Vivi e lascia vivere: recensione dei primi episodi della fiction Rai
Alla sua prima esperienza televisiva con Vivi e lascia vivere, Pappi Corsicato non delude, ma si destreggia e innova gli stilemi della fiction restando fedele al suo stile.
Dopo il successo di pubblico di Doc – Nelle tue mani, il giovedì RAI cambia registro e dall’ospedale e le sale operatorie, ci spostiamo a Napoli con Vivi e lascia vivere. Protagonista è Elena Sofia Ricci, amatissima dal grande pubblico televisivo, diretta da Pappi Corsicato, nei panni di una donna che dopo la morte del marito deve ricominciare da zero con tre figli grandi e riscrivere la sua vita.
Tra i prodotti medi presentati quest’anno dalla RAI escludendo quelli prettamente dal respiro internazionale come L’amica geniale, Vivi e lascia vivere si presenta come un lavoro notevole e interessante, immediatamente riconoscibile a chi non è nuovo alle storie e alla regia di Pappi Corsicato.
Vivi e lascia vivere: la trama della fiction con Elena Sofia Ricci
Laura (Elena Sofia Ricci) ha cinquant’anni, tre figli e un marito assente. É una donna bella, devota alla famiglia e che ce la mette tutta per tirare avanti cercando di non far mancare il necessario ai suoi figli, ma sa di essere la sola a preoccuparsi realmente della rotta della sua famiglia.
Scopre infatti che a Tenerife suo marito Renato (Antonio Gerardi) ha intrapreso una nuova vita con un’altra donna e un bambino nato da poco: quando lo raggiunge per incontrarlo sarà l’ultima volta che lo vedrà. Renato infatti le dice che tornerà da sola a Napoli, perché per lui la sua vecchia vita e la famiglia che aveva con lei non esistono più.
Con sguardo alto e petto in fuori, Laura dopo un ultimo saluto al suo passato ricomincia: dal suo lavoro, dai suoi figli, ognuno perso nel loro difficile cammino per capire chi sono e cosa fare nel mondo. Ma sopratutto Laura decide di riprendersi poco a poco se stessa, e forse di scoprirsi molto diversa da ciò che credeva di essere.
Vivi e lascia vivere: Pappi Corsicato e la fiction d’autore, buona la prima
Il regista napoletano Pappi Corsicato con Vivi e lascia vivere affronta la sua prima prova televisiva e lo fa affrontando il pubblico di Rai Uno con coraggio e decisione: perché se chi vede la fiction riconosce quello che è il suo stile, dalla scrittura alla regia, dai costumi alla fotografia, allora significa che Corsicato è riuscito a portare un po’ del suo cinema, della sua personale visione di cinema, anche in televisione.
La fotografia satura, i personaggi sfuggenti e le sue donne, sempre un po’ sull’orlo di una crisi di nervi e pronte a dare quando meno te lo aspetti la stoccata finale della loro vita, sono quegli elementi a cui da sempre Corsicato si affida per raccontare il suo mondo. Certo, Laura è più lineare ed equilibrata rispetto alle donne a cui ci ha abituato il regista napoletano: si adatta alle esigenze televisive e trattiene derive grottesche, ma a ben vedere neppure troppo perché dai primi due episodi capiamo dagli sguardi accigliati di Elena Sofia Ricci, che il suo personaggio è un pozzo in cui scavare.
Se il soggetto quindi dalla trama può sembrare un’ordinaria storia di un matrimonio fallito e di una donna che deve ricominciare, è proprio lì che si apprezza il tocco d’autore. Dai primi episodi di Vivi e lascia vivere si ha l’impressione che tutto quello che sembra potrebbe non essere, e d’altronde è la stessa Laura a chiederci di non essere giudicata, con un patto chiaro stabilito con lo spettatore sin dall’inizio.
Un particolare che con una regia descrittiva, che indugia di tanto in tanto su dettagli che raccontano sensazioni, ambienti e contesti, e una Napoli fortunatamente non da cartolina ma che fa da sfondo con la sua bellezza ad una lotta alla sopravvivenza, rende il gioco più accattivante e promettente per gli episodi a venire. Si fa notare anche la colonna sonora: ascoltare improvvisamente l’indie rock dei The National è un tocco gradito e inaspettato.