Tin Star 3: Liverpool – recensione dell’ultima stagione della serie TV Sky
Tim Roth è pronto a regolare i conti col passato nell'ultima stagione di Tin Star.
Dopo esserci avventurati nelle terre canadesi tra sparatorie, liti familiari e cartelli della droga, la terza e ultima stagione di Tin Star, in onda dal 30 dicembre 2020 su Sky Atlantic ogni mercoledì alle 21.15 (disponibile in streaming su NOW TV) torna nel luogo in cui tutto è iniziato, abbandonando quindi le lussureggianti terre che ci avevano deliziato nelle prime due stagioni per dirottarci a Liverpool in un’atmosfera certamente più movimentata fatta di strade affollate, pub e bei panorami.
Il capoluogo del Merseyside, in cui i membri della famiglia Worth si ricongiungeranno per mettere in atto la loro vendetta, dà il titolo a questa ultima stagione composta da sei episodi, Tin Star: Liverpool, ponendo gli spettatori in un nuovo intreccio animato da violenze, storie mai raccontate e fantasmi del passato, col sempre carismatico e spietato Jack Worth (Tim Roth) a fare da guida alla sua piccola famiglia criminale, la moglie Angela (Genevieve O’Reilly) e la figlia Anna (Abigail Lawrie).
Dopo che Anna ha scoperto di non essere la figlia di Jack ma di un criminale che voleva sbarazzarsi di lei e sua madre, apprende anche che esiste una lista abbastanza corposa di persone che fanno parte del passato dei suoi genitori e che, se non venissero eliminate, renderebbero la loro vita impossibile. C’è dunque solo un modo per riappropriarsi della loro libertà: ucciderli tutti. Ma, come è ovvio, anche in questa stagione c’è chi darà del filo da torcere ai Worth e a riemergere prepotentemente dal passato è il fratello di Danny (il padre di Anna nonché ex compagno di Angela), che ancora ricorda con dolore la volta in cui il fratello – intenzionato a eliminare Angela – venne scaraventato giù dal tetto da Jack finendo dritto e senza vita sulla sua auto. Adesso Michael Ryan (interpretato da Ian Hart) è un imprenditore che coordina i suoi loschi giri e, stando a quanto si vede nei primi due episodi, ha la stoffa del villain adeguata a contrastare le azioni del protagonista.
Tin Star 3: una famiglia di criminali
Muovendosi sullo sfondo di una città che sembra talvolta ignorare i loro atteggiamenti criminali, i protagonisti si lasciano coadiuvare da una colonna sonora che sa come bilanciare i loro stati d’animo e i momenti di tensione e che si rivela una delle note positive di una serie che, dopo la prima stagione, sembra non essere più stata in grado di attrarre fino in fondo lo spettatore. Se infatti inizialmente l’alone di mistero e la dualità del personaggio di Tim Roth sono riusciti a tenere alta l’attenzione del pubblico, avviandoci verso le stagioni successive l’impressione è che i protagonisti di Tin Star non siano in grado di fare altro se non uccidere e innescare un feroce circolo di vendette. Insomma, l’idea della lista è stimolante ma l’impressione è che possa liquidarsi in una mera spettacolarizzazione delle abilità di Jack, Angela e Anna.
Ci sono dettagli che stridono col genere cui fa riferimento Tin Star; in alcuni frangenti è come se dimenticassero la loro missione, abbandonando l’astuzia a favore di momenti frivoli in cui si distraggono clamorosamente pur sapendo che chi li vuole morti si potrebbe nascondere dietro l’angolo. E invece non rinunciano ad attirare l’attenzione e perdere il controllo. Ma a parte questo il già citato cattivo di Tin Star: Liverpool, Ryan, sembra essere un vero affare in questa stagione per via della sua personalità agghiacciante e minacciosa e degli intrecci familiari che lo rendono un’autentica minaccia. A lui si aggiungono anche altri personaggi, come il capo della polizia Catherine McKenzie (Tanya Moodie), che condivide con Ryan un inquietante segreto.
Pur non raggiungendo i livelli di coinvolgimento della prima stagione, la serie dimostra qualche punto di forza e non ha paura di esagerare, come quando ci mostra l’allegra famigliola di assassini camminare per le vie di Liverpool armati, come se nulla fosse, o la scena del matrimonio che finisce con un inaspettato colpo di arma da fuoco.
Il cast è come sempre all’altezza delle aspettative e, stando a queste premesse, è chiaro che la prerogativa di avere una vita tranquilla è per Jack e i suoi un vero miraggio. Piuttosto, c’è da aspettarsi una spettacolare carneficina!