The Staircase ‒ Una morte sospetta: recensione della serie TV su Sky e NOW
The Staircase - Una morte sospetta valorizza il true crime originale con un cast in ottima forma e una cura al dettaglio.
Dall’8 giugno in esclusiva su Sky e in streaming su NOW arriva l’imperdibile miniserie The Staircase – Una morte sospetta: true crime con Colin Firth e Toni Collette, tratto dalla vicenda giudiziaria dello scrittore Michael Peterson.
Nella notte del 9 dicembre 2001, nella placida cittadina di Durham, Carolina del Sud, il romanziere di guerra Michael Petersen rientra in casa dal proprio giardino e trova la moglie distesa a terra in una pozza di sangue, agonizzante e con occhi spalancati da oltre un’ora. Ai piedi di una lunga e stretta scalinata in legno che collega il piano terra alle stanze da letto, il corpo di Kathleen Peterson è visibilmente martoriato da una caduta fatale; respira ancora, tanto che l’uomo chiama il 911 e preso dal panico prova a spiegare all’operatrice quanti gradini ha quella scalinata: “quindici o venti, non lo so” risponde balbettando.
All’arrivo delle forze dell’ordine, quello che gli agenti si trovano davanti sembra essere tutt’altro che una semplice caduta accidentale: c’è troppo sangue per un piede posizionato male o un malore improvviso dovuto, probabilmente, all’elevata assunzione di alcool. Tant’è che quell’enorme villa a Forest Hills viene dichiarata “scena del crimine” e il veterano del Vietnam, da poco candidato municipale, ora vedovo di una moglie adorata viene sospettato d’omicidio di primo grado.
Inizia così un’odissea giudiziaria durata sedici anni, segnata da una condanna all’ergastolo nel 2003 e chiusa poi, attraverso un incredibile susseguirsi di colpi di scena, con il rilascio nel 2017 grazie al cosiddetto Alford plea, la dichiarazione da parte dell’imputato della colpevolezza (anche in caso di convinta innocenza) in cambio della libertà vigilata. A pochi mesi dall’accaduto, la vicenda viene documentata senza perdersi un solo attimo dal regista francese premio Oscar Jean-Xavier de Lestrade nella docu-serie Soupçons, andata in onda prima su Canal+ e poi su Netflix dove tutt’ora è disponibile (recuperatela!), ora rivisitata in versione giallo/drama in otto episodi con The Staircase – Una morte sospetta, dall’8 giugno 2022 in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW.
Antonio Campos drammatizza con qualche libertà il documentario originale di Jean-Xavier de Lestrade, e il risultato in The Staircase è altrettanto eccezionale
Scritta assieme a Maggie Cohn e diretta dal newyorchese Antonio Campos, la miniserie, targata HBO Max e prodotta da Annapurna Television, fa di quell’antesignano del true crime un (giustamente) formidabile punto di partenza, prestando fede al materiale girato da de Lestrade pur concedendosi, senza sforare nella fiction pura, qualche libertà in più a favore di una maggiore drammatizzazione. Quel che colpisce sin dai primissimi minuti del pilot è infatti la cura della scrittura e la qualità della messinscena con le quali la produzione americana ha deciso di ri-approcciarsi al controverso caso, chiamando all’appello un cast di prim’ordine che va da Colin Firth a Toni Collette nei panni della coppia, dall’avvocato David Rudolf interpretato da Michael Stuhlbarg, Juliette Binoche in quelli di Sophie Brunet, ultima compagna di Peterson per molti anni.
Personalità carismatica e ambigua, colta e sessualmente aperta, il Michael Peterson di Firth restituisce appieno il magnetismo del vero protagonista che nel documentario francese catalizzava su di sé il dubbio e l’attenzione di una storia altamente appassionante quanto particolarmente agghiacciante, approfondendo, e qui sta l’astuzia di The Staricase – Una morte sospetta, le dinamiche sentimentali del padre/indagato/marito nel suo complesso albero genealogico ramificato fra figli naturali (Todd e Clayton avuti dalla prima moglie, interpretati da Patrick Schwarzenegger e Dane DeHaan), figlie adottive alla coppia (Margaret e Martha incarnate da Sophie Turner e Odessa Young), e sull’unica figlia naturale della compianta Kathleen (Olivia DeJonge), l’unica dei cinque che gli volta le spalle nei duri anni del processo.
Segreti di famiglia e macchie di sangue: The Staircase – Una morte sospetta valorizza il true crime originale con un cast in ottima forma e una cura al dettaglio
Decisa a non occultare le parti realiste e truculente di ricostruzione ipotetica di una caduta fuori dall’ordinario, oppure di un omicidio scaturito da indicibili segreti coniugali venuti a galla troppo tardi, (c’è una particolare sequenza nel secondo episodio che non lascia scampo all’immaginazione), The Staircase è una serie imperdibile anche per chi non ha visto l’originale, che prova ad offrire una chiave interpretativa più potente della mera risoluzione del giallo, – seppur a processo ormai concluso- : sia sulle contraddittorie procedure della giustizia americana e i cavilli processuali capaci di rovinare un’intera vita, sia sul concetto di famiglia allargata, sulla fedeltà al coniuge e alle nostre pulsioni, sulle fatiche genitoriali e il bigottismo di alcune mentalità. Pronte a falsificare la verità pur di affossare l’idea di un matrimonio, possibile e felice, fuori dall’ordinario.