Viola come il mare: recensione e spiegazione del finale della fiction con Francesca Chillemi
Commentiamo insieme il finale di stagione della fiction Mediaset con protagonisti Francesca Chillemi e Can Yaman, Viola come il mare. Nell’ultimo episodio assistiamo ad un grande colpo di scena. Scopriamo insieme quale.
Venerdì 4 novembre 2022 sono andati in onda in prima serata su Canale 5 gli ultimi due episodi della commedia poliziesca a tinte drammatiche Viola come il mare – una produzione Lux Vide in collaborazione con RTI – diretta da Francesco Vicario e con protagonisti Francesco Chillemi e Can Yaman.
La fiction ha rapito i telespettatori grazie ad un sapiente mix tra commedia romantica, dramma e giallo poliziesco. Tuttavia, un grande interrogativo rimane aperto, che ci lascia un po’ con l’amaro in bocca. Andiamo ad esplorare il finale di stagione di Viola come il mare.
Viola come il mare: spiegazione del finale della serie
L’undicesimo episodio di questa prima stagione, Rosa come il tradimento, si apre dove eravamo rimasti. Viola (Francesca Chillemi) deve fare i conti con il traumatico colloquio avuto con Don Andrea, il suo presunto padre. La giovane donna comincia a perdere l’ottimismo che l’ha sempre contraddistinta e, per distrarsi, si concentra sul lavoro, in particolare su un caso che le sta molto a cuore: un uomo che sta cercando disperatamente la figlia scomparsa. Un giallo che tocca corde molte personali della protagonista, in quanto parla di un amore che lei non ha mai conosciuto, quello di un padre per la sua bambina. Il medesimo caso sembra inoltre poter essere collegato alla misteriosa morte di Farah, che ancora tormenta Francesco.
Mentre le indagini sul caso della ragazza scomparsa non portano ai risultati sperati, la svolta arriva nella vita privata di Viola: Don Andrea decide di contattarla e spiegarle il motivo del suo comportamento. La donna scopre così che il parroco è in realtà il fratello del suo vero padre, fuggito diversi anni prima da Palermo – poiché indagato di omicidio – e presumibilmente morto. Questa verità sconvolge la protagonista, che in pochi istanti ha visto sfumare sia la possibilità di curare la sua malattia, che quella di conoscere il padre.
Veniamo infine all’ultimo episodio, Bianco come l’inizio e la fine. Francesco (Can Yaman), grazie alle informazioni ottenute da Domenico Parisi, è sempre più convinto che ci sia una talpa nella polizia che depista le indagini sul traffico di esseri umani. Nel frattempo Viola, dopo la delusione relativa alla morte del padre, decide di lasciare Palermo e tornare a Parigi, ma non prima di aver salutato Santo. Quest’ultimo, approfitta della visita della donna per sequestrarla e rinchiuderla in un magazzino: è lui la talpa che l’ispettore sta cercando. Fortunatamente, Francesco, preoccupato per la scomparsa di Viola, irrompe in casa di Santo, che confessa di aver aiutato Farah a scappare, inscenando la sua morte: il corpo sulla spiaggia si scopre così essere in realtà dell’adolescente scomparsa, a cui Santo aveva messo il braccialetto di Farah per depistare le indagini.
Dopo la rivelazione, tre uomini armati – presumibilmente implicati nel traffico di esseri umani – sparano a Santo, che in punto di morte rivela a Francesco il nascondiglio dove ha portato Viola. L’ispettore si precipita a salvare la donna amata. Tuttavia, una volta usciti entrambi dal magazzino, vengono raggiunti da tre uomini in moto armati di pistola ma, fortunatamente, proprio in quel momento arriva la polizia, che arresta i criminali.
Terminata la disavventura, Viola sceglie di rimanere nella redazione di Sicilia WebNews, per la gioia dei colleghi. Il lieto fine arriva anche per Tamara: la ragazza trova finalmente il coraggio di confessare i suoi sentimenti ad Alex, che, al settimo cielo, la bacia.
Viola, per dimostrare a Francesco quanto ci tenga al loro rapporto, organizza una cena per dimostrare le sue inaspettate capacità culinarie; d’altra parte, il tenebroso protagonista rifiuta la proposta, con una scusa decisamente poco credibile. Nell’ultima scena, Sonia, la madre di Francesco, chiama Viola per dirle che sta tornando a Palermo per confessare al figlio l’identità del suo vero padre. Sorprendentemente, la foto che Sonia tiene tra le mani è la stessa che Don Andrea aveva mostrato alla protagonista, lasciando nello spettatore un terribile dubbio: Viola e Francesco sono fratelli?
Da fiction a soap opera il passo è breve
Viola come il mare ha tutti gli ingredienti del perfetto comfort show autunnale: una frizzante protagonista dall’insolito potere (vedere i colori delle persone); un tormentato, quanto affascinante, vicino di casa; un ambiente di lavoro stimolante; meravigliose location; simpatiche sotto trame e misteri da risolvere.
La serie Mediaset con protagonista Francesca Chillemi riprende le formule messe in campo dai fantasmi delle fiction passate – L’allieva, Il Paradiso delle signore, Mina Settembre, Non dirlo al mio capo – trovando originalità nella narrazione intorno alla malattia neurologica di cui soffre Viola e, soprattutto, in un uno degli effetti che tale condizione provoca: la sinestesia, ovvero la capacità di vedere i colori delle persone, percependone dunque gli stati d’animo.
Possiamo senz’altro affermare che la sinestesia sia un furbo e intrigante espediente per coinvolgere la protagonista nelle indagini della polizia – un po’ come Lucifer – ma poi, dei casi che vengono affrontanti nel corso degli episodi, quanto ci rimane davvero? Forse i fatti di cronaca restano troppo sullo sfondo delle vicende personali dei protagonisti che, seppur simpatiche e coinvolgenti, finiscono per oscurare il giallo investigativo, introducendo casi poco stimolanti o troppo semplici da risolvere; la stessa colpevolezza di Santo, non è forse un po’ prevedibile?
Infine, venendo al colpo di scena che chiude la stagione, la possibilità di una parentela tra i due protagonisti era davvero una scelta di sceneggiatura necessaria? Per un fiction così fresca, non è forse un elemento troppo vicino al mondo della soap opera e, diciamocelo, anche un po’ trash?
Tralasciando questi aspetti, Viola come il mare raggiunge l’obiettivo prefissato, catturare gli spettatori con una formula già vista, introducendo qualche soddisfacente sprazzo di originalità. La serie è stata ufficialmente rinnovata per una seconda stagione, pertanto non ci resta che aspettare e vedere se i creatori seguiranno la strada più semplice della tradizione, oppure se ci stupiranno con interessanti novità.