livello dello scontro verbale, psicologico e fisico aumenta in maniera esponenziale, alla pari di tutte le altre componenti strutturali, tecniche ed artistiche in termini di qualità. Il tutto a favore di uno show nel quale la tensione e l’adrenalina salgono in maniera febbrile. Da sottolineare la potentissima interpretazione di Song Hye-kyo nei panni della protagonista.