The Sinner – Stagione 3: recensione della serie TV
Il tormentato detective Harry Ambrose accetta un nuovo misterioso caso, che lo porterà ad instaurare un pericoloso e ambiguo rapporto con l'apparentemente innocuo professore Jamie Burns.
Avete mai avuto un amico che ha avuto una cattiva influenza su di voi, ma da cui non siete mai riusciti a stare lontano? Una persona con la quale avete preso delle decisioni sbagliate mettendovi nei guai, ma che avete continuato a frequentare considerandola un antidoto alla noia? La terza stagione di The Sinner racconta essenzialmente questo, attraverso l’ambiguo rapporto tra un professore poco più che trentenne e un ex compagno di scuola misterioso e minaccioso, che riappare una sera dal nulla dopo oltre un decennio di totale assenza.
Chi già conosce e ama la serie ideata da Derek Simonds sa cosa ci aspetta: un omicidio repentino, inspiegabile, che avviene quasi nell’incipit del primo episodio; una colpevolezza palese; un’indagine “a posteriori” che cerca di ricostruire il movente che ha portato il sinner (letteralmente, il “peccatore”) di turno ad un gesto così efferato. Un approccio insolito, che ha fatto la fortuna in particolar modo della season one, quella con protagonista Jessica Biel. Il crime drama narra in ogni stagione un diverso caso, tenendo come unica connessione la presenza del detective Harry Ambrose.
The Sinner 3 – Se guardi a lungo dentro l’abisso, l’abisso guarderà dentro di te
Per ravvivare un po’ il plot, tuttavia, nelle sue nuove 8 puntate The Sinner modifica alcuni passaggi, tentando qualcosa di diverso che possa fungere da slancio anche per il futuro. Stavolta è difficile ad esempio empatizzare col colpevole, se messo a confronto con la sopraccitata Biel o con il ragazzino della seconda stagione. Jamie Burns (Matt Bomer, nella migliore interpretazione della sua carriera) non è mai una vittima, anzi; è sempre una potente minaccia e una fonte di disagio, un essere umano instabile che non scatena in noi alcun coinvolgimento emotivo che non sia quello della tensione.
Con lui si gira costantemente attorno alla possibilità che colpisca e faccia nuovamente del male, in modo totalmente opposto ai precedenti casi in cui era unicamente l’aspetto psicologico a costituire il fuoco centrale. The Sinner in questo senso tradisce un po’ i suoi spettatori, cercando funambolicamente di tenere vivo sia l’aspetto introspettivo che quello più apertamente action e thriller. E, ultimo ma non ultimo, di approfondire e far evolvere il carattere di Harry Ambrose, che vivrà qui una approssimativa liaison amorosa (di cui, forse, non si sentiva grande necessità) e soprattutto resterà invischiato nelle maglie contorte di Burns mettendo a rischio l’incolumità sua e dei suoi cari.
The Sinner 3 – L’uomo, l’oltreuomo e la percezione della realtà
A ben guardare è proprio l’arco narrativo di Ambrose quello più gratificante: l’investigatore lotta con le stesse emozioni di Jamie, conosce fin troppo bene il costo umano del trascinare gli altri nel suo tumulto esistenziale e diventa preda a causa del suo approccio lavorativo, che prevede una forte connessione coi sospettati. La sua indagine lo porta alla filosofia di Nietzsche, al concetto di ubermensch (uomo e oltreuomo) e alla nozione di “Uomini vuoti” di T.S. Eliot secondo cui si gira intorno a ciò che vogliamo senza raggiungerlo mai. Un vortice di suggestioni e stimoli, che fanno vacillare il personaggio principale così come – qua e là – la tenuta strutturale della stagione.
Nulla di rovinoso, le qualità che hanno portato al successo The Sinner oltre le più rosee aspettative continuano ad essere presenti. Tuttavia trapela qualche crepa dovuta all’eccesso di materiale: per accelerare un po’ il passo a volte ci si accontenta di momenti thrilling standard alla Criminal Minds, e per semplificazione le ragioni della generica “banalità del male” prendono il sopravvento sull’analisi del caso specifico. Il salvagente, in questo senso, è la carica emozionale che trafigge l’ultimo episodio, quando – no spoiler! – l’intreccio si scioglie in una straziante scena madre difficile da dimenticare, un’esplorazione di come i fantasmi dei traumi del passato continuino a vivere e a crescere dentro di noi.
The Sinner – stagione 3 è disponibile su Premium Crime, mentre le prime due stagioni potete recuperarle su Netflix.