The Veil: recensione della serie TV con Elisabeth Moss

Elisabeth Moss è una spia glaciale in The Veil, creato da Steven Knight (l'autore di Peaky Blinders) e disponibile su Disney+.

The Veil, con una Elisabeth Moss in modalità spia, lo trovate su Disney+. Moss è l’agente dell’MI6 Imogen Salter, affiancata nello spy-thriller da un’altra donna: una plausibile e più affascinante Yumna Marwan (Little Birds) nel ruolo di Adilah El Idrissi. Le sei puntate dello show scritto da Steven Knight (autore di Peaky Blinders) sono disponibili dal 26 giugno 2024 sul servizio streaming. Nella prima stagione di The Veil due donne prendono parte a un gioco mortale di verità e bugie sulla strada da Istanbul verso Parigi e Londra.

The Veil: nella trama l’agente Imogen scorta una donna sospettata di avere un alto grado nell’ISIS

La protagonista Elisabeth Moss entra in scena in un panorama ghiacciato e unico, si presenta al confine tra Siria e Turchia come rappresentante di una ONG, dopo una scena d’apertura che filma la distribuzione di cibo in un campo per rifugiati. Una donna però riconosce un membro dell’Isis, urla e contribuisce a creare la sensazione di terrore collettivo improvviso. The Veil prende avvio con la comodità di un cliché, e prosegue rendendoci la visione quasi insostenibile. Che dite, la posta in gioco dovrebbe attirare attenzione? Gli ingredienti sono le prospettive dell’intelligence francese e americana da una parte, il terrorismo e gli estremismi dall’altra. Imogen e Adilah, la “bella” e la “bestia” (parte prima). La misteriosa Adilah è davvero una mente dell’ISIS, con informazioni preziose su un attacco terroristico imminente? Una bomba cioè pronta a esplodere? A deciderlo, durante questo viaggio senza senso è Imogen – la migliore (beninteso, non in fatto di recitazione).

Una glaciale Elisabeth Moss in uno spettacolo noioso, con cliché presenti ovunque

La glaciale Elisabeth Moss in The Veil non ci è piaciuta dall’inizio, perché ha sfoderato il tipico comportamento di chi nasconde qualcosa. Le bugie lampeggiano sul suo volto, cosa che non accade al personaggio interpretato da Yumna Marwan, che ci convince invece prestissimo: con un profilo che resta inaccessibile fino al momento giusto. Detto ciò, è probabile che Moss si sia comunque divertita in questo ruolo. Quanto a noi, una volta superata la novità iniziale, riteniamo che lo spettacolo, nel migliore dei casi, sia solo un’aggiunta alla lunga lista di serie dedicate allo spionaggio, il cui titolo “The Veil” (il velo) ci appare l’unica cosa adatta, perché mentre inizia (nascondendo delicatamente il suo mistero), più a lungo la storia tira quello, meno la sua esile premessa tiene insieme. E inoltre abbiamo apprezzato qualche scelta appropriata dei brani, da You Rascal You (cantato da Ingrid Michaelson) a A Girl Like You di Edwyn Collins.

The Veil: valutazione e conclusione

Tradizionalmente sono i personaggi e le loro interpretazioni a fare uno show e a determinare il suo successo, perciò la struttura narrativa di The Veil, senza personaggi memorabili, ci appare incompleta. La serie tv scivola troppo nei cliché del suo genere: dal tentativo, centrale, di penetrare la corazza del suo bersaglio messo in atto da una protagonista perseguitata dal suo passato, alle motivazioni espresse da Adilah per riunirsi a suo figlio. Per girare questa spy story probabilmente sono state prese decisioni in modo veloce ed economico, e basate su concetti stereotipati. Ad ogni modo, il finale della prima stagione suggerisce che la storia è appena iniziata. Seguendo Elisabeth Moss, con il primo capitolo “abbiamo appena iniziato ad esplorare il mondo di Imogen“. Perciò poniamo le nostre speranze nella prossima stagione e ci auguriamo che dia a Elisabeth la possibilità di andare, con il suo personaggio, più in profondità.

Regia - 2
Sceneggiatura - 2
Sonoro - 2.5
Fotografia - 2.5
Emozione - 2
Recitazione - 2

2.2