The Penguin: recensione della serie TV con Colin Farrell
The Penguin, la recensione della serie TV, spin-off di The Batman con Colin Farrell: su Sky Atlantic dal 20 settembre 2024.
L’ascesa di Oswald “Oz” Cobblepot comincia dopo gli eventi di The Batman: il film del 2022 di Matt Reeves spalanca le porte a una delle nemesi più famose di Bruce Wayne, ossia The Penguin. Colin Farrell si rimette trucco e maschera per tornare a interpretare uno dei personaggi più complessi della DC Comics. Sullo schermo abbiamo assistito a tante versioni di Oz Cobb, ma la serie TV di Sky Atlantic, in onda dal 20 settembre 2024, ci propone un’introspezione maggiore, volta a indagare sul suo passato per capire meglio il suo presente e il suo futuro. In The Penguin, Oswald comincia a farsi conoscere nel mondo criminale di Gotham, cercando di trovare il suo posto tra farabutti e personaggi ambigui (tra cui la sensuale ma pericolosa Sofia Falcone).
The Penguin è un po’ Tony Soprano, un po’ Donald Draper
Dopo essere stato all’ombra dei Falcone, Oz decide di farsi un nome a Gotham City. The Penguin racconta la sua scalata al potere, partendo dal film The Batman: dopo l’allagamento della città, la morte di Carmine Falcone e l’arresto dell’Enigmista, Oswald cerca di navigare e di farsi valere in un luogo tetro che riflette la sua anima ferita. Sì, perché Oz, sebbene non si direbbe dall’aspetto, nasconde dentro di sé una voglia di riscatto, com’è comune a tutti gli underdog. Una promessa che ha fatto alla madre malata Francis (Deirdre O’Connell), che lui ama e rispetta con tutto se stesso. Nel tentativo di acquistare credibilità e farsi strada nella malavita, Oz conosce un ragazzo Victor (Rhenzy Feliz), che diventa il suo autista nonché il suo alleato più fidato. Giovane e inesperto, l’adolescente si troverà tormentato e diviso tra la sua vecchia vita nel ghetto e la sua nuova situazione con Oz.
L’Oswald Copplebot di Colin Farrell, e prima ancora di Matt Reeves, è un personaggio dalla doppia facciata. Se da una parte c’è un sentimento di rivalsa e di oscurità, come una sorta di Tony Soprano in erba, dall’altra fatica a celare quella parte del suo passato che a lungo ha cercato di dimenticare. Si è creato una nuova faccia, un po’ come il Don Draper di Mad Men, per rendersi credibile, ma inevitabilmente questa parte emerge forse anche grazie all’incontro con Sofia Falcone (Cristin Milioti). In lutto per la morte del fratello Alberto e spinta dal desiderio di emanciparsi, la donna mira a prendere il controllo della famiglia stringendo inizialmente un’alleanza con Oz che appare inevitabile. E’ chiaro, però, che due menti così potenti non possono coesistere senza esplodere.
Oz Cobb è l’anima di The Penguin, ma Sofia Falcone è il cuore pulsante
La storia di The Penguin è anche quella di Sofia Falcone: bella, folle e distruttiva, la cui personalità può essere paragonata a Harley Quinn. La sola differenza? Sofia è più razionale, calcolatrice, e compie ogni mossa con meticolosità. Nel corso della serie vengono illustrati gli eventi che l’hanno portata a perdere radicalmente se stessa, fino a troncare i rapporti con la famiglia. Se Ozz Cobb è l’anima di The Penguin, Sofia Falcone è il suo cuore pulsante: Cristin Milioti regala un’interpretazione da brividi e coinvolgente, che porta a chiedersi fino all’ultimo se sia giusto rilegarla al semplice ruolo di cattiva della storia. In una Gotham dominata da violenza e corruzione, le strade di Oz e Sofia si incontrano, si scontrano, si separano, e tornano nuovamente a incastrarsi senza esclusione di colpi. Due menti geniali e pericolose che arriveranno a raggiungere il culmine in un finale che non lascia scampo, e dove solo uno di loro prevarrà sull’altro.
The Penguin rispetta il format dark di The Batman, riflettendo lo stile cupo dei fumetti DC, e offrendo allo spettatore una visione unica e originale di uno dei personaggi più affascinanti del franchise. Oz Cobb è un po’ antieroe, un po antagonista, una figura impossibile da definire, a cui Farrell dona spessore e anche quel senso di ambiguità, lasciando al pubblico il compito di giudicare se le sue azioni siano state compiute nel giusto o meno.
The Penguin: valutazione e conclusione
The Penguin è una serie travolgente, che non lascia un attimo di respiro. Il personaggio di Oz Cobb è reso benissimo sullo schermo da Colin Farrell, che dona una nuova versione a una delle storiche arcinemesi di Batman. Se il Pinguino è l’anima della serie TV, Sofia Falcone ne è il cuore pulsante: l’interpretazione di Cristin Milioti è da brividi, forse degna antagonista della storia. Fino all’ultimo non sappiamo esattamente come definire Oswald: è lui il cattivo o meno? The Penguin mantiene lo stesso stile e atmosfere del film The Batman, donando un senso di continuità e riflettendo al meglio l‘oscurità che circonda una violenta Gotham City.