Tom Clancy’s Jack Ryan: recensione pilot della serie tv Amazon
La nostra recensione di Jack Ryan, primo adattamento televisivo, targato Amazon Prime, del personaggio nato dalla penna di Tom Clancy.
Lo avete già visto con il volto di Alec Baldwin in Caccia a Ottobre Rosso, di Harrison Ford in Giochi di potere e Sotto il segno del pericolo, di Ben Affleck in Al vertice della tensione, di Chris Pine in Jack Ryan – L’iniziazione. Dal 31 agosto, il protagonista della fortunata saga spionistica nata dal genio di Tom Clancy è al centro della nuova serie targata Amazon Prime Video. Al lungo elenco di nomi di spessore che hanno dato il volto a Jack Ryan si va ora ad aggiungere John Krasinski, l’invidiato marito di Emily Blunt, famoso per il ruolo di Jim in The Office e di recente noto ai più anche come regista dell’apprezzato A Quiet Place.
Jack Ryan è un personaggio apparso in ventuno libri dal 1984, anno di uscita del romanzo Caccia a Ottobre Rosso ad oggi. Laureato in storia, sottotenente nel corpo della marina militare, diventa presto un consulente della CIA. Attraverso i 16 romanzi che lo vedono protagonista (l’ultimo uscirà negli Stati Uniti a dicembre) ne seguiamo le evoluzioni, fino alla presidenza alla Casa Bianca. Leale, intelligente, intraprendente, è il tipo dell’eroe americano dal viso pulito, un Clark Kent della porta accanto. Grazie alla bravura di Tom Clancy, autore insuperabile di best seller che sono diventati un classico del genere thriller, il mondo dello spionaggio viene ricostruito con una dovizia di dettagli e particolari che restituiscono al lettore un mondo incredibilmente reale.
Sono queste le solidissime basi su cui poggia la produzione della serie Amazon, che conferma la volontà da parte del colosso dell’e-commerce di proseguire su una via che anteponga la qualità alla quantità e che porti, passo dopo passo, all’annunciata mega produzione tolkeniana de Il Signore degli Anelli. La scommessa è stata semmai quella di sfruttare le potenzialità della serialità televisiva per restituire finalmente un ritratto a tutto tondo del personaggio (cosa che al cinema non è riuscita), da una parte rimanendo il più fedele possibile alla fortunata saga letteraria e dall’altra adattando le avventure di Jack Ryan ai tempi odierni, con un’operazione portata a termine da Carlton Cuse, già produttore e sceneggiatore di Lost, e Graham Roland (Fringe). In questo primo episodio diretto da Morten Tyldum, infatti, Jack è un ex marine, con qualche accenno di disturbo post-traumatico, eredità della guerra in Afghanistan, che ora ritroviamo al servizio della CIA come analista. Seguendo grossi spostamenti di denaro in Medio Oriente, si troverà ben presto in prima linea per ostacolare i piani terroristici di un novello e altrettanto pericoloso Bin Laden, pronto a sferrare un nuovo terribile attacco al mondo occidentale.
Lo spettro dell’11 settembre nel pilot di Jack Ryan
L’insistenza di alcune serie di produzione recente su l’attentato alle Twin Towers è del resto la riprova di come anche a Hollywood ci sia stato un prima e un dopo 11 settembre. L’attacco che sarebbe diventato uno degli spartiacque più importanti per la cultura occidentale, non poteva che generare un fortissimo impatto sulla nostra visione del mondo. Un ‘trauma’ che ancora per molti anni avrebbe fatto sentire il proprio peso sul modo in cui determinati contenuti potevano essere mostrati o meno all’interno dei programmi televisivi. Uno per tutti valga il caso di una serie cult come Friends: a sole due settimane di distanza dagli attacchi alle Torri Gemelle, per non offendere la sensibilità degli appassionati, dalla sitcom della Nbc venne tagliata una scena dall’episodio 8, The one where Rachel tells Ross della seconda stagione. La scena sarebbe stata riesumata solo a distanza di 14 anni, per diventare virale sul web.
Il Jack Ryan prodotto da Carlton Cuse rientra a buon diritto nel ciclo di serie che, svanito finalmente ogni tentativo di censura, gettano uno sguardo lucido sulla vicenda che ha cambiato per sempre il volto dell’America: da 24, passando per Homeland, fino a un prodotto recente come l’ottima The Looming Tower. Quest’ultima in particolare, seguendo una costante delle produzioni Amazon (si vedano American Gods, lo stesso Tom Clancy’s Jack Ryan e Il Signore degli Anelli), vanta nel ruolo del protagonista uno strepitoso Jeff Daniels e, tratta dall’omonimo romanzo del Premio Pulitzer Lawrence Wright, ripercorre l’ascesa di Osama Bin Laden e Al-Qaeda verso la fine degli anni ’90 mostrando come la rivalità tra CIA e FBI possa aver involontariamente gettato le basi per la tragedia dell’11 settembre.
Ben lontano dalla qualità di questa produzione, Jack Ryan promette molto ma delude le aspettative: lo stesso John Krasinski appare a disagio nei panni del soldato leale verso il proprio paese e coinvolto suo malgrado in una spirale di eventi più grandi di lui. Un ritratto che non convince pienamente, neanche nei momenti in cui il protagonista deve vedersela con il Greer di Wendell Pierce, figura che, grazie al suo rapporto conflittuale con il protagonista, appare fin da subito una figura interessante nella dicotomia dello show.
Jack Ryan: la nuova serie Amazon promette molto ma delude le aspettative
Molto più efficace è semmai il ritratto del misterioso antagonista dell’eroe: è evidente in questo caso lo sforzo della produzione di conferire al “cattivo” di turno un pari se non superiore livello di approfondimento. Dal flashback che apre l’episodio, fino ai continui spaccati della realtà che lo circonda e in cui si muove quello che ci viene restituito è il ritratto di una figura che si discosta molto dalla caricatura del leader islamico, sostenuta in questo dall’ottima prova del suo interprete Ali Suliman.
Nonostante un ritmo della narrazione a rilento e che riserva ben poche sorprese, a dispetto del genere thriller a cui appartiene, il rischio per la serie Amazon è non tanto quello di non fornire un prodotto godibile, quanto di incorrere nello stesso problema dei numerosi adattamenti cinematografici della saga: non riuscire a restituire al pubblico un Jack Ryan che valga la pena di essere ricordato.