Trying: recensione della serie comedy di Apple Tv +
La nostra recensione di Trying, la serie commedia che parla di adozione, insicurezze e senso di inadeguatezza
L’esperienza genitoriale è una delle più belle e complesse della vita, fatta di istanti di ottimismo, ma anche di tante incertezze. La stessa complessità la deve affrontare anche una coppia in procinto di adottare un bambino. Trying, nuova serie tv comedy di Apple Tv +, è la particolare storia di Jason e Nikki. Intenzionati ad allargare la famiglia, i due non si fanno fermare dalla loro sterilità e intraprendono il difficile percorso dell’adozione.
Tra una burocrazia lenta e i dubbi tipici di chi sta per affrontare una grande sfida, Jason e Nikki dovranno imparare a fare affidamento l’uno sull’altra, per superare i conflitti esterni ed interni di una scelta tanto coraggiosa. Creata da Andy Wolton e interpretata dagli attori Rafe Spall ed Esther Smith, Trying è una storia non sempre divertente, ma capace di tanta dolcezza e di un piacevole realismo.
Trying: una serie che parla di mancanze e inadeguatezza
La bravura di un genitore è misurabile? Questa domanda sembra essere il chiodo fisso di Nikki e Jason (Rafe Spall ed Esther Smith), protagonisti della nuova simpatica serie distribuita da Apple Tv + dal primo maggio, nonché di moltissime persone che si trovano in procinto di accogliere nella loro vita un bambino.
Per questa coppia le insicurezze si uniscono a molte altre difficoltà, quando scoprono di non poter concepire naturalmente un figlio. Le soluzioni rimaste sono pochissime: un costoso e probabilmente inefficace iter di fecondazione assistita o l’adozione. La rinuncia non sembra un’opzione valida e così inizia per i due protagonisti un lungo percorso di preparazione per l’affido.
Nonostante l’accoglienza del bambino sembri essere a prima vista il fulcro dell’intera serie, non è su questo che Trying punta. Svolgendo un lavoro di approfondimento emotivo ancora più sensibile, questo titolo di produzione americana e inglese desidera concentrare la propria attenzione sulla coppia e il suo equilibrio interno nel lungo e travagliato percorso preparatorio, tra tentativi di miglioramento e incontri con gli assistenti sociali.
Trying è una serie che parla di mancanze e del senso di inadeguatezza dei suoi protagonisti. L’amore che li lega e la complicità di ogni giorno non sembra bastare, di fronte all’emozione – a tratti positiva, a tratti terribilmente spaventosa – di accogliere un nuovo componente nella famiglia.
L’instabilità lavorativa di entrambi li costringe a rimettersi spesso in discussione, perdendo di vista forse ciò che li rende unici.
La vera e propria protagonista di questa serie forse è proprio l’inadeguatezza percepita da chi si trova a intraprendere un percorso sconosciuto senza sapere quali siano i tratti del buon genitore. Una risposta vera e propria non c’è o forse non va ricercata nella perfezione, ma nella voglia di dare amore.
Nikki e Jason hanno una buona chimica – anche grazie alla buona recitazione di Rafe Spall ed Esther Smith – e formano una coppia stabile, realistica proprio perché imperfetta.
Trying: il simpatico realismo dell’imperfezione
Ciò che rende Trying una comedy piacevole e senza troppe pretese, di fronte a un universo telefilmico pieno di titoli simili, è senza dubbio il suo delicato realismo.
Nikki e Jason sono tutto fuorché la coppia perfetta. La loro complicità li rende una squadra vincente, ma come individui hanno molto da migliorare, a partire da comportamenti personali e vizi (Nikki non disdegna un bicchiere ogni tanto ed è troppo emotiva, mentre Jason dovrebbe smettere di fumare e gestire meglio la propria rabbia), fino alla situazione lavorativa. Ma sono proprio queste loro imperfezioni personali a renderli una famiglia realistica, priva di quella patina fiabesca che cercano ossessivamente di rincorrere. Dai loro fallimenti proviene una crescita, mentre su ogni errore e problema si costruisce questo buon prodotto di intrattenimento, che non si vuole prendere troppo sul serio.
In quanto serie comedy Trying ha le sue pecche, prima fra tutte il ricorso a situazioni già viste (e forse ormai difficili da rendere in modo del tutto innovativo) e la comicità talvolta un po’ sotto tono, ma sebbene la sceneggiatura non strappi una vera e propria risata, il divertimento si può comunque trovare nelle interazioni tra Jason e Nikki, nel loro modo simpatico di rispondere alle difficoltà.
Trying parla di genitorialità e figli prima ancora che la possibilità di avere un bambino si concretizzi, proprio perché è da un’elementare fonte d’amore che nasce una famiglia, da esseri umani imperfetti, ma pronti a migliorare se stessi nonostante gli errori.