Young Sheldon – stagione 1: recensione première
Con una anteprima assoluta, Infinity rende disponibile Young Sheldon, la serie spin-off di The Big Bang Theory. Ogni settimana debutterà sulla piattaforma un nuovo divertente episodio.
Non è trascorso nemmeno un anno dall’annuncio ufficiale dello spin-off della fortunata ed amata sit-com americana The Big Bang Theory. Era Marzo 2017 quando la CBS dichiarava di voler realizzare una serie prequel dedicata all’infanzia e alla pre-adolescenza di Sheldon Cooper, uno dei protagonisti assoluti della serie madre. Le riprese di Young Sheldon, il giovane Sheldon, sono iniziate a poche settimane dall’annuncio dell’emittente ed ha debuttato negli Stati Uniti il 25 Settembre dello scorso anno.
Young Sheldon arriva in esclusiva per l’Italia su Infinity da mercoledì 31 gennaio e con un episodio ogni settimana
La serie ha all’attivo, in America, già più di dieci episodi nel momento in cui debutta anche nel nostro paese e, grazie ad un notevole apprezzamento di pubblico, è stata prima confermata per una stagione completa, composta da 22 episodi (due episodi in meno rispetto ai soliti 24 di The Big Bang Theory), poi rinnovata per una seconda stagione in arrivo il prossimo anno. Young Sheldon è ambientata in Texas e racconta la vita della famiglia Cooper con uno sguardo particolare verso Sheldon, un bambino prodigio di nove anni in procinto di iniziare il suo primo giorno di liceo. Iain Armitage interpreta il piccolo protagonista, versione più giovane del personaggio interpretato dal pluri-premiato Jim Parsons – l’attore ha ricevuto ben quattro Emmy Awards ed un Golden Globe per il suo ruolo. Parsons è presente nella serie come narratore della storia.
Il primo episodio, intitolato semplicemente Pilot (episodio pilota), introduce la famiglia Cooper. Vediamo Sheldon, già amante della conoscenza e della scienza, intento a giocare con un trenino; vediamo poi i suoi genitori, Mary (Zoe Perry) e George (Lance Barber) a tavola con il ribelle Georgie (Montana Jordan), fratello maggiore di Sheldon, ed infine Missy (Raegan Revord), la gemella spigliata in cerca di attenzioni. Sin dai primi minuti di questa nuova serie è evidente l’approccio di narrazione: il protagonista assoluto è Sheldon e tutto ruota attorno a lui. Il giovane attore, volto di Sheldon, ammalia ed incuriosisce immediatamente. Non solo grazie ad una fisionomia sbarazzina, ma soprattutto per una interpretazione caratterizzata da battute pungenti e vivaci e movenze che già ricordano l’adulto Sheldon che tutti noi già conosciamo. E se da un lato seguiamo il bambino, con i suoi atteggiamenti verso la famiglia ed i suoi compagni di scuola, già conoscendo parte della sua personalità, dall’altra entriamo ancor di più nelle viscere di questo personaggio scoprendo nuove ed inaspettate sfaccettature, come una nascosta premura, o una velata tenerezza ed ingenuità tipiche dell’infanzia.
Iain Armitage interpreta un piccolo Sheldon Cooper senza peli sulla lingua nello spin-off di The Big Bang Theory: Young Sheldon
A differenza di The Big Bang Theory, Young Sheldon porta con se alcune innovazioni tangibili soprattutto nell’impianto tecnico della sit-com stessa. Diversamente dalla serie madre, infatti, Young Sheldon ha un approccio scenografico leggermente diverso: l’azione non è chiusa in un singolo spazio, ma si muove più dinamicamente ora in casa, ora fuori casa, ora a scuola mettendo da parte una scena tipicamente teatrale. L’ambientazione temporale – ci troviamo alla fine degli anni ’80 – è molto ben curata e contestualizzata grazie a dettagli come i costumi o la musica. Jon Favreau, regista di Elf, Iron Man o Il Libro della Giungla, confeziona un ottimo primo episodio che fa da collante con The Big Bang Theory. Young Sheldon si propone di raccontare Sheldon prima di Sheldon. Chi era prima di diventare fisico teorico? Che rapporto aveva con la sua famiglia e con i suoi compagni di scuola? La sit-com, disponibile in esclusiva italiana su Infinity, garantisce intrattenimento e sorrisi indirizzandosi non solo agli assidui seguaci di The Big Bang Theory, ma anche a chi si avvicina per la prima volta al personaggio nerd divenuto famoso per il suo originalissimo caratteraccio. Bazinga!
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