Un segreto in famiglia: recensione della serie Netflix polacca
Un segreto in famiglia è un dramedy romantico a piccole dosi che intrattiene con spregiudicato divertimento lo spettatore, ingarbugliando le vite dei suoi protagonisti in un amaro divertissment che non rinuncia ad una sottile riflessione sui nostri tempi e sulla famiglia contemporanea.
Un segreto in famiglia è una serie polacca, titolo originale Gry rodzinne approdata di recente su Netflix diretta da Lukasz Ostalski e composta da otto episodi della durata di circa un’ora ciascuno. Si tratta di una di quelle serie che passerebbero inosservate e rese rilevanti probabilmente solo dall’algoritmo di Netflix che potrebbe suggerirle a chi sia avezzo al genere dramma/commedia. E se siete tra quest’ultimi allora la buona notizia è che questo dramedy non vi deluderà perché possiede tutti gli ingredienti per rivelarsi un’inaspettata visione piacevole che unisce con un ritmo teatrale malinconia, rassicurazione ed amarezza, lasciando anche uno spiraglio sospeso nell’ipotesi di una seconda stagione. La confezione romantica in realtà è solo una patina, perché al suo interno troviamo una sapiente riflessione tra amarezza e clemenza sul rapporto genitori-figli e come quest’ultimi incida profondamente sull’evolversi della loro vita sentimentale. Un focus originale e innovativo che si propone come un’indagine sentimentale che non si concentra sulle relazioni in sé quanto piuttosto sulle loro dinamiche alla luce dei rapporti causa-effetto dell’ambiente familiare in cui si è cresciuti.
Un segreto in famiglia: la trama della serie Netflix polacca
Nel giorno delle nozze Kaska (Eliza Rycembel) in cammino verso l’altare viene aggredita da una serie di dubbi sulla sua scelta, consapevole di essersi arresa allo scorrere degli ultimi eventi della sua vita senza aver avuto scelta. Non sa però che dietro le sue incertezze c’è un sottosuolo di menzogne ed inganni ad opera soprattutto della famiglia del suo futuro sposo Ian, che spera nonostante tutto di avere quella vita matrimoniale e famigliare felice negatagli dai genitori.
Kaska però, che all’altare ci arriva incinta, in quello che dovrebbe essere uno dei giorni più felici della sua vita pensa invece al solo e davvero unico giorno felice sino a quel momento: quando dopo aver appreso di essere entrata alla facoltà di medicina ha incontrato Pawel, l’unico ragazzo di cui si sia davvero innamorata e che sembra essere misteriosamente scomparso. Così tra un dubbio e l’altro e il generale malcontento di chi si appresta a partecipare a queste nozze poco convincenti, ciascuno, dagli sposi agli invitati riflette in chiesa sulla sua vita, le sue scelte e sui propri sbagli, chiedendosi se ci sia ancora tempo per rimediare.
Più di Un segreto in famiglia: un guazzabuglio sentimentale come romanzo di formazione contemporaneo
I rapporti uomo-donna ma anche genitori-figli si sa che oggi sono più complicati perché lo stesso mondo così pieno di scelte, sfumature e possibilità, dove non c’è una fine e dove nulla sembra mai bastarci, viziati dal consumismo, è cambiato e cambia costantemente. Così accade che anche il concetto di normalità, oramai sempre più relativo e difficile persino da pronunziarsi ignari di darne un’identificazione, viene totalmente stravolto. E così quasi come fosse una provocazione in Un segreto in famiglia nessuna delle famiglie coinvolta nelle vicende è una famiglia Mulino Bianco: genitori che si prendono e si lasciano, incapaci di trovare una stabilità anche con figli autonomi e cresciuti, genitori che stanno insieme per convenienza o per timore di cambiare la propria vita, genitori che non conoscono misura equilibrata tra assenza e presenza.
La provocazione di questa serie polacca è molto sottile e gioca per ossimori: è in una chiesa infatti che avvengono le prese di coscienza dei protagonisti sì ma tutti gli astanti avrebbero qualcosa da farsi perdonare senza riconoscersi come colpevoli fino in fondo. E soprattutto a volere un matrimonio sono coloro che non ci hanno creduto o non l’hanno saputo onorare. Ecco perché dietro il romanticismo giovane e fresco dei due protagonisti, Kaska e Pawel, che apre la serie c’è molto di più: gli unici che davvero vorrebbero stare insieme non ci riescono o quasi, colpiti dai dardi della fortuna, affogati in una trama di intrighi, desideri e inganni che ricordano tanto una rivisitata trama del Furioso. Un segreto in famiglia propone una costruzione narrativa che potrebbe essere esportabile e proporsi come un romanzo famigliare di formazione dei nostri giorni scritto con una leggerezza acuta dove non c’è spazio né per il lieto o triste fine. Perché oggi sembra diventato complicato anche propendere per l’uno o per l’altro.
Dal punto di vista tecnico il pregio di questa serie che attinge alla dinamiche di un teatro dell’assurdo è quello di riuscire a sostenere dal primo all’ultimo episodio un ritmo che oscilla armoniosamente tra dramma e commedia, puntando più sulla risata amara che sul melò, nonostante l’intreccio della trama non si perde mai, senza sfiorare il rischio di annoiare lo spettatore. La grande difficoltà di prodotti del genere è solitamente quella di non riuscire a dare a tutti i numerosi personaggi la giusta attenzione e caratterizzazione in così pochi episodi, ma è sorprendente invece come in questa serie polacca anche questo ostacolo venga arginato al meglio, facendo sì che fino alla fine della serie, quasi come per tutti i protagonisti, allo spettatore restino davvero pochi dubbi, almeno sulle vite e le emozioni dei personaggi sullo schermo, un po’ meno invece sul rondò ingarbugliato delle nostre esistenze.