The Looming Tower – Stagione 1: recensione première
La nuova serie targata Hulu, The Looming Tower, è il racconto avvincente e drammatico dei fatti che portarono l'America verso l'11 settembre 2001 e del ruolo chiave di uno dei personaggi più pericolosi di sempre: Osama Bin Laden.
Basato sul saggio pubblicato nel 2006 da Lawrence Wright The Looming Tower: Al-Qaeda and the Road to 9/11 (in Italia Le altissime torri), The Looming Tower è il racconto dell’ascesa di Osama Bin Laden e degli eventi che hanno portato agli attentati dell’11 settembre 2001. Disponibile sulla piattaforma statunitense Hulu dal 28 febbraio e in Italia su Amazon dal 9 marzo, The Looming Tower si presenta come una spy story in cui diversi personaggi e varie location convergono nel tracciato centrale: la lotta americana al terrorismo islamico internazionale sviluppatasi dopo l’invasione russa dell’Afghanistan.
Dal Counterterrorism Center della CIA all’ambasciata USA a Nairobi, fino alle più sperdute montagne dell’Afghanistan, dall’Occidente all’Oriente del mondo, la battaglia si gioca su una complessa scacchiera che vede schierate da una parte l’Intelligence americana, dall’altra Bin Laden e i fondamentalisti della jihad.
The Looming Tower: il lato umano della lotta al terrorismo
Now it Begins…, l’episodio pilota, assolve al compito di presentare i protagonisti e le dinamiche principali che intercorrono tra loro. Tra questi, spiccano il dirigente del dipartimento Antiterrorismo dell’FBI di New York – noto come I-49 – John P. O’Neill (Jeff Daniels), l’agente di origine libanese Ali Soufan (Tahar Rahim), Martin Schmidt (Peter Sarsgaard), capo dell’Alec Station (la divisione della CIA creata nel 1996 per tracciare i movimenti di Bin Laden), la sua assistente Diane Priest (Wrenn Schmid) e il veterano Robert Chesney (Bill Camp), un agente FBI dalla grande esperienza e dal grande intuito.
I rapporti che si intrecciano tra questi personaggi – che ci si aspetterebbe uniti e collaborativi contro il nemico comune – illustrano un’Intelligence minata da frequenti conflitti interni e un meccanismo piuttosto farraginoso, in cui i risultati si ottengono più per il valore individuale che per un sistema realmente funzionante. Ognuno dei grandi organismi di sicurezza americana, la CIA e l’FBI, fatica nell’affermare i propri metodi affidando ogni responsabilità alla tenacia di pochi eroi, la cui caratterizzazione è al centro di questa miniserie. Fragili e imperfetti, i personaggi offrono al pubblico la dimensione umana dietro l’indimenticabile tragedia storica e puntano a creare legami empatici, con un occhio di riguardo alla grande personalità messa in scena da Jeff Daniels e al profondo conflitto culturale del personaggio di Ali Soufan.
The Looming Tower: una ferita ancora aperta
Forse per rispondere a una domanda che il popolo americano non si è mai smesso di porre, ovvero come sia stato possibile che due aerei si schiantassero nel cuore della città di New York uccidendo 2974 persone nel giro di poche ore, lo show Hulu mette sul banco un racconto allo stesso tempo storicamente accurato e emotivamente forte.
L’11 settembre 2001 è una data che ha cambiato per sempre la storia dell’umanità; da quel momento il forte occidentale è stato sfondato irrimediabilmente e si è generata una spirale di terrore e insicurezza tutt’oggi molto lontana dalla fine. A 17 anni dal crollo delle Twin Towers, quell’atto di Terrore continua ad avere un impatto politico rivoluzionario: spostando la guerra all’interno dei confini, portandola – per così dire – dentro casa, il Jihadismo internazionale ha determinato un cambiamento radicale della direzione politica di tutto l’Occidente. Guardare ora quello che è successo prima di quel fatidico giorno risulta strano e quasi anacronistico: le battaglie interne tra CIA e FBI, gli errori di valutazione, le insufficienze strutturali sembrano al pubblico post 11/9 elementi surreali, eppure appartengono ad un periodo in cui la percezione del pericolo non era di dominio pubblico.
Osama Bin Laden nella serie tv Amazon The Looming Tower
Il titolo, The Looming Tower, si riferisce al versetto 78 della quarta Sura del Corano che Bin Laden – secondo quanto racconta Lawrence Wright – ha pronunciato ripetutamente durante un matrimonio a cui ha preso parte poco prima dell’attentato alle Torri Gemelle. Il verso recita così: “Ovunque voi siate, la morte vi troverà, foste anche su delle altissime torri”.
Contrariamente a quanto accade con i protagonisti americani, l’altra parte, quella dei terroristi, è descritta in maniera del tutto asettica, utilizzando addirittura delle riprese originali dell’intervista rilasciata da Osama Bin laden all’ABC nel 1998, poco prima del doppio attentato a Nairobi e Dar es Salaam che provocò la morte di 224 persone. Nessuna caratterizzazione, né approfondimento psicologico sono riservate ai membri di Al-Quaeda, che si schiacciano totalmente sul ruolo di nemici. Probabilmente i tempi storici non sono maturi abbastanza per una narrazione differente, né la produzione statunitense sembra avere alcun interesse a indagare le cause socio-politiche della nascita dell’organizzazione afghana: ma sta bene, The Looming Tower ha già la vantaggiosa caratteristica di non dipingere i servizi segreti americani come un gruppo monolitico e machista e di ammettere le incertezze al suo interno.
Hulu propone al suo pubblico un prodotto coraggioso, difficile da digerire ma ben supportato da una scrittura coinvolgente e da una scelta di cast ineccepibile. Partendo dai protagonisti, senza trascurare i volti più freschi, come quello del giovane attore francese Tahar Rahim e con l’inserimento – nel corso della serie – di guest star come Alec Baldwin, tutti sono chiamati a dare vita a personaggi realmente esistiti, con ruoli e responsabilità chiave nelle vicende raccontate. Uno studio accurato che si denota nella complessità del pilota che si impone allo spettatore come lancio convincente di una miniserie importante.