The Midnight Gospel: recensione della serie animata di Netflix

The Midnight Gospel è un viaggio psichedelico in una serie di universi possibili, per scoprire ogni meandro dell'esistenza nell'hic et nunc

Ideata da Pendleton Ward, già creatore di Adventure TimeThe Midnight Gospel racconta le interviste di Clancy, un giovane ragazzo tutto rosa e con i capelli viola, che tiene un podcast molto particolare. Si tratta uno “spacecast” che, a quanto pare, ha un solo individuo come pubblico e che affronta tutte le grandi domande filosofiche ed esistenziali attraverso dialoghi con i maggiori esseri dei diversi mondi possibili del multiverso quotidianamente esplorato da Clancy. Dal Presidente degli Stati Uniti alla Morte “in persona”, Clancy porta a termine delle lunghe interviste sui diversi pianeti scelti grazie a un colorato camper che lo trasporta attraverso una sorta di vagina e un avatar appositamente creato nello scenario prescelto. Una cosa accomuna tutti i presenti immaginabili: sono tutti in declino irreversibile a causa di “un errore dell’operatore”.

The Midnight Gospel: una follia pischedelica lunga solo otto puntate

Otto episodi compongono la prima stagione di The Midnight Gospel e costruiscono un caleidoscopio ipercolorato e animato alla stregua di un trip allucinato durante cui vengono cercate risposte alle grandi domande della vita. La costruzione di questi brevi flash (gli episodi durano circa 20 minuti ciascuno) si basa sul contrasto tra il caos psichedelico delle immagini e la pacatezza e la profondità dei dialoghi: basti pensare al primo episodio in cui durante un’apocalisse zombi Clancy e il Presidente degli Stati Uniti si distraggono durante la fuga con digressioni filosofiche molto articolate, salvo poi concludere che in fondo gli zombi non sono un pericolo, bisognerebbe solo imparare a capirne il linguaggio e i movimenti.

The Midnight Gospel - Cinematographe.it

Clancy viaggia in uno dei tanti scenari di The Midnight Gospel.

The Midnight Gospel: un mondo per ogni gusto, forma, dimensione e pensiero

In The Midnight Gospel nessun mondo possibile riesce a sopravvivere; Clancy affronta tutto come una sorta di videogioco con tanto di alter ego appropriato allo scenario ospitante. Lo straniamento viene amplificato dal finto stop-motion dei personaggi sagomati su uno sfondo dalle evidenti ispirazioni artistiche. Da Escher a De Chirico, passando per la teoria delle stringhe, le influenze dal mondo dell’arte e della cultura “alta” sono ben evidenti e contribuiscono a costruire un viaggio onirico che si configura come una reminiscenza delle nozioni scolastiche in una frenetica e ipnotica carrellata. Pendelton Ward e compagni dirigono uno spettacolo divertente e divertito, capace di catturare l’attenzione del pubblico come una spirale che associa la vivacità del colore a un flusso di pensiero a briglia sciolta e inarrestabile.

The Midnight Gospel - Cinematographe.it

Clancy alle prese con una delle strane avventure di The Midnight Gospel.

L’ultimo atto di The Midight Gospel potrebbe forse rappresentare un ricongiungimento con il fulcro primordiale delle nostre ricerche esistenziali, come una nuova nascita, una seconda venuta al mondo grazie a una consapevolezza acquisita durante i viaggi e le esplorazioni negli altri mondi possibili. In questo labirinto immaginifico è pressoché impossibile dividere il reale dall’irreale, tutto si relativizza e diventa plausibile, con il risultato che ogni punto fermo della propria concezione della vita intera si conforma più come una percezione personale e, in quanto tale, volubile e profondamente individuale. A far da cornice a tutto quanto, si aggiunge un umorismo irriverente ma non sfacciato, lontano dal mondo ridanciano di altre animazioni che forse sono più facilmente “leggibili” ma che sicuramente non mettono in mostra una stratificazione così ben amalgamata come invece accade in The Midnight Gospel. Tra divertimento e densità narrativa, la nuova produzione Netflix gioca a rimettere in discussione tutte le convinzioni sull’esistenza del mondo, senza però prendersi troppo sul serio.

Regia - 4
Sceneggiatura - 5
Emozione - 3
Sonoro - 3
fotografia - 3

3.6

Tags: Netflix