The New Look: recensione della serie Apple TV+
Gli anni dell’occupazione nazista a Parigi vissuti dai futuri grandi nomi della moda che portarono nel dopoguerra a una rivoluzione dello stile e della cultura.
“La creazione era sopravvivenza”. A dirlo nella serie The New Look è Christian Dior di fronte a una platea di studenti della Sorbonne nel 1955 in risposta alla domanda di una ragazza che gli chiedeva perché aveva continuato a produrre vestiti per le mogli dei nazisti durante l’occupazione tedesca a Parigi, a differenza di Coco Chanel che aveva deciso di chiudere il suo atelier. La risposta è l’inizio di un racconto emozionante, doloroso, importante per comprendere le scelte, i compromessi, le sofferenze di uomini e donne di fronte alla grande Storia. La serie, creata da Todd A. Kessler (Bloodline), è ispirata a fatti realmente accaduti e racconta la vita e la carriera di Christian Dior, Coco Chanel e di altri stilisti come Cristóbal Balenciaga e Pierre Balmain, che hanno affrontato gli orrori della Seconda Guerra Mondiale e lanciato la moda moderna. The New Look, disponibile dal 14 febbraio su Apple TV+, è interpretata dal premio Emmy Ben Mendelsohn (Bloodline), nel ruolo di Christian Dior, dal premio Oscar Juliette Binoche, nel ruolo di Coco Chanel, Glenn Close nei panni di Carmel Snow, Maisie Williams, John Malkovich ed Emily Mortimer (The Newsroom).
Nella Parigi occupata dai nazisti i destini degli stilisti più importanti di Francia imboccarono strade diverse: Christian Dior e Pierre Balmain lavoravano per la casa di moda di Lucien Lelong, Balenciaga aveva il suo atelier, futuri importanti couturier facevano la gavetta. Coco Chanel, che era già da tempo un grande nome della moda, durante la guerra chiuse il suo atelier, ma presto le sue frequentazioni tedesche la trascinarono in una complicata situazione, e alla fine della guerra venne accusata di essere una collaborazionista nazista e fu costretta a lasciare Parigi per molto tempo. Intanto Christian Dior inaugurò il “rinascimento” dell’haute couture francese con la sua “arte”, con il suo New Look, nato dalle ceneri della guerra.
The New Look – Christian Dior, dal dolore la linfa per creare bellezza
Un racconto appassionante che ci mostra un lato inedito dei protagonisti dell’alta moda, che hanno cambiato il modo di concepire gli abiti, creando stili che ancora oggi sono fonte di ispirazione. Il lato che The New Look ci mostra è quello umano, quello che condividiamo tutti, gli amori, le passioni, le sofferenze, i compromessi, gli errori. Per Christian Dior, Coco Chanel e gli altri tutto questo si è dovuto confrontare con qualcosa più grande di loro, una guerra mondiale, con le sue crudeltà, con la paura sempre affianco, con le tragedie personali. A incarnare il dolore, l’angoscia e lo smarrimento che molti hanno vissuto in quei terribili anni è Christian Dior. La sua vita venne sconvolta quando l’adorata sorella Catherine (Masie Williams, Arya de Il trono di spade), che si era unita alla Resistenza francese, venne catturata dai nazisti e per tanto tempo non si ebbero sue notizie. Uno strazio che Ben Mendelsohn, nei panni del leggendario Dior, rende in una commovente e intensa interpretazione, mostrando l’uomo dietro un simbolo immortale di moda e stile, tormentato dall’assenza della sorella, usando tutti i mezzi possibili per ritrovarla. Dietro gli abiti che hanno rivoluzionato la storia della moda, l’iconica prima collezione firmata Dior lanciata nel 1947 che fu definita da Carmel Snow, caporedattrice della celebre rivista di moda Harper’s Bazaar, appunto New Look, c’era tutta la voglia di riscatto e ritorno alla vita dopo gli anni bui della guerra. Quella collezione nasce dal dolore, dalla voglia di gioire di nuovo: “Le persone hanno bisogno di sognare di nuovo, costruiremo un bellissimo giardino”, dice Dior a Marcel Boussac, “il re del cotone”, quando gli chiede di finanziare la sua prima collezione e aiutarlo a fondare la sua casa di moda, quella che avrebbe rilanciato l’industria della moda nel dopoguerra.
The New Look – La débâcle di Coco Chanel
Le vicende di Dior si alternano a quelle di Coco Chanel, veri protagonisti della serie, interpretata da Juliette Binoche che ne incarna appieno lo spirito pungente, la forza, ma anche le tante fragilità. La storia della stilista francese è costellata da successi e ombre che in The New Look sono raccontate senza assolverla o giudicarla, ma mostrando semplicemente come la guerra porta a fare le scelte più impensabili per la sopravvivenza, per il bene dei propri cari, per paura, spegnendo la ragione, annullando sé stessi. Anche Chanel lotta per i suoi affetti, il nipote André e sua figlia Gabrielle, ma le circostanze e le sue scelte la portarono ad essere considerata per lungo tempo una traditrice della Francia.
Una serie di altissimo livello, accurata nelle ricostruzioni storiche, negli ambienti, nei costumi (gli outfit di Coco Chanel sono splendidi, come gli iconici abiti della collezione New Look di Dior) e con una scrittura superba, quella di Todd A. Kessler, insieme a Dani Vetere, Jason Rabe e Ning Zhou, anche creatore, regista e produttore esecutivo, che fa pensare alla scrittura di The Crown, capace di mescolare in maniera convincente e appassionante il racconto storico con quello delle vite dei protagonisti, in parte romanzate, in una narrazione che regala diversi momenti toccanti, come nella scena in cui Christian Dior insieme ad altri parenti di deportati si recano, fiori bianchi alla mano, ad accogliere i loro cari sopravvissuti ai campi di concentramento intonando l’inno nazionale francese con emozione, dolore e orgoglio. Quell’orgoglio francese che emerge con forza in questa serie, dalla resistenza contro i nazisti alla gioia della liberazione, fino alla ferocia vendicativa verso i francesi collaborazionisti.
The New Look: valutazione e conclusione
Sapere che dietro la storia di una casa di moda, dei suoi abiti e prodotti più famosi c’è un racconto, ci sono persone che hanno messo letteralmente l’anima nelle loro creazioni, e vedere come questo è avvenuto è uno dei punti di forza di The New Look. Christian Dior viene ispirato non solo dalla voglia di rinascita attraverso la bellezza, dal desiderio “di creare gli abiti da donna più belli”, ma anche dai suoi stessi affetti, dalla sua famiglia: l’iconico abito Bar Suit, costituito da una giacca di raso bianca stretta in vita e da una gonna nera, simbolo del New Look, fu ispirato da una conversazione con uno dei suoi fratelli, rinchiuso in manicomio, che spiegava come l’uomo è costituito da due parti separate, da luce e ombra; il profumo Miss Dior, fragranza ancora oggi di punta della Casa Dior, è un omaggio all’amatissima sorella Catherine che dopo le immani sofferenze vissute nel campo di concentramento di Ravensbrück riuscì a tornare alla vita, e nacque per riprodurre i profumi che emanava lo splendido giardino di rose della madre, evocato in alcuni suggestivi flashback in cui vediamo Christian e Catherine da piccoli giocare tra i fiori. Straordinarie poi le interpretazioni di tutto il cast, a cominciare dai già citati Mendelshon e Binoche, ma anche la talentuosa giovane Masie Williams, che già ci aveva dimostrato di che pasta era fatta nelle otto stagioni de Il trono di spade, John Malkovich nei panni di Lucien Lelong, Emily Mortimer in quelli di Elsa Lombardi, amica di Coco Chanel, e Gleen Close in una breve ma intesa prova nella parte della mitica Carmel Snow. Dopo la serie su Cristóbal Balenciaga, disponibile su Disney+, The New Look aggiunge nella serialità un nuovo tassello sulla storia della moda e sugli uomini e donne che l’hanno resa grande, un tassello prezioso da non perdere.
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