The world vs Boris Becker: recensione della docuserie Apple Tv+

La recensione di The world vs Boris Becker, la miniserie sull'icona del tennis tedesco, su Apple TV+ dal 7 aprile 2023.

Due puntate composte da interviste inedite, immagini di repertorio e nuovi retroscena giornalistici sono il focus centrale di The world vs Boris Becker, il documentario in formato miniserie che la piattaforma streaming Apple TV+ ha dedicato all’icona del tennis tedesco. Boris Becker ha rappresentato per intere generazioni una vera e propria icona di stile e di sport: complice anche il fatto che la Germania non aveva mai avuto un nome cosí importante nel mondo del tennis, Boris Becker (o Boom Boom, come lo chiamava la madre e di conseguenza i fan più affezionati) fin dal momento delle prime vittorie è salito alla ribalta come un personaggio da amare, pur essendo controverso e discutibile. Il suo stile di gioco esplosivo e il suo temperamento incline ai piaceri della carne che non sempre riusciva a trattenere fuori dal campo lo hanno reso un soggetto perfetto per un certo tipo di giornalismo, ma anche per alcuni approfittatori sociali che hanno saputo trarre profitto proprio dal giocatore tedesco. Non a caso le due puntate che compongono la miniserie si chiamano Trionfo e Rovina, proprio a sottolineare una carriera complicata, in cui i successi sul campo e nella vita hanno trovato grossi ostacoli da un certo momento in poi, trasformando il grande giocatore capace di avvicinare i mondi in un torbido affarista colpevole di truffe e bancarotte. In realtà, come spesso accade, la verità sta un po’ nel mezzo e tutte le questioni legali, civili o penali che siano, sono già state discusse nelle sedi appropriate; quello che però resta evidente è l’iperbole della traiettoria di un personaggio pubblico che ha quanto meno affascinato milioni di persone.

The world vs Boris Becker Cinematographe

Alla regia di The world vs Boris Becker troviamo Alex Gibney, un artista che ha saputo più volte raccontare con pragmatica poesia alcune figure illustri e controverse, basti pensare a titoli come Freakonomics o We steal Secrets: The Story of WikiLeaks. In questo caso Gibney non ha un approccio dissacratorio, non cerca di disinnescare il fascino di un personaggio troppo spesso romanzato, bensí tenta di riportare un grande sportivo alla sua dimensione umana, in cui falli e inciampi possono compromettere la mistificazione di una persona conosciuta. Lo stesso Boris Becker racconta in prima persona le vicende che lo hanno visto protagonista nel passato e nel presente: proprio l’inserimento nel film di due interviste fatte a distanza di pochi anni del recente passato danno al documentario una marcia in più. Complice anche il fatto che Becker ha acconsentito a mostrarsi senza filtri, le debolezze dell’uomo diventano parte integrante della storia e permettono una lettura diversa del passato privato e pubblico dello sportivo tanto amato. Lungi dal voler giustificare gli errori di Becker, Gibney si concentra in ogni modo sulla sua dimensione umana e fallace, mettendolo anche in diretto collegamento con altri sportivi illustri, che hanno in comune con lui carattere e temperamento. In questa chiave, anche tennisti come Novak Djokovic e John McEnroe prendono parte a The World vs Boris Becker, dando anche alle loro carriere altre prospettive di lettura.

The world vs Boris Becker: conclusione e valutazione

Il documentario di Alex Gibney conferma la fedeltà al suo stile di regia, coerente e poetico, eppure lontano da toni patetici. Le rivelazioni più intime, anche laddove artefatte, da parte di Becker e degli altri protagonisti permettono di avvicinarsi alla dimensione umana della vicenda del campione tedesco ma anche, più in generale, di quella di ogni sportivo che raggiunge molto presto l’apice del suo successo e della sua ricchezza economica.

Regia - 4
Sceneggiatura - 4
Fotografia - 3
Sonoro - 2
Emozione - 2

3

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