This England: recensione della serie su Boris Johnson
La pandemia, la Brexit, la famiglia: il regista Winterbottom e l'attore Branagh raccontano i nostri anni
This England è la serie in 6 episodi scritta (insieme a Kieron Quirke) e diretta da Michael Winterbottom e disponibile dal 30 settembre su Sky e NOW.
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Forse solo gli Stati Uniti possono competere con la Gran Bretagna in un insolito primato: avere la classe politica più “feconda” dal punto di vista dell’ispirazione cinematografica e televisiva.
Sono dietro l’angolo gli anni Ottanta di Margaret Tatcher (a parte The Iron Lady con Meryl Streep, il cinema horror ha attinto a piene mani dall’immaginario britannico e da quell’humus culturale), ma basti poi pensare alla storia di Winston Churchill o ai reali d’Inghilterra (oggetto del pluricelebrato show The Crown), che arriva This England, ascesa e declino dell’inquilino più recente di Downing Street, Boris Johnson, scavando tra le bugie del suo governo e soprattutto affondare la lente nelle pieghe purulente di una ferita ancora aperta, quella provocata dal Covid 19 e le conseguenti responsabilità individuali e collettive.
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This England è un mosaico composto da così tanti pezzi difficili da incastrare bene insieme, ma che una volta uniti restituiscono un quadro fedele, affascinante e per certi versi inquietante di un pezzo di storia così recente da essere quasi problematico riuscire a vederla, inquadrarla e raccontarla nella giusta prospettiva.
Certo ha giovato non poco allo show avere in cabina di regia un fuoriclasse come Michael Winterbottom: regista eclettico e raffinati, che ha saputo sempre raccontare al cinema la sua cultura con un giusto paradossale per il classico.
E come nei suoi film, anche in This England Winterbottom ipnotizza lo spettatore su una moltitudine di piste, personaggi, punti di vista, in una sorta di bulimia narrativa che non si nega niente ma che sa tenersi sempre in riga.
Eppure, era un’impresa da far tremare i polsi quella di mettere in immagini, per un pubblico generalista, la Brexit e la pandemia globale, ma la serie non si lascia intimidire: ma si fa forte soprattutto di un Kenneth Branagh che si cala letteralmente nei panni dell’ex premier inglese, con una performance calligrafica ma efficacissima e vibrante, e racconta alcuni degli eventi più devastanti del Regno Unito puntando lo sguardo su un Primo Ministro che ha dovuto fronteggiare tempi folli e ostacoli senza precedenti nella storia del mondo.
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This England allor ripercorre, con freddezza entomologica, l’impatto della pandemia sulla Gran Bretagna arricchendo il coro di voci che lo racconta con le testimonianze di persone da ogni estrazione sociale, insieme ai commenti di scienziati, infermieri, medici. Le immagini di repertorio sfumano sulle scene di fiction, mentre il montaggio alterna sequenze di ritratti intimi e silenziosi con riunioni frenetiche durante l’emergenza sanitaria.
Ma al di là della compattezza stilistica e del rigore di scrittura, This England stupisce soprattutto perché riesce a comporre l’immagine di un personaggio, Johnson, che fin troppe volte mentre era nell’occhio del ciclone è stato al centro di facili caricature o devianti bozzetti. Winterbottom invece tira dritto e compie un’analisi spietata ma riuscita, evitando le trappole e le cadute di gusto e creando un vero e proprio ritratto (a volte anche virato in nero) sfaccettato e polivalente di un uomo senza rinunciare a nessuna sfumatura.
Non fa sconti, This England, ma non crea neanche una sguaiata macchina del fango: Boris Johnson è un uomo di grande cultura che parla fluentemente due lingue morte -latino e greco-, ossessionato da alce figure storiche e capace di incredibili slanci umanitari – e tutto questo senza mai rinunciare a mostrare la fallibilità, la superficialità, il suo aver tentennato troppo e aver agito in ritardo, rincorrendo le soluzioni sempre più distanti a problemi sempre più grandi.
Ma lo show è un mosaico, appunto, e intorno a Branagh (con la sua interpretazione come si diceva sopra gigantesca: non si limita ad interpretare Johnson, ma lo diventa dallo sguardo ad ogni impercettibile movimento muscolare) c’è tutto un cast ricco e variegato e centratissimo tra ministri arrivisti e inadatti e familiari intrisi di dolente quotidianità.
This England, alla fine, è un quadro impietoso della classe dirigenziale politica inglese, e che attraverso Boris Johnson vuole raccontare l’anima di un paese con tutte i suoi controsensi e ipocrisie: riuscendo a raccontare la storia pubblica mostrandone i riflessi privati.