Treason: recensione della miniserie spy di Netflix
Treason è una miscela poco dosata d'azione, suspense e romanticismo che sa troppo di già visto.
Anni di serie tv spy ci hanno insegnato che famiglia e una carriera pericolosa possono non solamente convivere, ma produrre uno show intrigante grazie alla sapiente miscela d’azione e di sentimenti che entrano in gioco quando si parla d’affetti familiari.
Treason – l’ultima miniserie britannica di Netflix uscita il 26 dicembre – ha tutta l’intenzione di ricalcare questo fortuito filone. Creata dalla sceneggiatore Matt Charman (Il ponte delle spie, Black Work), Treason vanta un cast d’eccezione tra cui Charlie Cox nel ruolo del protagonista, Olga Kurylenko, Ciarán Hinds e Oona Chaplin.
La trama di Treason
All’apice delle notizie che lo vogliono impegnato per tutto il 2023 per le riprese di Daredevil, Charlie Cox torna su Netflix per interpretare Adam Lawrence, il vice-capo dell’M16 che si trova a ricoprire il ruolo del suo superiore (interpretato dal bravissimo Ciarán Hinds) dopo che quest’ultimo è stato avvellenato. Il tempismo non gioca a favore della delicata situazione politica inglese che è ad un passo dall’eleggere il nuovo Primo Ministro, ma di certo è un’occasione irripetibile per Lawrence.
Uno degli escamotage più utilizzati dal genere spy nel cinema hollywoodiano qui viene usato come motore narrativo per dar via a Treason e auna scossa alla vita di Adam Lawrence che cambia radicalmente.
Le porte che gli vengono spalancate andranno inevitabilmente a minare il delicato equilibrio familiare all’interno delle mura domestiche, soprattutto il rapporto tra Adam e sua figlia adolescente che non accetta il lavoro pericoloso del padre e tutti i fastidi che ne conseguono, come la costante supervisione della scorta o un padre assente.
Treason è una serie costruita sui colpi di scena, il cui ritmo serrato ne rovina la magia
Gli elementi, già dall’incipit, sono tra i più classici ma interessanti soprattutto se pensiamo che provengono dalla stessa penna che ha scritto la sceneggiatura di Il ponte delle spie, altro film del genere che usufruisce di stilemi simili e che, grazie anche alla guida di Spielberg alla regia, regala un film che non delude.
Per questo potremo passare sopra ai problemi familiari che complicano un lavoro già delicato o allo stereotipo della figlia adolescente e che rende al padre tutto più difficile. Per quanto la trama ricalca tropi già visti innumerevoli volte, Treason cerca di includerli in una storia realistica e intrigante fatta di giochi di potere e doppiogiochisti. I personaggi che si presentano come i villain della serie si rivelano ben presto degli alleati con una backstory che li motiva.
Adam stesso, presentato come il capo dell’ M16 più giovane che è riuscito a superare anche colleghi con molta più esperienza, ha un passato da nascondere che torna a tormentarlo e a mettere a repentaglio tutto quello che è riuscito a costruire.
Un destino con cozza con quello che Adam mostra di sé anche allo spettatore stesso. La prima impressione che abbiamo di lui è di un padre amorevole, non a caso Treason inizia con Adam indaffarato a parlare del suo lavoro nella classe di suo figlio che lo osserva fiero in mezzo ai suoi compagni di classe.
Questi due lati di Adam vengono svelati fin troppo in fretta, andando a far perdere alla serie quel ritmo serrato della quale avrebbe avuto bisogno per poter essere davvero avvincente. Così come vengono rilevati fin troppo presto tutti i piani degli altri personaggi, così come le loro vere intenzioni. Ad essere più colpita da un ritmo forzatamente veloce è il personaggio di Olga Kurylenko, Kara, ex amante di Adam e spia russa di professione.
In conclusione
La sceneggiatura traballante e un minutaggio troppo breve fanno di Treason una serie tv veloce da dimenticare.
La visione resta comunque godibile grazie ad una regia dinamica e a un montaggio serrato che richiamano la punta di diamante del genere spinistico accompagnati da una fotografia che gioca con i toni freddi e un rosso vibrante. Le scene d’azione – vero fiore all’occhiello di ogni film o serie tv spy – sono ben coreografate e affiancate da una colonna sonora che anticipa il senso di pericolo incombente.
C’erano pochi dubbi anche sul cast che non delude le aspettative. Charlie Cox si dimostra nuovamente un attore capace ed estremamente a suo agio nel girare scene adrenaliniche e ricche di pathos. Ma una serie tv è un assemblaggio di idee e un lavoro di squadra che, principalmente, si basa sulla scrittura.
Treason è un castello di carte con delle fondamenta delicatissime, troppo instabili per riuscire a costruirci sopra una serie degna di nota.