Tutta colpa di Freud (2021): recensione della serie TV Amazon Prime

Tutta colpa di Freud, il film del 2014 di Paolo Genovese, diventa una serie che dal 26 Febbraio 2021 arriva su Amazon Prime Video: una family comedy sentimentale che intrattiene e si lascia guardare senza troppe pretese.

Stavolta nei panni di produttore e sceneggiatore Paolo Genovese riesce dopo tanta attesa, grazie a Mediaset ed Amazon Prime Video, a trasformare il suo omonimo film in una serie, progetto a cui teneva particolarmente dopo il successo del film al cinema. Tutta colpa di Freud – La serie è diretta da Rolando Ravello, ma il tocco di Paolo Genovese c’è e si sente, a cominciare dalla cura del cast che come accade in molte delle sue produzioni è sempre il fiore all’occhiello che rende forte anche una sceneggiatura che non riesce a brillare in ogni sua parte.

Stavolta in ambientazione milanese, rispetto a quella romana del film, non poteva che puntare su Claudio Bisio, attore simbolo del cittadino medio milanese che si barcamena tra famiglia e lavoro, destreggiandosi nella serie impeccabilmente insieme a tutto il cast.

Tutta colpa di Freudla serie: la trama della serie su Amazon Prime Video

Francesco Taramelli (Claudio Bisio) è uno psicanalista milanese che si ritrova, abbandonato dalla moglie, a crescere da solo le sue tre figlie ormai grandi apparentemente sistemate, realizzate e felici. Solo Emma (Demetra Bellina) che vive ancora con il padre, fresca diciottenne, è in cerca della sua strada che da Londra la riporta a Milano dopo l’incontro con un creativo agente di influencer (Luca Bizzarri), l’uomo giusto che potrebbe aiutarla a realizzare il sogno della sua vita.

Tutta colpa di Freud - Cinematographe.it

Se Emma a suo modo cerca di muoversi con scaltrezza tra le sue ambizioni e i suoi desideri, le sorelle non sono poi così avanti: Sara (Caterina Shulha) in procinto di sposarsi, sente attrazione, come già le era successo in adolescenza, per una donna, mentre Marta (Marta Gastini) fatica a chiudere una storia d’amore e lavoro con il Preside della sua facoltà universitaria. In fase di disorientamento anche loro, le due sorelle apparentemente soddisfatte della propria vita e indipendenti ritornano a casa.

Francesco si accorge così che le sue figlie a loro modo, pur se adulte, hanno ancora bisogno di lui. Allo stesso tempo però, motivato dall’amico romano di sempre Matteo (Max Tortora) e dal percorso di terapia intrapreso con la psicanalista Anna (Claudia Pandolfi), si accorge che anche lui ha bisogno di donare maggiore attenzione a se stesso.

Tutta colpa di Freud: Claudio Bisio e co. sono la forza della serie

La sensazione che si ha alla visione già del primo episodio di Tutta colpa di Freud è la familiarità che proverà chi ha già visto diversi prodotti di Paolo Genovese: alcune inquadrature di Milano e dei suoi ambienti di lavoro, la fotografia, fanno pensare immediatamente al suo Sei mai stata sulla luna?. Il suo stile quindi si annusa, ma alla regia c’è Rolando Ravello che rende la capitale della moda un contorno, una sfumatura, focalizzandosi sui personaggi, sulle loro relazioni e sui loro sentimenti.

Tutta Colpa di Freud - Cinematographe.it

Tutta colpa di Freud, la serie

Ravello si rivela molto bravo nella gestione dei ritmi: senza perdere il filo, in ogni episodio ci vengono presentate e portate avanti in contemporanea le diverse situazioni drammaturgiche di ciascun personaggio, una fruizione che si deve alla necessità di condensare tutto in otto episodi, pensata quindi per il pubblico dello streaming.

E la bravura degli attori è tutta lì: in poco tempo la loro mimica riesce anche a non farci perdere nulla dei personaggi. Nessuno di loro ci appare mai sconosciuto: la psicanalista premurosa e innamorata del suo lavoro interpretata dalla Pandolfi, l’amico romano che non si adatterà mai ai ritmi e alla mentalità milanese, il cinquantenne giovane e creativo dal fascino nascosto, e i tre spaccati femminili offerti dalla due figlie che credevano di avere tutto mentre non avevano nulla.

Senza infamia e senza lode, la serie Tutta colpa di Freud si lascia (solo) guardare

L’obiettivo nascosto della serie era senza dubbio quello di riuscire a prendere il meglio della vecchia commedia all’italiana, quella che sfuma dal drammatico al riso con classe e poesia. In alcuni momenti infatti questo desiderio riesce, come nella scena del matrimonio di Sara, dove mentre si balla e si ride contemporaneamente si aprono gli scenari di un dramma preannunciato. Forse proprio quei momenti di massimo dramma, presi dalla furia del ritmo, non vengono opportunamente valorizzati, facendo sfumare l’occasione di rendere una serie più che d’intrattenimento, toccando davvero quelle emozioni di cui tanto si cerca di voler parlare in Tutta colpa d Freud.

Se Perfetti Sconosciuti resta sempre la punta massima, l’opera isolata che tanto si fa amare di Genovese, forse nei panni di produttore e scrittore, si poteva pensare ad una gestione e ad uno sviluppo della drammaturgia più vicina a quella sensibilità. Magari allentare ogni tanto un po’ il ritmo, privilegiando quei momenti salienti in cui dare agli attori e alla regia la possibilità di non fermarsi alle tinte, ma di farci vedere il colore senza correre il rischio di sacrificare una drammaturgia umoristica con sferzate comiche, che resta comunque l’impianto principale della serie.

Tutta Colpa di Freud – La serie è disponibile su Amazon Prime Video dal 26 Febbraio 2021 ed è composta da 8 episodi dalla durata di 45 minuti ciascuno. In autunno verrà trasmessa anche su Canale 5.

Regia - 2.5
Sceneggiatura - 2
Fotografia - 2
Recitazione - 3
Sonoro - 2
Emozione - 2.5

2.3